Elettrizzato&Arrapato

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Senza preoccuparsi di prendere alcunché, Mickey e Ian aspettarono fino al tramonto per lasciare il magazzino. Col fiato sospeso, si inoltrarono nell'oscurità, entrambi segretamente spaventati e in attesa che i fratelli Milkovich si manifestassero.

Una volta abbastanza lontani dall'edificio, si rilassarono un po' ma continuarono a mantenere l'occhio vigile, quasi aspettandosi che i fratelli Milkovich o Terry fossero appostati dietro un angolo, pronti a saltare.

"E adesso?" chiese Ian mentre camminavano giù per la strada. Passarono oltre un chiassoso bar, dovendo camminare in mezzo a un gruppo di clienti che avevano deciso di fare festa sul marciapiede.

Mickey tirò una boccata prima di rispondere. "Primo, dobbiamo trovare una fottuta macchina. Non possiamo andare da nessuna parte senza una macchina" mentre proseguivano, Mickey con naturalezza e discrezione esaminò le maniglie delle portiere.

"Trovare una macchina" disse Ian prima di spalancare gli occhi. "Vuoi dire RUBARE una macchina?"

"Non dirmi che vuoi tirarti indietro adesso?" disse Mickey, lanciandogli uno sguardo di disapprovazione. "Non è il momento di fare i ritrosi, Gallagher. O sei dentro o sei fuori. Qui c'è il tuo fottuto culo in gioco"

Ian gli sorrise. "Non sono una fighetta. Ho già acceso una macchina senza le chiavi prima", disse. "Solo che non ne ho mai guidata una dopo"

Mickey infine trovò una vecchia Honda Civic che era rimasta aperta. "Jackpot. Lasciare la tua macchina aperta nel centro di Chicago. Questo stronzo merita che gli si rubi la macchina"

Ian si guardò intorno nervosamente mentre Mickey apriva la portiera e scivolava dentro. "Vuoi davvero farlo qui? All'aperto? Magari possiamo trovare una macchina su una strada secondaria, più tardi"

"Gallagher? Chiudi la cazzo di bocca" disse Mickey mentre si abbassava verso i fili per compiere la sua magia. Come previsto, qualche momento dopo, il motore ruggì. "I vantaggi di una gioventù dissoluta. Sali"

"Ma-"

"Sali, cazzo"

Ian corse verso la portiera del lato passeggero mentre si guardava intorno come un pazzo. Salì e non appena chiuse la portiera Mickey accelerò, lasciando una nuvola di fumo dietro di loro. "Cazzo, cazzo, cazzo!" esclamò, guardando nello specchietto retrovisore. "Siamo davvero fottuti se ci prendono. Abbiamo appena rubato una fottuta macchina, cacchio!"

"Datti una cazzo di calmata, Ronald McDonald, merda"

Una volta che furono a una buona distanza, Ian si voltò e lanciò uno sguardo frastornato in direzione di Mickey. "Dove stiamo andando?"

"Stavo pensando a Cicero" dichiarò Mickey controllando lo specchietto.

Ian lo osservò, pensando tra sé a quanto fosse sexy Mickey Milkovich in quel momento, tutto aggressivo e spericolato. Soffocò rapidamente questi pensieri e afferrò la maniglia mentre Mickey correva verso la loro destinazione.

Dopo essere arrivati a Cicero, Mickey e Ian mollarono la macchina, accertandosi di pulire ogni punto che avevano potuto toccare. Le impronte di Mickey erano sicuramente nel database.

Erano su una trafficata strada principale e trovare un motel non fu un problema, ce n'erano una dozzina, tutti aspettando ugualmente uomini sposati e zoccole. Ian e Mickey non avevano voglia di fare gli schizzinosi, così scelsero il primo che trovarono e raggiunsero l'atrio.

L'uomo dietro al bancone li squadrò.

"So che non ci lancerai nessuna fottuta occhiataccia" sbraitò Mickey, guardando l'uomo. Era sui cinquanta; tipica pancia da birra, canotta bianca macchiata, e un perpetuo cipiglio. "Il tuo motel puzza di vomito e ho già visto due scarafaggi da quando sono entrato, vuoi davvero guardarci così, cazzo?"

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora