31.

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Louis era in confusione. Pensava al suo amico, e non osava immaginare come si sentisse in questo momento. Harry, al suo fianco, era pallido e silenzioso. Louis parcheggiò, e camminarono velocemente fino al padiglione del pronto soccorso ostetrico, per farsi indirizzare nel luogo giusto.
Furono mandati in una saletta a fianco delle sale parto; Niall era seduto lì, con la testa fra le mani e i gomiti sulle ginocchia. Immediatamente Louis gli si sedette vicino:- Ehi-
L'altro si rialzò, e videro dalla sua espressione quanto angosciato fosse in quel momento.
-Ciao ragazzi. Grazie di essere venuti-
-Cosa stanno facendo? Dov'è Jessica?-
-Stanno facendo il cesareo. Il bimbo era in sofferenza- spiegò succintamente Niall.
-Hai chiamato i vostri genitori? Stanno arrivando?-
-Sì. Mi sento morire, perché sono un coglione. Ero tutto preso da quel cazzo di progetto per finirlo entro novembre, e l'ho trascurata-
Louis si diede da fare per rasserenarlo, non prestando attenzione al suo ragazzo.

In sala operatoria, Jessica piangeva. Era terrorizzata dal pensiero che il suo bimbo non stesse bene. Le avevano spiegato che il liquido amniotico, normalmente trasparente, se fosse stato in qualche modo "colorato", o tinto, sarebbe stato indicativo che il bambino era sofferente. Ed il suo lo era decisamente. Complice il fatto che non sentiva muovere dal mattino, ora singhiozzava sommessamente e pregava tra se e sé che tutto andasse bene.
Mentre aspettava che l'anestesista entrasse in sala operatoria, chiese di Niall.
-Mi dispiace, signora, ma non facciamo entrare i papà durante i cesarei d'urgenza. Facciamo eccezione solo se sono medici o infermieri, ma sono eccezioni rare. È qui fuori, comunque-
Jessica singhiozzo', spaventata a morte, aveva bisogno di contatto umano, e le venne in mente Louis.
-Potete far entrare il dott. Tomlinson? È un nostro caro amico, è qui fuori con Niall, vi prego ho bisogno di un viso amico-
L'infermiera di sala operatoria esitò, poi, mossa a compassione dal viso angosciato di Jessica, andò a chiedere il permesso ai chirurghi di far entrare il medico. Accertatisi che Louis fosse veramente un medico  acconsentirono.
L'infermiera uscì nella saletta d'attesa. Tre paia d'occhi si alzarono di scatto su di lei.
-Dott. Tomlinson? La signora chiede che lei entri ad assistere. È un'eccezione; se vuole entrare, deve farlo subito.-
-Sì ti prego Louis, vai. Io non me la sentirei mai, ma tu sei abituato- supplicò Niall, aggrappandosi a qualunque cosa pur di alleviare la paura della sua fidanzata.
Louis era piuttosto titubante, ma l'amico lo spronò.
-Ti prego. Fallo per me-
Con un sospiro, seguì l'infermiera dentro alle sale parto.

Jessica era girata su un fianco, con la schiena incurvata il più possibile, mentre l'anestesista la stava disinfettando per praticarle l'anestesia spinale. Appena vide Louis, la sua espressione mostrò una gratitudine ed un sollievo che spazzò via ogni titubanza in Louis.
-Bene, ora lasciamo che l'anestetico faccia effetto. Sentirà una strana sensazione ai piedi ed alle gambe, è normale. Mi dica se sente qualcosa-
Jessica sentì un lieve pizzicore, e lo disse.
-Ok. Un minuto ed inizieremo. Dottor Tomlinson, lei stia dietro alla zona sterile; il suo compito è tranquillizzare la futura mammina. Bene, procediamo.-
I due chirurghi incisero.
Louis teneva per mano Jessica, e con l'altra le accarezzava la fronte e le asciugava le lacrime.
-Tranquilla Jess, andrà tutto bene. Siamo qui tutti per te. Fai dei bei respiri tranquilli- le ripeteva.
La ragazza era rincuorata dalla presenza di Louis, traendo enorme conforto dalla mano forte e salda del medico che strigeva la sua.
Louis non guardò mai oltre i teli verdi issati sopra al petto di Jessica, concentrandosi sul viso della ragazza e cercando di confortarla in tutti i modi. Ogni tanto dava un'occhiata ai monitor, tenendo d'occhio la pressione e gli altri parametri, e, a fianco a Jessica, percorse con lei i lunghi minuti successivi.

Fuori, Liam e Sophia cercavano di confortare Niall. I genitori di Jessica erano seduti in disparte, e quelli di Niall erano accanto a loro, appena arrivati.
Liam si accorse del pallore di Harry, e trovò l'occasione per chiedergli:- Harry, ti senti bene?-Al quale il ragazzo rispose con un cenno.

Finalmente estrassero il bimbo, che però non pianse. Le ostetriche ed il pediatra lo aspirarono subito e lo misero sotto la cappa di ossigeno  cercando di stimolarlo, e finalmente, dopo minuti che parvero interminabili, si sentì un debole miagolio. Louis sospirò di sollievo, e Jessica esplose in un pianto liberatorio.
L'ostetrica lo portò  tutto infagottato a conoscere la mamma prima di metterlo nell'incubatrice:-Ecco il tuo bimbo! Come si chiama?-
-Theodore- riuscì a dire Jessica.
Louis era emozionato e carico di adrenalina, la nascita era sempre un miracolo ai suoi occhi.
Il bimbo fu subito posto in incubatrice, con il ventilatore meccanico e l'ossigeno.
Theodore Horan nacque con indice di Apgar 6 e con un peso di 1,300 kg, ma soprattutto con una modesta insufficienza polmonare, data dalla nascita prematura e dalla sofferenza che aveva subito, che lo portò a restare ricoverato in patologia neonatale per il suo primo mese di vita.

In sala d'attesa, l'annuncio dell'infermiera fu accolto con cauta gioia. Il bimbo era nato, ma dovevano subito trattarlo per far sviluppare correttamente i piccoli polmoni, per cui sarebbe stato utilizzato il cortisone ed una speciale ventilazione forzata a pressione positiva, chiamata CPAP, per alcune ore. La prognosi era favorevole, e ci fu un certo ottimismo generale.

Louis rimase ad asciugare le lacrime di Jessica, confortandola, fino a che non iniziarono ad applicare i punti esterni. Allora le disse:
- Vuoi che rimanga, o vado da Niall?-
-Vai da lui. Non ti ringraziero' mai abbastanza-
Louis la baciò sulla fronte:
- Congratulazioni mammina!-Ed uscì. Si tolse cuffia, mascherina e camice in pre-sala, poi uscì nel corridoio e finalnente fuori dalle porte, dove trovò tutti quanti in trepida attesa. Subito Niall gli andò incontro:- Jessica?-
-Sta bene. È andato tutto bene. Congratulazioni, papà-
Niall l'abbraccio' con forza, commosso, e tutti iniziarono a dare pacche sulle spalle al neo-papa' e a congratularsi con lui di nuovo. Nel caos generale, Louis incrocio' finalmente lo sguardo di Harry, notando subito che ci fosse qualcosa che non andava.
Gli andò incontro, accorgendosi che stava piangendo.
-Amore mio, cosa c'è ?-
-Niente..son contento per Niall e Jessica..ma questo posto..mi ricorda..mio padre-
Louis se lo attirò contro per stringerlo e accarezzargli i capelli.
E mentre tutti salutavano una nuova vita che era arrivata, e Jessica finalmente veniva portata in astanteria dove sarebbe stata tenuta in osservazione per due ore, loro due, in disparte, celebravano finalmente il dolore di una perdita.

Accadde una mattina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora