28.

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Quel sabato pomeriggio Harry e Louis si misero in macchina per raggiungere un paesino poco fuori dalla periferia, dove c'era la galleria.

Era un pomeriggio plumbeo, dal cielo coperto. Trovarono con facilità la galleria e parcheggiarono giusto in tempo per essere investiti dalle prime raffiche di pioggia.

Zayn era da solo, che fumava una sigaretta. Salutò con un cenno del capo i ragazzi e li incoraggiò ad entrare, richiudendosi la porta alle spalle.

Ad Harry venne in mente il giorno in cui aveva conosciuto Louis, in cui il tempo era analogo, e cercò di sbirciarlo negli occhi senza farsi notare. Louis aveva delle iridi incredibili, che con il cielo plumbeo sembravano diventare grigio ghiaccio. Ricordava bene . Non per niente, aveva scelto quel colore della parete, anche se non l'aveva rivelato a nessuno.

Zayn li accompagnò nella sezione dove c'era la saletta con i suoi quadri, ed Harry rimase a bocca aperta. Osservò a lungo le tele, tutte diverse tra loro, ma visibilmente dipinte dalla stessa persona. C'erano quadri astratti, ma anche alcuni paesaggi con degli elementi arabescati, dipinti con la china. E poi c'erano dei ritratti meravigliosi, dove una caratteristica era messa in risalto e tutto il resto fungeva da catalizzatore. Harry, senza rendersene conto, si sedette per terra a gambe incrociate.

Louis alzò gli occhi al cielo: -Ed adesso chi lo muove più?-

Zayn ridacchiò. Lasciarono Harry in contemplazione, e i due ragazzi girellarono per le altre sezioni della mostra permanente, per poi finire a prendere un caffè alla macchinetta.

Harry arrivò come sempre di soppiatto e fece sobbalzare il suo ragazzo: -Zayn hai carta e penna per favore?-

L'urgenza nella voce di Harry preoccupò Louis ed esaltò il moro: al ragazzo stava per venire qualche idea brillante. Fornì l'occorrente ad Harry, che tornò velocemente nella saletta.

Louis aveva in mente una domanda, da quando erano entrati, ed alla fine decise di soddisfare la propria curiosità.

-Dove tieni il ritratto di Sophia?-

L'altro sorrise, piegando il capo di lato: -Sapevo che me l'avresti chiesto. Ce l'avevo a casa, in soffitta, ma alla mia ragazza dava fastidio. Perciò l'ho portato qui  dietro, nel deposito.-

-Quindi sei fidanzato?-

-Sono tante le cose che non sai di me, Louis. Sì, ho la ragazza-

-Sono certo che lo venderesti facilmente. Hai mai chiesto a Liam..?-

-No. Penso che lo assocerebbero a troppi brutti ricordi-

-Sai? Penso che ad Harry farebbe piacere vederlo-

Zayn lo guardò a lungo, poi senza parlare si alzò ed uscì, presumibilmente per andare a recuperare la tela.

Louis ne approfittò per andare a sbirciare cosa stesse combinando il suo ragazzo. Lo vide sdraiato a terra a pancia in giù, con le gambe piegate verso l'alto, al centro della stanzetta, che scriveva e disegnava qualcosa. Era talmente concentrato che Louis decise di non interromperlo.

Zayn tornò poco dopo con una tela coperta da velluto verde, che appoggiò ad un cavalletto. Poi si avvicinò ad Harry, guardando da sopra alla sua spalla, con le mani dietro alla schiena. Si abbassò leggermente per leggere, ed aggrottò la fronte. Harry lo guardò da sotto in su, ed il veterinario si sentì assurdamente geloso. Quei due erano in sintonia, e lui era irritato.

-Spiegami- disse Zayn, sedendosi a terra.

Harry gli indicò qualcosa sul foglio: - Azzurro..-

-Aspetta, aspetta- lo interruppe precipitosamente l'altro, alzandosi a recuperare le matite colorate. Harry si girò a sorridere a Louis, che come sempre sentì il cuore fare una capriola, calmandolo con effetto immediato.

Accadde una mattina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora