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Così come ogni decisione presa porta a delle conseguenze, anche la svolta della situazione creò vari problemi che entrambi dovettero affrontare.
Il mattino seguente, dopo sole due ore di sonno, la sveglia trillo'. Con enorme fastidio Louis la spense, e la prima cosa che vide furono due grandi  occhi color smeraldo nei suoi. Commosso, sorrise. Era la prima volta in quattro mesi che non si svegliava con una sensazione di angoscia e di perdita, e il benessere che provava gli sembrava irreale.
Harry lo baciò a fior di labbra,spostandogli i capelli dalla fronte, e si alzò.
Recuperò il cellulare dalla mensola e alzò gli occhi al cielo trovando venticinque chiamate perse da Meggie, più un centinaio di notifiche di Whatsapp della chat con le sue due amiche.
Dedicò alcuni secondi a scrivere che stava bene e che avrebbe spiegato tutto, e si diresse in cucina per preparare del the per Louis e del caffè per sé da bere ancora a letto, con Louis. La notte insonne gli faceva dolere le ossa, ma  complessivamente si sentiva bene.
Tutto si aspettava, tranne che sentir aprirsi la porta dell'appartamento e trovarsi all'improvviso di fronte ad un Liam sotto shock.
-..Harry?!-
Questi annuì, con ancora il pentolino per il the in mano, non sapendo che dire.
-Ma..cosa sta succedendo? !-

Louis si precipitò in soggiorno, ancora in mutande, e la scena sarebbe potuta essere comica.

Il veterinario ruppe il momento di imbarazzo :- Posso spiegarti!-

-Fallo- lo incitò Harry, preoccupato di una eventuale reazione negativa di Liam.

-Ieri.. ho seguito l'impulso di chiamare Harry..lui era da sua madre per una vacanza.. e sono andato a prenderlo..?- Disse, esitante.

-L'hai rapito?!-

-Ma sei scemo?!- Esclamò sconvolto Louis.

-No, l'ho seguito di mia spontanea volontà- lo assicurò subito Harry, ancora col pentolino in mano.

Liam si passò una mano sul viso, spiazzato e oltremodo sorpreso, non sapendo bene cosa pensare.

I ragazzi si scambiarono un'occhiata ansiosa, in attesa.

-Non so cosa dire. Sono decisamente sconvolto- ammise Liam, per poi guardare Harry:

-Beh, bentornato, comunque-

Harry gli sorrise e lo abbracciò, colpendolo sulla spalla col pentolino nella foga del momento.

-Sono sconvolto, incazzato con tutti e due e felice per voi- precisò Liam iniziando a connettere di nuovo.

-Usciamo per colazione- propose Louis -Ti spiegheremo strada facendo-

-Ok.. però chiedo a Niall di raggiungerci. Voglio vedere la sua faccia- Rise Liam, scrivendo un messaggio all'amico.


Dieci minuti dopo erano nella caffetteria di Marie.

Harry inspirò il profumo familiare di brioches e caffè, mentre la pancia gli brontolava, in trepida attesa. Marie, la proprietaria, lo sorprese con un abbraccio di bentornato che lo fece arrossire, e dichiarò che avrebbe offerto loro la colazione.

Si sedettero al tavolino, e un minuto dopo sobbalzarono.

-Che mi venga un.. porca puttana.. Harry, che cazzo ci fai qui?!- Imprecò il biondo, esterrefatto.

-Ehm.. ciao Niall..- lo salutò esitante il ragazzo.

-Farete bene a spiegarmi- li gelò il biondo, sedendosi con il cipiglio nel viso. -Ah, felice di vederti Styles. Ora, mi dite cosa cazzo sta succedendo?-

Louis si dilungò nelle spiegazioni, ogni tanto interrotto da Harry, che nel frattempo si strafogava di biscotti, quelli che amava tanto.

Liam e Niall erano sinceramente perplessi, e molto preoccupati per Louis. Avevano sofferto accanto all'amico e si erano prodigati per aiutarlo, guardandolo deperire e annullarsi sotto al dolore, e temevano che la storia si ripetesse, facendolo andare fuori di testa definitivamente.

Presero quindi con molta cautela  le spiegazioni che i due sconsiderati stavano offrendo loro, pensando che fossero due pazzi.

-Liam, Niall.. capisco il vostro sconcerto, sarei anch'io perplesso ed incazzato al posto vostro.. e non pretendo che accettiate a braccia aperte questa decisione.. vi prometto che stavolta ci andremo coi piedi di piombo- li assicurò Louis, mentre Harry annuiva.

-Sì, come no- li schernì Niall, mentre Liam ancora scuoteva la testa.

-Stavolta è per sempre- scandì Harry con la sua parlata lenta. I tre lo guardarono.

-Io ci ho provato, a vivere senza Louis. Davvero. Ma io.. non so.. mi rendo conto che quella non è vita. Io lo amo- continuò il ragazzo, guardando il tavolo.

Niall esclamò: -Ero troppo sconvolto per darti il benvenuto come si deve... Bentornato Haz!- E gli saltò addosso per abbracciarlo e scompigliargli selvaggiamente i capelli, soffocandolo e facendolo ridere.

-Ehi, voi due, mi raccomando.. pensate bene a quello che fate.. non voglio rivivere un'esperienza simile, ok? E' stato il periodo più brutto della mia vita, vedere te, Louis, ridotto in quello stato. Non voglio vederti così mai più. Capito?- Li redarguì seriamente Liam.

-Capito- fece Harry, serio.

-Bentornato, Haz-

-Grazie Liam-

E finalmente i due amici videro Louis divorare una colazione pantagruelica, con grande sollievo di entrambi.


Le cose non furono molto diverse con Sophia e Jessica; anzi, quest'ultima si rifiutò di parlare con Harry, mortificandolo.

Louis gli cinse le spalle per confortarlo, e Niall gli portò Teddy.

-Ciao Teddy.. come sei cresciuto.. tesoro..-

Il bimbo, solitamente socievole, nascose il viso nel collo del padre. Harry era deluso, avrebbe voluto stringerlo tra le braccia, ma il bimbo si era dimenticato di lui. Si sedette dunque accanto a Louis, sulle spine, nel divano del salotto di casa Horan.

Jessica sembrava fermamente intenzionata ad ignorare Harry e a trattare male Louis, che per una volta subiva senza controbattere. Poi, Teddy fece da paciere in modo del tutto involontario: era seduto per terra sul tappetone, e stava guardando curioso l'estraneo seduto accanto a Louis che giocherellava nervosamente con le chiavi di casa. E per la prima volta, mettendosi carponi, accennò un tentativo di gattonamento.

-Oh mio Dio, Jessica guardalo!- Esclamò Niall indicando il figlio. -Harry, chiamalo!-

Il ragazzo scivolò giù dal divano e si mise a terra a gambe aperte, chiamando: -Ehi Teddy! Vieni da Harry?-

Il bimbo, titubante, fece per rimettersi seduto; poi però Harry gli porse le chiavi, e la curiosità ebbe la meglio. Mosse i primi passi a quattro zampe in maniera sconnessa ed assolutamente adorabile, raggiungendo Harry e sedendoglisi tra le gambe per giocare, mentre Harry gli tempestava la testolona bionda di baci.

Alzò lo sguardo su Louis che gli sorrideva, mentre gli altri si stavano profondendo in commenti estasiati, e Jessica si inginocchò accanto ad Harry, senza parlare.

-Scusami, Jessica- mormorò il riccio, e lei lo strangolò in un abbraccio: -Non farlo mai più, capito, mai più, è stato orribile ed io avevo bisogno di te.. e te ne sei andato. Sei stato orribile anche con me, Harry, non solo con Louis. Sei sparito dalle nostre vite ed io sono incazzata con te, ma ti voglio bene- esclamò lei.

Harry si sentì davvero orribile, perché la ragazza aveva ragione, e si ripromise in cuor suo che si sarebbe fatto perdonare.

Trascorsero il resto della serata seduti in cerchio, a chiamare Teddy dall'uno all'altro, filmandolo col cellulare, ridendo e facendolo giocare, fino a che il piccolo si accoccolò esausto tra le braccia di Harry come se non fosse passato nemmeno un giorno dalla sua partenza.

-Guarda un po' questo- accennò Niall a Jessica, compiaciuto ed un po' geloso.

-Anche da neonato, ricordi? Harry lo calmava- commentò Jessica, guardando il riccio.

-Ehi, Haz, ho un idea per farti perdonare. Baby sitting!- esclamò Niall ridendo.

-Ma certo! Lo farei volentieri- li assicurò Harry, sincero, guadagnandosi di nuovo l'affetto di Jessica.

E la proposta si concretizzò realmente, nel corso degli anni, occupando molte serate e molti pomeriggi di Teddy a giocare col suo zio preferito con grande gioia di entrambi.

Accadde una mattina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora