24.

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Quella giornata fu memorabile.

Liam chiamò Sophia, e le passò Harry per darle la possibilità di congratularsi di persona con lui. Anche Jess lo salutò; poi, Harry fu rapito da Allyson e Jack per andare a fare le foto.
Riuscì a salutare sua madre soltanto venti minuti dopo, rigraziandola con un sorriso. Lei se lo tirò contro per stringerlo, sentendolo di nuovo un piccolo passo avanti dallo staccarsi da lei. Con un senso di struggimento, si fece baciare dal figlio,che poi divenne serio e si avvicinò al padre.
-E così, hai scelto di essere felice- disse questi per spezzare la tensione, ancora colpito dalle parole del figlio.
-Ho scelto Louis. Lui mi rende felice- sottolineo' Harry, col cuore che tremava.
Sup padre sospiro'.
-Immagino che mi dovrò sforzare per farmelo piacere. Prima o poi- cedette finalmente l'uomo, che perse il fiato per lo slancio con cui Harry lo abbracciò.
-Vedrai. Il tempo mi darà ragione- mormorò Harry, rivolgendogli le stesse parole che aveva detto a lui.
Pranzarono molto tardi, sul prato di casa Styles, dove la mamma di Harry aveva sistemato un tavolo per il catering sotto al gazebo. Passarono un pomeriggio felice. Harry era stanco ed entusiasta, e ad un certo punto raggiunse Louis, seduto sotto al portico per fumare, per concedersi un attimo di tregua. Gli si sedette accanto e si appoggiò contro il suo fianco, incurante delle altre persone con cui Louis stava chiacchierando. Il veterinario lo cinse con un braccio, spegnendo la sigaretta appena iniziata, perché ad Harry sapeva dar fastidio l'odore. Niall e Liam stavano per congedarsi, la strada per il rientro era lunga ed il giorno dopo avrebbero lavorato.
-Grazie ragazzi. Vi voglio bene. Mi avete fatto una sorpresa magnifica- sorrise Harry, ed a quelle parole Niall si diede una manata sulla fronte: -Il regalo!-
Liam corse verso l'auto, andando a recuperare il pacchetto quasi dimenticato.
-Non dovevate! La vostra presenza oggi è stata il regalo più bello- protestò il ragazzo, trovandosi un pacchetto tra le mani.
-Non dire cazz..sciocchezze, pardon. È anche da parte di Louis e Meggie- rivelò Niall.
Sorpreso, Harry guardò Louis, che annuì.
Era un I-pad, l'ultimo modello. Harry lo avviò, senza parole per lo stupore, e trovò due icone. Una, era il file completo dell'intera biblioteca. C'erano tutti i titoli dei libri che aveva perso a causa dell'atto vandalico, e centinaia di più.
L'altra, era la biblioteca musicale. Tutti i CD persi, in formato digitale.
-Non so che dire.. Grazie a tutti- balbetto', con un groppo in gola.
-Apri anche quella- gli consigliò Louis, indicandogli un'icona che non aveva notato.
Era un certificato di proprietà di una prima edizione di Oliver Twist, esposta nella biblioteca dell'Università di Oxford.
Harry aggrotto' la fronte, non capendo.
-Abbiamo recuperato il tuo libro, Harry. È troppo fragile per essere davvero utilizzato, ma è stato restaurato, ed ora è esposto in una teca. Ti appartiene, anche se non lo puoi maneggiare- spiegò Liam. Harry tuffò la testa nella maglia di Louis, cedendo alle lacrime.
-Secondo voi gli è piaciuto? Ehi, Haz, sono lacrime di gioia quelle?- Scherzò Niall. Harry annuì contro la stoffa, incapace di parlare.
-Siete davvero dei bravi ragazzi- si complimentò la mamma di Harry, accarezzando la schiena del figlio.
Harry si fece forza e si calmò quel tanto che bastava a far spuntare di nuovo le fossette sulle guance, asciugandosi gli occhi. Davvero, quella giornata era incredibile.
Congedati Liam e Niall, anche Meggie salutò Harry. Il padre gli diede una busta.
-Ho pensato che il viaggio non fosse poi una buona idea. Ho preferito investire i soldi nella scuola guida e nell'assicurazione auto-
-Quale auto?-
-La tua, ovviamente- rise la madre di Harry.
-Mi avete comprato un'auto?!-
-Calma, è una piccola utilitaria usata, niente di che. Legalmente è di tua madre, perché sei ancora minorenne..- ma le parole furono soffocate dall'abbraccio entusiasta del figlio, che saltava dalla gioia.
-Pare che abbia apprezzato- sorrise la mamma di Harry all'indirizzo dell'ex marito.
-Direi di sì. Hai avuto una buona idea- rispose lui.

Dopo tutte quelle emozioni, Harry era stremato e sovraeccitato. Il padre di Harry se ne andò alle otto, ed a quel punto Louis lo obbligò a farsi una doccia per riprendersi.
-Falla con me..-lo supplicò il riccio, tentandolo.
-In casa di tua madre? Assolutamente no- rifiutò categoricamente il veterinario.
Harry mise il broncio, ma fu inutile, venne spinto senza troppe cerimonie e chiuso in bagno. Harry brontolo' attraverso la porta: -Ehi, portami rispetto, sono il migliore del mio corso!-
-Si, ma puzzi- rispose Louis laconico, scendendo le scale.

Accadde una mattina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora