Dissolvenza

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Due sere più tardi, Mickey entrò nella stanza e schiaffò altri duemila dollari sul tavolo. "Siamo quasi a ottomila adesso" disse, scrollandosi il cappotto di dosso. Lanciò un'occhiata a Ian, che con aria assente fissava lo schermo della tv. Continuò quando realizzò che il rossino non avrebbe risposto. 

"Ho pagato la stanza per altre due notti. Dopodiché, dovremmo essere in grado di andarcene"

"Uh uh"

"Almeno il tipo che hai pescato stasera non sembrava un fottuto serial killer" disse Mickey, tentando di alleggerire l'atmosfera. "Quello che hai portato la scorsa notte sembrava che volesse ucciderti e mangiare il tuo fegato"

"Giusto" arrivò la replica monocorde.

Mickey sollevò le maniche del maglione e sospirò, desiderando di sapere cosa dire al ragazzo per diminuire la tensione. Fin dalla mattina dopo la loro 'mezzanotte delle seghe', le cose tra loro erano state strane, a dire poco. Dormivano, mangiavano, Ian usciva e prendeva un tizio a caso, lo rapinavano, e tornavano aletto. Era andata così negli ultimi due giorni. A malapena si rivolgevano due parole. Mickey non voleva ammetterlo, ma in qualche modo gli mancavano il chiacchiericcio e i giochetti poco convincenti del ragazzo.

"Che cazzo hai?" chiese, anche se già sapeva la risposta."Non ho niente" disse Ian semplicemente, gli occhi fissi sulla tv. "Cos'hai tu?""Senti, so che hai una qualche incasinata, contorta cotta per me o qualsiasi cosa sia, ma-"

Ian finalmente guardò Mickey, l'espressione dura, gli occhi lampeggianti di rabbia. "Vaffanculo, ti piacerebbe"

Le sopracciglia di Mickey si sollevarono dubbiose. "Scusami?"

La mascella di Ian si contrasse e tornò a guardare la tv. "Ho un ragazzo a casa che stavo comunque frequentando, tu puoi andare a fanculo. Eri solo il 'gusto' della settimana"

Mickey si accigliò e si grattò la tempia. "Oh tu hai un...un ragazzo che stavi frequentando?" chiese piattamente. "Mi domando come si sentirebbe se scoprisse che il suo fottuto amichetto mi stava facendo una sega l'altra notte""Fanculo, Mickey" disse Ian, la voce agitata. "Kash mi perdonerebbe una volta che gli rivelassi quanto è piccolo il tuo cazzo comparato al suo""Fanculo" sputò Mickey. "E non esiste che Turbante in Testa ha un cazzo più grande del mio""Fidati, è così" scattò Ian."Beh, vaffanculo tu e lui allora"

Ian saltò giù dal letto e si piegò per prendere qualche indumento. "E' ridicolo" mormorò mettendosi i jeans.

"Che cazzo stai facendo?"

"Mi metto dei cazzo di vestiti ed esco a cercare un tizio. Hai qualche fottuto problema?" esclamò Ian, visibilmente scosso.

Mickey lo fissò, sentendosi un completo stronzo. Nel giro di due giorni, aveva in qualche modo ridotto Ian dal suo modo di essere loquace e chiassoso in questo ragazzo gretto e infelice.Prima di poter pensare troppo a ciò che stava facendo, raggiunse Ian e gli afferrò il braccio.

"Ehi, senti...SENTI"

Ian scrollò il braccio dalla presa di Mickey e lanciò un profondo sospiro di frustrazione concentrandosi nel mettere dritta la t-shirt.

"Guardami" iniziò Mickey, il tono più leggero mentre gli occhi scorrevano sul viso di Ian.

"Lasciami stare" disse Ian, voltandogli la schiena. "Hai avuto quel cazzo che volevi, Mickey. So che ero troppo chiacchierone, e che facevo troppe fottute battute e che ho continuato a provarci con te, ma non devi preoccupartene più"

"Ian-"

"Lasciami stare e basta, cazzo, okay?" disse Ian, girandosi per guardarlo. "Negli ultimi due giorni mi hai trattato come fossi una nullità. A malapena mi hai rivolto due fottute parole. Tutta questa storia è quasi finita, quindi perché non continuiamo così" si calò addosso la maglietta e passò oltre Mickey per prendere il cappotto. "Porterò un tizio a casa stasera, e avremo il resto dei fottuti soldi così puoi tornare a casa e fingere che non esisto, cazzo"

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora