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Louis si era completamente dimenticato di avere impegni per la serata. Quando suonò il campanello, imprecò tra se e sé, ricordando all'improvviso di aver invitato Niall e Liam a casa sua per mangiare insieme la pizza e poi uscire a locali. Preso in contropiede, esitò un momento e poi lasciò momentaneamente Harry sul divano per correre ad aprire. I due salirono le scale tra scherzi e risa, soprattutto di Niall ai danni di Liam, che era il più serio tra i tre. Louis li bloccò sull'uscio, avvertendoli di avere un ospite, per inciso il suo tirocinante, e li pregò di non fare battutacce, promettendo loro che avrebbe spiegato tutto in un secondo momento.
Niall riconobbe subito il ragazzo e si girò sorpreso verso Louis, il quale gli fece un gestaccio per zittire ogni commento salace sul nascere.
Harry, dal canto suo, si sentì all'improvviso in imbarazzo. Strinse le mani dei due amici di Louis sentendosi fuori luogo, quasi non osando guardarli in viso.
In realtà i due erano brave persone, amici leali di Louis da una vita, e l'avevano difeso più di una volta a suon di pugni da persone poco tolleranti. Per cui, a parte la sorpresa iniziale, erano ben disposti nei confronti del ragazzo, e glielo dimostrarono mostrandosi socievoli e rilassati.
-Ben ritrovato! Quindi lavori con Louis? Auguri..è tanto bravo con gli animali, quanto poco paziente e irritabile con gli esseri umani- esordì Niall, lasciandosi cadere a peso morto sul divano accanto ad Harry, il quale sorrise. Se ne era già reso conto.
-Nialler zitto. Non spaventare il mio tirocinante- lo ammonì Louis, facendo l'occhiolino ad Harry mentre appoggiava una ciotola di patatine sul tavolino. Harry iniziò ad essere meno sulle spine, e quindi a osservare con minor timore gli amici di Louis.
Tra i due, scoprì di essere in sintonia con Liam, che era pacato e sereno e gli dava un senso di sicurezza, mentre Niall era chiassoso e incline alla risata.
Ordinarono le pizze e Harry intavolò una conversazione con Liam sulla musica. Louis lo osservò senza che il ragazzo se ne rendesse conto, ascoltandolo parlare animatamente e con gli occhi che gli brillavano. Non l'aveva ancora sentito chiacchierare, e fu piacevolmente sorpreso di rendersi conto che non era affatto timido. Ad un certo punto si accorse di essere osservato, era Niall che lo scrutava assorto.
Sicuramente l'amico si aspettava delle spiegazioni, ma il suo sguardo pareva anche preoccupato. Approfittando del coinvolgimento nella conversazione di Liam ed Harry, ne approfittò per appartarsi un momento con l'amico e spiegargli il motivo della presenza del ricciolino a casa sua.
Niall parve colpito dalla sensibilità di Harry, ma espresse anche la sua perplessità sulla faccenda.
-Lou, sai che ti voglio bene come ad un fratello, per cui voglio raccomandarti di pensare bene a quello che fai. È un adolescente. È il tuo studente. Non ha evidentemente esperienza di nessun genere in campo sentimentale, ed è attratto da te. La situazione è rischiosa.-
Louis sospirò: -Lo so, amico. Non voglio illuderlo, ma veramente sembrava un cucciolo abbandonato, non ho avuto cuore di lasciarlo da solo. Avresti dovuto vederlo. Ma ciò non significa niente-
-Lui lo sa?-
-Niall, e che cazzo. Non lo so, spero di sì! Mi stai facendo innervosire. Vedremo come va, ok? Ora basta- tagliò corto Louis. Niall, che lo conosceva bene, sapeva di non dover insistere. Sarebbe tornato sull'argomento più avanti, ed intanto avrebbe tenuto d'occhio il suo amico.
Il campanello trillo' per la seconda volta, erano arrivate le pizze, ed i ragazzi si sparsero sul divano e sul pavimento del salotto per mangiarle direttamente dai cartoni, in una cena assolutamente informale. Harry ascoltò con piacere i discorsi dei tre, che non lo esclusero mai dalla conversazione, anche fosse solo per vederlo semplicemente annuire. Mano a mano che la serata trascorreva, si sentiva sempre più a suo agio e si rese conto di star divertendosi come da tanto non succedeva. Rise di cuore alle battute di Niall ed arrossi' innumerevoli volte, con la coscienza che stessero ridendo con lui e non di lui. I tre amici, dal canto loro, decisero tacitamente di rinunciare ad uscire per locali e di rimanere a casa.
Ad un certo punto, Louis si rese conto di dover in qualche modo organizzare come riportare l'auto a Carl e come recuperare la propria dal meccanico, che era già stata sistemata.
-Niall, ti passo a prendere e poi ti porto in officina, ti lascio la mia auto e mi segui fino a casa di Carl, poi ti accompagno a lavoro. Ok?-
- Certo amico-
Louis si rese conto che aveva offerto un passaggio ad Harry, e propose:- Ci troviamo tutti e tre alla caffetteria? Harry, ti va bene?-
-Non preoccuparti per me, prenderò l'autobus..- si schernì il ragazzo, ma Louis lo interruppe.
- Si certo, come stamattina. Poche ciance, fatti trovare alle otto e dieci. Teniamoci larghi per far tutto senza correre. Ok Niall?-
-Perfetto. Harry, se mi dici dove abiti ti riaccompagnamo noi- propose il biondo.
-Davvero, uh, non c'è problema..-
-Dai Harry, o ti riaccompagnamo noi, o lo fa Louis. Non ti lasciamo tornare a casa a piedi a quest'ora- disse Liam.
-Ak, ok, allora grazie- accettò Harry, grato.
Louis avrebbe preferito portarlo personalmente a casa, ma si fidava di Liam e decise di lasciar fare ai suoi amici. Sperando che non lo mettessero in imbarazzo con domande indiscrete.
Al momento di congedarsi, Harry puntò i suoi occhi smeraldini in quelli di Louis, e lo ringraziò con sincerità. Louis sentì un gran calore salirgli dal petto, quegli occhioni da cerbiatto, assolutamente spiazzanti, lo destabilizzavano. Era felice di essere riuscito a scacciare la tristezza di Harry. Si salutarono, e poi Harry si incamminò giù per le scale, mentre Louis senza farsi sentire raccomandava a Niall di non metterlo a disagio con battute di dubbio gusto. Liam lo rassicurò, ci avrebbe pensato lui.
-Che poca fiducia che hai in me, Lou! So comportarmi bene, non occorre che tu me lo dica!- Protestò il biondo, ma Liam lo sospinse senza tante cerimonie fuori dalla porta, dando la buonanotte a Louis.
Il giovane veterinario richiuse la porta alle sue spalle e finalmente tirò un sospiro di sollievo. Che giornata pazzesca. Spense tutte le luci ed uscì in terrazzo per fumarsi una sigaretta. Si sedette sul tavolo, avvicinandosi il posacenere.
Ripensò al povero cervo, alla reazione di Harry, e a come si era trovato a suo agio coi suoi amici. Quel ragazzino aveva davvero una grande ricchezza interiore. Gli faceva pensare ad un foglio bianco, non ancora scritto, né scarabocchiato. Un foglio intonso, di un candore abbacinante, pronto per essere utilizzato per scrivere una poesia o una canzone.
"Ma che cazzo vai a pensare, Tomlinson" si rimproverò. Stava ricamando sul nulla.
Spense la sigaretta con un moto di fastidio, e rientrò per riordinare il soggiorno e coricarsi.
Il cellulare trillo': chi gli scriveva messaggi a quell'ora?!
Strabuzzo' gli occhi nel vedere il messaggio di Niall:
"Il numero di Harry è 347/41934--. Gliel'ha chiesto Liam, per qualsiasi imprevisto. Sai com'è ;-) "
Scosse la testa, incredulo. Quei due messi insieme erano pericolosi, avrebbe dovuto tenerne conto.

Harry salì sul Range Rover di Niall un po' intimidito, ma non a disagio. Quei due gli stavano simpatici. Diede loro l'indirizzo e si lasciò cullare dalle loro chiacchiere, mentre si estraniava dalla conversazione. Aveva in mente un paio d'occhi azzurro cielo, che a seconda della luce parevano quasi grigi.
Ad un tratto Liam lo riscosse dai suoi pensieri:
-Harry, forse sarebbe meglio che tu, Niall e Louis vi scambiaste i numeri. Per qualsiasi evenienza, domattina, o a prescindere da domani. Che ne dici?-
Harry la trovò una buona idea ed acconsentì, non notando che Niall guardava esterrefatto il suo amico: aveva promesso a Louis di non mettere in imbarazzo Harry, per poi chiedergli sfacciatamente il numero per conto dell'amico!
Alla fine anche Liam diede il suo numero ad Harry, e gli inviò personalmente il contatto del veterinario.
La strada era breve e in pochi minuti arrivarono. Harry li ringraziò profusamente, felice di aver trovato dei nuovi amici.
Una volta che il giovane si fu chiuso la porta alle spalle, Niall si girò verso Liam:
-A che gioco stai giocando? Vuoi incoraggiare Louis? Ma sai che ha appena diciassette anni?!-
-A parte che parlandoci assieme mi è parso molto più maturo di parecchi nostri coetanei, ma tu hai visto Louis? Quanto era sereno? Come lo guardava? Non mi pronuncio, perché si sono appena conosciuti. Ma sarei felice se Louis trovasse finalmente qualcuno che lo faccia stare bene come Jessica fa con te e Soph con me. Mi capisci?- Lo gelò l'amico, che aveva gli occhi più lunghi del biondo.
A Niall non rimase che riflettere sulle parole dell'amico, non trovandole del tutto sbagliate.

Accadde una mattina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora