Harry si sentiva inebriato, come dopo aver bevuto una birra fredda a stomaco vuoto. Si aggrappò con le mani alla maglia di Louis, sentendo sotto ai polpastrelli il contorno del suo torace ben definito. La sua erezione si era risvegliata prepotente tendendo i pantaloncini. Questa volta non si vergognò, anzi, attirò Louis più vicino.
-Piccolo..- mormorò con voce roca Louis sul suo collo. Harry sentì brividi lungo tutto il corpo.
Louis marcava il territorio. Baciava, succhiava quelle labbra che attiravano i morsi, facendo accelerare il respiro del ragazzo. Voleva dichiarare: sei mio. Mio, e di nessun altro.
Le mani correvano sulla schiena di Harry, arrivando ai fianchi, per poi accarezzare il bordo dei pantaloncini. La situazione era diventata rovente. Harry, nel pieno del suo sviluppo ormonale, sentiva un bisogno quasi doloroso di sfogarsi. Louis desiderava, però, di dare ad Harry esperienze da capogiro, voleva farsi ricordare, bramava non solo a soddisfare il suo desiderio, ma anche a insegnargli come arrivare in alto. Quindi rallentò l'urgenza del bacio, fino a renderla dolce.
Con un ultimo bacio pieno di aspettativa, lasciò Harry insoddisfatto.
-Cucciolo, calma. Ti capisco. Ma voglio darti la luna. Adesso non posso che soddisfare un istinto. Capisci?- Tentò di spiegare, mentre Harry tentava di riprendere fiato dopo i baci bollenti che lo lasciavano voglioso di molto di più.
-Louis..- lo supplicò.
-Piccolo, davvero. Siamo in clinica, ricordi? Può entrare qualcuno ad interromperci da un momento all'altro. Davvero vuoi sprecare così la tua prima volta?-
-Chi ti dice che sia la mia prima volta?- Ribatté Harry, piccato, per vendicarsi del rifiuto.
Louis alzò un sopracciglio.
-Con un ragazzo, è vero, è la prima volta. Però ho baciato delle ragazze, e con una sono andato oltre. Per provare- si confidò Harry.
Louis se lo immaginava, ma nonostante questo sentì una fitta di gelosia.
-Non è che questa Meggie sia una tua ex, vero?- Chiese, sospettoso.
-No, non ti preoccupare-
-Ok. Ti sei calmato ora? Ti prego: dammi il tempo di fare le cose nel miglior modo possibile. Va bene?- Si spiegò, accorato.
Harry capì le intenzioni del giovane medico, e malvolentieri cedette alla sua volontà, anche se sarebbe tornato sull'argomento, perché aveva l'impressione che fossero solo scuse.
Meggie arrivò in stazione alle due di venerdì pomeriggio. Louis e Carl stavano operando una cagnolina, per cui Harry era pieno di aspettative sul pomeriggio: pregustava qualche ora di chiacchiere e risate in totale relax. Non vedeva l'amica da un mese, quasi un record per loro.
Appena la vide scendere, con una piccola sacca come bagaglio, Harry spalancò le braccia con un sorriso e lei lo individuò, correndogli incontro.
-Harry! Ciao! Mi sei mancato!- Rise lei, travolgendolo e facendogli finire la matassa di riccioli color carota un po' in bocca e un po' negli occhi.
Quando si staccò, noto che era diversa. La osservò un momento e capì che erano i capelli: non erano più arancioni, ma rosso rame. Era molto femminile.
-Hai tinto i capelli..-
-Si. Ti piacciono? Oh, solo tu Harry potevi accorgertene subito- disse lei con un sorriso a trentadue denti, tenendolo per le mani.
Ad un osservatore esterno, sarebbero potuti essere benissimo scambiati per fidanzati. Ed invece Meg lo mise sotto torchio per sapere tutto di Louis.
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Accadde una mattina...
FanfictionHarry è un diciassettenne sognatore, che vede solo il buono delle persone e non vuole mai deludere nessuno. Alle prese con un tirocinio in uno studio veterinario, incontra Louis. Louis ha ventinove anni ed ha da poco aperto una piccola clinica per...