Harry si svegliò con la sensazione di non aver dormito. Avrebbe dormito ancora per ore; invece la sveglia dispettosa lo destò alle sette e quarantacinque. Non ebbe il coraggio di fare la doccia fredda, per cui attese pazientemente che arrivasse l'acqua calda. Si lavò ed asciugò ancora in stato comatoso, e decise di fare colazione in caffetteria, arrivando cinque minuti prima. Lasciò i capelli ancora bagnati così com'erano, passandoci attraverso le dita per dare loro un aspetto meno incasinato mentre già usciva.
Arrivò in caffetteria per scoprire che Louis e Niall erano già seduti al bancone. Si sentì intimidito, ed esitò un momento, ma Niall lo vide e il suo sorriso fece girare Louis.
Ecco.
Harry entrò già con le gote rosse, maledicendosi per l'improvvisa timidezza.
Niall lo salutò calorosamente, e l'espressione di Louis gli fece sentire le farfalle nello stomaco facendogli svanire l'appetito.
Louis era ancora assonnato, i suoi capelli spettinati, ed era assolutamente sexy. Cercando di scacciare questi pensieri dalla mente, Harry si sedette sullo sgabello libero a fianco del veterinario con l'espressione imbronciata.
-Ehi, piccoletto, ti sei alzato col piede sbagliato?- Lo apostrofò Louis.
-Qualcosa del genere- affermò lui, senza guardarlo.
-Dai, su, fai colazione che andiamo.-
-Non ho fame, in realtà- confessò Harry, e Louis si acciglio':
-Non esiste che tu venga a lavoro a pancia vuota. Qui servono i biscotti di Marie. Vediamo se sono pronti- ed alzandosi infilò la testa in cucina.
Niall ridacchiava tra se e sé.
Louis ordinò latte e biscotti per Harry, che aggrotto' la fronte.Lo stava trattando come un bambino. La sua espressione cambiò, però, quando Marie con un sorriso gli pose davanti un bicchiere di latte e dei biscotti fragranti di forno, che emanavano un profumino delizioso.
-Forza. Mangia. A questi non si può resistere- lo spronò Louis, ed Harry si accinse ad obbedire. Al primo morso gli si risvegliò l'appetito, erano sublimi. Louis aveva un'espressione soddisfatta in viso, ed Harry gli era grato che avesse insistito, prendendosi cura di lui.
-Bravo ragazzo. Ora si può andare- commentò, quando Harry finì.
Recuperarono l'auto di Louis dal meccanico e Niall la guidò fino a casa di Carl, a cui lasciarono la legittima macchina che avevano dal pomeriggio precedente. Poi accompagnarono a lavoro Niall. Anche se dall'abbigliamento non si sarebbe mai intuito, Niall era un grafico pubblicitario che lavorava in un rinomato studio in città. Aveva curato alcune campagne pubblicitarie importanti, rivelandosi di grande talento artistico, per cui gli venivano perdonate alcune stramberie e l'esuberanza dei modi che lo contraddistinguevano. Queste informazioni le fornì Louis ad Harry mentre tornavano alla clinica veterinaria.
-E Liam? Che lavoro fa?-
-Liam sta facendo una specializzazione, qualcosa che riguarda la letteratura ma non mi chiedere. Sta aiutando un prof e tiene persino qualche lezione all'Università. Gli piace insegnare-
Harry pensò che Liam avesse l'attitudine giusta per essere un insegnante.
Louis gli lanciò una breve occhiata. I capelli di Harry erano un groviglio di ricci, gli sarebbe proprio piaciuto districarglieli con le dita.
Ma cosa andava a pensare?!
Arrivarono in clinica alle nove passate. Il dott. Jacobs aveva già accolto i primi clienti, ed ebbero un sostenuto via vai per tutta la mattinata. Finirono per fare tardi, e Carl propose di fermarsi a pranzare in un ristorantino senza pretese a due passi dallo studio, perché non valeva la pena tornare a casa.
-Cosa prendi tu, Harry? Ehi? Harry? Sei tra noi?-
Harry si era perso nei suoi pensieri. Louis dovette scrollarlo gentilmente per un braccio, al che il giovane parve ridestarsi, sorpreso.
-Piccolo mi fai paura- commentò Louis. Harry avvampo' e si scusò, tuffando il naso nel menù.
Finirono per ordinare bistecche ed insalata. Mentre conversava con Carl, Louis notò che il ragazzo si era estraniato. Niente a che vedere con il giovane disinvolto e ciarliero della sera prima.
-Che hai, Harry? Tutto bene?- Gli chiese, infine.
-Si, scusatemi. Ho solo sonno- confessò lui, con l'aria indifesa di un bambino. Louis alzò la mano per scostargli un ricciolo dalla fronte in automatico, e deviò il gesto cammuffandolo in un versarsi dell'altra acqua nel bicchiere. Ma che diavolo gli era preso?! Nessuno dei due parve notarlo, e sospirò di sollievo.
-Io vado a fare due passi all'ombra. Il dottore mi ha ordinato di fare delle camminate ogni giorno- annunciò Carl, passandosi le mani sul ventre prominente. Aveva avuto un piccolo infarto miocardico l'anno precedente, che lo aveva spaventato a morte, per cui era diventato decisamente più salutista di prima e non perdeva occasione per seguire il regime di vita consigliatogli dal cardiologo.
Louis annuì guardando Harry; di solito avrebbe seguito Carl, ma questa volta declinò in favore di Harry, che pareva sul punto di prendere sonno a tavola.
Decise quindi di salutare il collega e tornare alla clinica col suo tirocinante , dove avrebbero trascorso un'oretta di relax.
Appena dentro il piccolo atrio della clinica, un po' in penombra per via delle serrande abbassate, Harry sbadiglio' stropicciandosi gli occhi. Louis sorrise: era proprio un bambino. Lo guido' fino allo spogliatoio, dove c'era un letto singolo in cui riposavano Louis o Carl nelle notti di guardia quando avevano qualche ricovero che si protraeva per la notte.
-Riposati un po'. Io vado fuori a fumare- gli disse, mentre Harry si sedeva sul letto.
Uscì nel retro per accendersi una sigaretta, che fumò in tutta calma.
Quando rientrò, Harry era addormentato.
Le ciglia abbassate sulle guance, i ricci sparsi in tutte le direzioni sul cuscino, le labbra carnose e ben delineate, pareva un modello. Un angelico, bellissimo giovane uomo.
Louis sospirò. Lo guardò a lungo, mentre mille pensieri gli affollavano la mente. Harry era così tenero ed abbandonato, nel sonno,che gli si stringeva il cuore. Non poté impedirsi di sfiorare i riccioli, piano piano per non svegliarlo, e col dorso della mano accarezzargli una guancia, dove si sentiva appena un accenno di barba. All'improvviso due occhi smeraldini si spalancarono nei suoi, passando dal sonno alla veglia istantaneamente. Louis si raggelo' con la mano a mezz'aria, colto in flagrante.
-Scusa, non volevo svegliarti- mormorò, per una volta rosso d'imbarazzo.
Harry gli parve di colpo non più bambino, come lo aveva catalogato nella sua mente, bensì un giovane uomo. Gli afferrò la mano con una delle sue, che erano molto piu' grandi di quelle di Louis. Il cuore del veterinario mancò un battito, per poi accelerare improvvisamente. Harry si portò di nuovo la mano di Louis sulla guancia, socchiudendo gli occhi.
Louis rimase paralizzato, non sapendo cosa fare. Harry girò leggermente la testa, appoggiando per metà le labbra sul palmo di Louis, che rabbrividi'.
-Harry..- mormorò.
Subito gli occhi verdi tornarono a guardarlo.
-Cosa stai facendo? -
Harry non rispose, ma le guance si tinsero di rosa.
-Non lo so- confessò, abbassando lo sguardo.
-A cosa stai pensando? - Lo spronò gentilmente Louis.
Harry non rispose, in imbarazzo. Louis lo attraeva, si sentiva stregato dalla sua presenza. Avrebbe voluto che continuasse ad accarezzarlo.
Vergognandosi della piega che avevano preso i suoi pensieri, si alzò, mettendosi seduto a fianco del giovane medico.
Louis sospirò, mentre cautamente con un braccio gli cingeva le spalle. Harry si rilassò immediatamente addosso al suo torace. Louis lo stava facendo sentire bene.
Il veterinario aspirò l'odore dei capelli di Harry, un misto tra shampoo e pelle scaldata dal sole, e finalmente gli levò i riccioli dalla fronte in un gesto che tratteneva sin dal giorno prima. Non sapeva dove stessero andando a parare, ma decise che non gli importava. Harry era così tenero ed involontariamete sensuale che si trovò ad immaginare cosa avrebbe voluto fargli imparare e scoprire, perché era certo che il giovane non avesse alcun tipo di esperienza. Quelle labbra. Dio.
Harry si girò, facendogli sentire il fiato tiepido sul collo.
-Harry..- lo avvertì di nuovo, ma il ragazzo non lo ascoltò, appoggiando le labbra piene sul collo di Louis, dandogli un lieve bacio che lo fece rabbrividire e che gli risveglio' i sensi già all'erta.
Louis si abbassò e gli sfiorò le labbra con le proprie.
Harry sentì incendiarsi la voglia. Pensieri poco casti gli affollarono la mente, mentre si sentiva confuso, spaventato ed eccitato allo stesso tempo. Era tutto nuovo, per lui. Nuovo e sconvolgente. Si mosse per approfondire il bacio, ma Louis lo tenne fermo con una mano, limitandosi a sfiorarlo. Quando Harry sentì la lingua calda di Louis accarezzargli le labbra, una prepotente erezione si risvegliò nei suoi pantaloni, che diventarono terribilmente scomodi. Si mosse per cercare sollievo, ma Louis lo imprigionò, baciandolo per davvero.
Quello non era il primo bacio di Harry, ma era il primo che scambiava con un ragazzo. E Louis era esperto, dannatamente sexy e gli stava sconvolgendo la mente soltanto con un bacio lento e sensuale. Harry ansimo', ed il suono andò dritto alla libido di Louis, che si concentrò per mantenere il controllo della situazione, anche se una parte della sua mente gli stava gridando scandalizzata di finirla subito.
Harry era inesperto e pieno di voglia, e Louis capì dai suoi movimenti che era terribilmente eccitato.
Si fermò, per dare tempo al ragazzo di capire cosa volesse. Harry lo guardò, sconvolto, con le gote rosse e con gli occhi supplichevoli, anche se non sapeva nemmeno lui cosa volesse, bramava soltanto al sollievo.
-Cosa vuoi, piccolo?- mormorò Louis, con la voce di un tono più basso e resa roca dal desiderio.
Harry sospirò, cercando di nuovo la bocca di Louis e muovendosi a disagio dentro ai jeans. Erano al punto di non ritorno.
Louis non sapeva che fare. Avrebbe voluto, ma non poteva. O poteva?
Con un sospiro, allungò la mano per dare sollievo con un po' di pressione del palmo al cavallo dei jeans di Harry, il quale trattenne il fiato.
-Cosa devo fare con te? - tornò a chiedergli Louis.
-Ti prego..io..- ansimo' il giovane, non sapendo bene nemmeno lui cosa volesse.
Louis rischio' il tutto per tutto. Fece scivolare la mano sui bottoni, slacciandoli, mentre Harry lo guardava con gli occhi spalancati e il respiro corto, ipnotizzato.
-Vuoi?.. - gli chiese, piano, ed Harry annuì, col viso congestionato e vergognandosi da morire, ma non potendo tirarsi indietro perché lo voleva disperatamente.
Louis liberò la sua erezione, e con gesti esperti iniziò a massaggiarlo lentamente. Harry credette di svenire dal piacere. Louis gli baciò il collo, la mandibola, lo morse leggermente sotto l'orecchio. Appena accelerò il ritmo, Harry si ritrovò al culmine del piacere e venne a fiotti caldi sul suo stesso stomaco.
Louis rallentò, fino a fermarsi. Non sapeva bene cosa aspettarsi, ed arrischiò un'occhiata al viso del ragazzo.
Harry era confuso, esausto ed appagato. Degluti', non sapendo bene che dire.
Louis era colto dal dubbio di aver fatto un terribile sbaglio. Si alzò col cuore in gola, credendo che Harry l'avrebbe aggredito a parole e sarebbe fuggito via sconvolto. Prese del cleenex e li porse ad Harry per ripulirsi. Si sentiva malissimo. Arrischiò uno sguardo al viso del giovane riccio che aveva un' espressione circospetta e sconvolta, e decise di mettere le mani avanti.
-Non è successo niente. Mi dispiace, non dovevo comportarmi così. Sono io l'adulto, ed avrei dovuto essere in grado di..-
L'espressione ferita di Harry lo fece capitolare. Lo strinse tra le braccia, cullandolo.
-Louis, io..-
-Ssst, tranquillo. Perdonami. Non perderò più il controllo, te lo prometto-
-Ma a me è piaciuto..- confessò Harry sul punto di piangere, credendo che Louis fosse pentito.
Louis sorrise, con un tuffo al cuore.
-Ok, va bene. Non c'è nulla di sbagliato. Suppongo tu non abbia mai..mai..-
Harry scosse la testa, improvvisamente ancora più rosso in viso.
-Ok. Va bene. Non preoccuparti- cercò di rassicurarlo Louis, sentendosi ancora in colpa, perché era certo di essersi spinto troppo oltre.
-Louis..io so di essere gay, non preoccuparti- mormorò Harry, intuendo il motivo per cui il giovane medico era in palese difficoltà.
Louis si sentì sollevato, ma capiva che per Harry fosse un enorme passo avanti. L'enormità della cosa gli piombò addosso. Decise che non sarebbe successo mai più niente del genere, fino a che non fosse stato certo che Harry lo voleva veramente.
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Accadde una mattina...
FanfictionHarry è un diciassettenne sognatore, che vede solo il buono delle persone e non vuole mai deludere nessuno. Alle prese con un tirocinio in uno studio veterinario, incontra Louis. Louis ha ventinove anni ed ha da poco aperto una piccola clinica per...