17.

1.8K 118 12
                                    

Rientrarono nel tardo pomeriggio. Erano tutti quieti, un po' abbattuti, e nessuno parlò molto.
Harry era sereno. Era certo che a giorni sarebbero arrivate le lettere di ammissione, e sperava di essere accettato all'Università dove insegnava Liam. Sarebbe stato un sogno. Avrebbe potuto prendere alloggio al campus e vedere Louis tutti i giorni. Nel contempo, avrebbe frequentato uno degli istituti più prestigiosi del mondo. Era certo che l'ammissione ad Harvard gli avrebbero spianato la strada per le altre università. Aveva intenzione di chiedere a Liam se avrebbe potuto mettere una buona parola per lui con il Rettore.
Quindi fu sorpreso quando Louis lo prese da parte e gli propose di riaccompagnare a casa Meg, andando a trovare sua mamma, per parlarne con lei.
-Devi parlarle di persona. E poi voglio conoscerla- spiegò il ragazzo, e così fecero.
Louis contattò un sostituto per la clinica che avrebbe aiutato Carl, e si preparò per un lungo viaggio in auto.
Passarono al residence e recuperarono tutte le cose di Harry, saldando il conto. Ormai era deciso che lo stage andava a farsi benedire, e Louis l'avrebbe ospitato a casa sua, se fossero tornati indietro; sinceramente non sapeva cosa pensare perché vedeva Harry molto convinto e deciso, e confidava che sua madre lo facesse ragionare.

Partirono il mattino dopo ed arrivarono nel tardo pomeriggio.
La madre di Harry era giovane e bella, ed accolse Louis con entusiasmo. Non parve sorpresa dell'improvvisata, immaginando già il motivo del ritorno.
Discussero con Harry per ore, poi lasciò madre e figlio parlare da soli, mentalmente e fisicamente esausto per la tensione. Harry era arroccato sulla sua posizione.

Si ritrovò sul portico di casa Styles, seduto su un gradino leggermente sconnesso. Aveva immaginato che sarebbe stato molto difficile se non impossibile convincere il ragazzo, ed ora era tra due fuochi. Da un lato, lo voleva egoisticamente accanto. Dall'altro, voleva il bene di Harry.
Come sempre nei momenti di crisi, chiamò Niall.
-Non so che fare. O meglio, so cosa devo fare, ma sono già a pezzi al solo pensiero, Niall. Stavolta dovrete raccogliermi col cucchiaino-
-Per me sbagli. Se non vuole andare, non lo puoi obbligare- lo stupì Niall.
-Dici così solo perché non vuoi darmi l'imput per lasciarlo, per non sentirti in colpa poi- lo accusò Louis.
-Forse. O forse penso realmente che tu stia sbagliando. Dovresti essere egoista, e lasciarlo prendere la sua decisione da solo. Senti Louis, riflettici bene.Non fare il buon samaritano, questa è la tua occasione. Lo sento. Secondo me è la persona della tua vita-
-Niall, non mi aiuti affatto, anzi mi incasini i pensieri. Non posso vivere col rimorso per una cosa così grande. È l'occasione della sua vita.-
-E chi te lo dice? Magari sei tu, l'occasione della sua vita-
-Perché mi fai questo, cazzo?!Perché devi spingermi ancora più a fondo? Non puoi tendermi una mano?- Si inalbero' Louis.
-Amico, lo sto facendo, ma non decidero' per te. Ti ho solo detto quello che penso. Io supportero' la tua scelta, in ogni caso. Ma non ti spingero' in una direzione sbagliata. Fai i tuoi sbagli da solo, Lou. Ciao- e gli riattaccò il telefono.
Louis era sconvolto: non si aspettava una presa di posizione del genere, da parte dell'amico.
Però su una cosa aveva ragione: avrebbe deciso da solo.
E avrebbe deciso per il bene di Harry. Perché ci teneva davvero, e voleva che realizzasse i suoi sogni.
La mamma di Harry lo raggiunse, con gli occhi rossi.
-È deciso, è sicuro della sua scelta, non è un capriccio momentaneo. Non so cosa sia meglio fare: insistere con lui non ha senso, non cambierà idea. Ma non posso nemmeno tacerti il fatto che è a causa tua che ha deciso: se avesse saputo dell'ammissione prima di conoscerti avrebbe fatto i salti di gioia. Questo mi fa pensare che tu sia davvero importante per lui.-
-Io mi togliero' di torno, signora Styles. Non gli permetterò di buttare all'aria i suoi progetti per il futuro per una persona che conosce da meno di un mese.-
-Sei un caro ragazzo, Louis, e ti assicuro che, se ti avessi conosciuto in circostanze diverse, sarei stata ben lieta di accoglierti come un figlio. Ma questa situazione gioca a tuo sfavore- commentò sinceramente la mamma di Harry.
-Lo so. Però non è colpa mia- si scusò il ragazzo, al che la giovane donna lo strinse a sé in un abbraccio, commossa.

Accadde una mattina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora