Harry era in ritardo, in terribile ritardo. Stava correndo come un forsennato verso la fermata dell'autobus, spaventando alcuni passerotti che stavano bevendo da una pozzanghera, ma alzando lo sguardo vide sfrecciare il mezzo a venti metri dall'inizio della via, sulla strada principale. Ansimante si fermò piegandosi sulle ginocchia, imprecando mentalmente. Un'altra volta! Era la terza in dieci giorni, decisamente troppo. Quello stage gli stava costando caro. Ora aveva tre possibilità: percorrere la strada a piedi, o aspettare la corsa successiva, arrivando comunque in ritardo, oppure chiamare un taxi come aveva fatto le due volte precedenti.
Il cielo decise per lui: dei nuvoloni plumbei iniziarono a minacciare un rovescio temporalesco con dei tuoni in lontananza. Alzando il viso al cielo, alcune gocce di pioggia gli colpirono le guance.
Con un sospiro ritornò sui suoi passi per recarsi alla piccola caffetteria dell'angolo e chiamare un taxi, pensando che aveva assoluto bisogno di acquistare una bicicletta.
Aveva appena messo piede nel piccolo locale che profumava di brioches e caffè quando il cielo si aprì ed una violenta sferzata di pioggia investì la vetrata. Appena in tempo!
Il locale era quasi vuoto, gli unici due avventori erano un signore anziano che sfogliava il quotidiano locale ed un ragazzo biondo con un labrador color miele al seguito. Il cane corse scodinzolando verso Harry, il quale ebbe un primo moto di paura, ma accertatosi delle buone intenzioni dell'animale ( che in effetti si limitò ad annusargli brevemente i pantaloni, prima di leccargli una mano) si arrischiò ad accarezzarlo.
-Mi scusi. Lo devo legare?- Chiese il ragazzo ad Harry, richiamando il cane.
-Non si preoccupi- rispose lui, anche se lo avrebbe preferito. I cani di grossa taglia gli avevano sempre fatto un po' paura.
In quel momento uscì dalla cucina la padrona della caffetteria con in mano una teglia di brioches roventi, passò le brioches una ad una nel vassoio dell'espositore con l'ausilio di una pinza e si liberò dei guantoni da forno, chiedendo ad Harry se volesse ordinare qualcosa.
-Un caffè macchiato, grazie- rispose lui, cercando sul cellulare il numero della compagnia di taxi che aveva memorizzato suo malgrado la prima volta che aveva dovuto ricorrervi.
-Che tempo infame- commentò l'anziano, mentre fuori imperversava un temporale coi fiocchi. Harry annuì, ancora seccato per aver perso l'autobus, e stava giusto guardando fuori attraverso la vetrata quando una figura incappucciata comparve come dal nulla sul marciapiede, cercando riparo dalla pioggia con un ombrello rovesciato dal vento. La persona si precipitò dentro alla caffetteria imprecando, mentre il ragazzo con il labrador rideva. Il nuovo arrivato era fradicio, una pozza d'acqua si stava già creando attorno alle sue scarpe. Harry in effetti lo trovò divertente, ma evitò di ridere dello sconosciuto, anche se l'acqua che si allargava attorno ai suoi piedi coperti solo dalle scarpe, indossate senza calzini, era indubbiamente comica. Si coprì la bocca con una mano per cammuffare il sorrisetto ed alzò lo sguardo sullo sconosciuto, che stava appunto osservando anche lui le sue scarpe, senza osare muoversi, mentre continuava ad imprecare. Il labrador gli corse incontro scodinzolante, ma si fermò a debita distanza non volendo bagnarsi, con un'espressione buffa sul muso, ed a quel punto il suo proprietario si battè le mani sulle ginocchia sganasciando e prendendo in giro il malcapitato: -Ahahah buongiorno Louis!-
Il ragazzo lo fulminò con un'occhiataccia, girando poi gli occhi su Harry, che si sentì investito in pieno dallo sguardo ceruleo del nuovo arrivato. Non aveva mai visto occhi così azzurri, né si aspettava di trovare lineamenti così perfetti in un volto maschile. Il sorrisetto gli morì sulle labbra, mentre arrossiva vistosamente, in imbarazzo. Il ragazzo lo osservò per qualche istante, poi la sua attenzione fu catturata dalla proprietaria che, solerte, gli aveva portato degli asciugamani. Il ragazzo sicuramente era di casa, pensò Harry, sentendosi fuori luogo, soprattutto visto che le sue gote scottavano e sentiva un caldo improvviso.
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Accadde una mattina...
FanfictionHarry è un diciassettenne sognatore, che vede solo il buono delle persone e non vuole mai deludere nessuno. Alle prese con un tirocinio in uno studio veterinario, incontra Louis. Louis ha ventinove anni ed ha da poco aperto una piccola clinica per...