32.

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Il piccolo Theodore, Teddy per gli amici, passò un mesetto un po' travagliato. Tra alti e bassi, un poco alla volta prese peso e soprattutto smise di aver gradualmente bisogno della CPAP. Il giorno che fu passato dalla semiintensiva alla sala dei semplici sottopeso in monitoraggio, ci fu grande festa in casa Horan.
In tutto questo lasso di tempo, Jessica fece la spola tra casa e l'ospedale ogni giorno, all'inizio semplicemente per tenergli la manina attraverso l'apertura dell'incubatrice, poi, dopo pochi giorni, per tenerlo pelle a pelle dentro alla maglietta, per fare la marsupioterapia. Aveva la sveglia puntata ogni tre ore, anche di notte, per tirarsi il latte che puntualmente portava in ospedale.
All'inizio, Teddy mangiava non più di 10 grammi di latte per volta e con il sondino naso-gastrico, tanto che dovettero incannularlo attraverso l'arteria ombelicale per poterlo sostentare; poi per fortuna la tempra di origine irlandese degli Horan venne a galla, e cominciò un recupero sempre più veloce, tanto da poterlo definire un vero combattente.
Jessica, dopo aver accusato il colpo ed aver pianto tutte le sue lacrime nel vedere questo scricciolo pieno di tubicini senza quasi poterlo toccare, iniziò a guardarsi intorno e a vedere situazioni ben peggiori della loro, dove piccoli guerrieri anche molto più prematuri del suo combattevano quotidianamente per crescere e guadagnarsi un posto nel mondo, e questo la aiutò a razionalizzare la cosa.
Certo, piangeva ogni sera prima di tornare a casa, e piangeva di notte, tra le braccia di Niall, chiedendosi se avrebbe potuto in qualche modo prevederlo ed agire diversamente, ma in qualche modo affrontarono giorno per giorno, settimana dopo settimana, confrontandosi con genitori nella stessa situazione. Loro erano i più giovani, e Teddy era tra i meno gravi. Una bimba, la più piccina del reparto di patologia neonatale, pesava appena 530 grammi.
Finalmente, il 30 ottobre, un mese prima della data prevista per il parto, il piccolo Teddy fu pronto per tornarsene a casa con mamma e papà: aveva raggiunto il peso di 2,0 Kg.

I ragazzi decisero di organizzare un piccolo baby shower post-ritorno a casa, perché mentre Teddy era ricoverato Jessica era talmente sconvolta e impegnata che sarebbe stato soltanto un peso. Quindi, con la complicità di tutti, i ragazzi accolsero il nuovo arrivato la sera di Halloween.
Era talmente piccino che tutti avevano paura di romperlo, per cui si limitarono a guardarlo dormire nella carrozzina, con la boccuccia aperta e i pugnetti stretti, in un'immagine talmente dolce da sembrare finta.
Jessica lo guardava con immenso amore, non capacitandosi che fosse finalmente a casa con lei dopo un ricovero di più di trenta giorni.
Harry era assolutamente innamorato del piccolo Horan. Lo guardava incantato, ammirando la perfezione delle sue manine, del nasino, delle labbrucce, e fu Louis a spronarlo:- Ehi amore, pensi di venire a vedere Jessica che scarta il regalo oppure no?-
-È così bello..è perfetto- disse per la millesima volta il ragazzo, lanciando un'occhiata di rimpianto alla carrozzina mentre seguiva Louis in cucina.
Alla fine i due avevano davvero fatto fare una torta di pannolini, che fu apprezzatissima da Niall e Jessica:- Grazie ragazzi! Lo cambiamo dieci volte al giorno, questi sono decisamente utili!-
Harry aveva fatto anche un piccolo pacchettino per Jessica, in cui la ragazza trovò un buono per una seduta dall'estetista.
-Vorresti dirmi che ho bisogno di andarci perché sono spaventosa?!- Fu la sua reazione, al che Harry arrossi':- No, tutt'altro, sei splendida! Ma sei stata talmente stressata in questo mese che abbiamo pensato di regalarti una pausa..tutto qua..ovviamente ti terremmo Teddy..è un buono valido per un anno-
Jessica rise, lo stava prendendo in giro, e lo abbracciò. Era uno dei ragazzi più dolci ed altruisti che conoscesse.
-Harry, Louis, è un pensiero splendido. Grazie-
Sophia e Liam regalarono loro una serie di body e tutine in ciniglia taglia 00, visto che Teddy era talmente piccino da navigare dentro a qualunque taglia zero mesi da neonato, e le ragazze rimasero un'intera mezz'ora a rimirare i minuscoli indumenti, mentre i ragazzi parlavano, tanto per cambiare, di calcio.
Ad un certo punto trillo' il cellulare di Jessica, che con un sospiro si recò alla carrozzina, dove Harry era tornato a rimirare il piccolo.
-Che fai?-
-Devo svegliarlo ogni tre ore, se non si sveglia da solo, perché è ancora sottopeso. Il problema che mi sta angosciando è che non ha molta forza nel succhiare, per cui non riesco ad allattarlo, anche se ci provo- rivelò la ragazza stancamente.
-Posso rimanere, o vado di là?-
-Rimani pure, Harry. Tanto dopo aver partorito mi hanno visto là sotto almeno una quindicina di persone tra medici ed infermieri, ed ho le tette praticamente sempre al vento-
Harry ridacchio'.
Jessica sollevò delicatamente il fagottino, che si stiracchio' inarcando indietro la testolina, e provò a svegliarlo stimolandolo dolcemente. Appena Teddy aprì gli occhi, Jessica provò ad attaccarlo al seno, ma il piccolo fece solo qualche debole tentativo di succhiare, per poi lasciarsi sfuggire il capezzolo di bocca.
-Ecco, vedi? Non ha la forza per ciucciare abbastanza- si lamento' Jessica, asciugandosi le lacrime che dispettosamente le sfuggirono dagli occhi.
-Jess, stai tranquilla. Sei una mamma fantastica, stai facendo del tuo meglio e Teddy è un bambino molto, molto fortunato. Vedrai che col passare dei giorni si irrobustira' e comincerà a mangiare bene- cercò di confortarla Harry.
Jessica si lasciò sfuggire un singhiozzo, mentre gli sorrideva: -Tu e Louis avete sempre la parola giusta al momento giusto. Ho mia madre che mi assilla di chiamate per sapere se nutro abbastanza suo nipote, e poi ho te che mi rassicuri e mi dici precisamente quello di cui avevo bisogno-
-È a questo che servono gli amici, no?- Sorrise il ragazzo.
-Grazie. Ora, tieni il tuo nipotino che vado a fare il biberon-
-Ma..cosa..Jessica..- Harry sbarrò gli occhi, mentre Jessica gli depositava in braccio il figlioletto.
-Non preoccuparti, basta che tu lo tenga in braccio, non esplode mica- rise lei, divertita dall'espressione del ragazzo.
Rimasto solo col piccolo e non sapendo bene che fare, Harry si alzò e cominciò a ninnarlo, stupendosi dell'inconsistenza del peso. Teddy fece una smorfia e poi iniziò un debole vagito, che lo allertò:- No no no piccolino, non piangere...la mamma torna subito col latte...ssst..-
Si incamminò verso la cucina, e tutti si girarono: era il primo a prendere in braccio Teddy, dopo mamma e papà.
Ci fu un coro di -Ooh- e di versi deliziati di Sophia, ed Harry incrociò lo sguardo dolce di Louis, sentendo sciogliersi qualcosa dentro.
Jessica tornò con un piccolo biberon morbido che si poteva strizzare leggermente per aiutare la fuoriuscita del latte, e recuperò il figlioletto.
-Quanto avrebbe, ora?- Chiese Sophia.
-Se fosse ancora in pancia, sarebbe di 36 settimane- spiegò Niall.
-E quanto hai detto che pesa?-
-Due chili e sessanta grammi stamattina- disse fiera Jessica.
-Diventerà un pacioccone. Il tuo latte è nutriente- commentò Sophia, e Jessica guardò divertita Niall che avvampo'.
-Cosa ci siamo persi?- Chiese Louis.
Niall fece cenno di no con la testa, ma Jess scoppiò a ridere fino alle lacrime.
-Beh?- Fece Liam, non capendo.
-Jessica amore, sai che ti amo. Ti prego, non sputtanarmi- la supplicò Niall, mentre tutti li guardavamo divertiti.
-Che hai combinato, Horan?- Incalzò Louis.
-Niall, scusami, ma devo dirglielo- riuscì a dire lei tra le lacrime.
-Allora?- La spronarono tutti.
-Stamattina Teddy non ha finito il biberon, come suo solito.. e Niall si stava preparando il the..-
Intuendo cosa fosse successo tutti iniziarono a ridere.
-..Per non sprecarsi ad aprire il frigo e prendere il cartone del latte fresco, ha ben pensato di finire il latte di Teddy..senza ricordare che è latte mio- rivelò lei, ormai senza fiato, e ci fu un momento di delirio generale con sganasciate e prese in giro a più non posso per il povero biondo.
Quando si furono più o meno calmati, Teddy aveva finito di mangiare e Jess lo passò in braccio al papà, per dargli modo di redimersi agli occhi degli altri.
Niall prese un asciugamano e con dolcezza si posò il minuscolo essere sulla spalla, accarezzandolo gentilmente sulla schiena per fargli fare il ruttino.
-Questo rimarrà nella storia, lo sai, vero?- Lo prese in giro Louis, guardandolo intenerito.
-Certo, lo so, come rimarrà nella storia la tua sbronza in discoteca- ribatté l'altro, suscitando risate e prese in giro.
Jessica li guardò, ridendo, e sentì un senso di benessere.Teddy avrebbe avuto degli zii rumorosi, ma che lo avrebbero adorato.
Mentre erano intenti a ridere, Harry sentì vibrare la tasca. Estrasse il cellulare e lesse:
"Tela finita. Vi aspetto domani in negozio"
Si alzò, e fece leggere il messaggio a Louis, che protestò:
- Scrive sempre a te!- Ma Harry notò che gli brillavano gli occhi di aspettativa.
-Non vedo l'ora di vederla- ammise, e Louis lo gratificò con un sorriso.

Accadde una mattina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora