controllo

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Ian stava dirigendosi con naturalezza lungo la strada verso scuola, pensando agli affari propri; la testa bassa, lo sguardo fisso sui propri stivali, i rumori e il trambusto intorno a lui sovrastati dagli auricolari che al momento esplodevano heavy metal nel suo cranio.

Fu colto completamente alla sprovvista quando una mano tatuata fuoriuscì da dietro una spessa quercia e gli afferrò l'avambraccio strattonandolo bruscamente. "Che cazzo!" imprecò, inciampando e a malapena riprendendosi.

Tolse un auricolare dall'orecchio e fissò con aria incredula Mickey, che sorrideva con la sigaretta fra le labbra, inclinato con nonchalance contro l'albero; come se fosse completamente normale trovarlo appostato dietro a dei fottuti alberi.

Al momento erano lontano dalla vista del resto del corpo studentesco mischiato intorno a loro.

"Mickey, che diavolo ci fai qui?"

Mickey scrollò le spalle come se niente fosse. "Volevo vederti"

"Adesso?" chiese Ian. "Ho aspettato che ti facessi vivo negli ultimi due giorni e tu ti presenti adesso, quando devo andare in classe?"

"Non puoi perdere dieci fottuti minuti?" domandò Mickey, arcuando un sopracciglio e sbuffando dalla sigaretta.

Ian lo fissò prima che un sorrisetto finalmente si curvasse sulla sua bocca. "Solo dieci minuti?" chiese. "Penso di poterne perdere venti"

Mickey sorrise di rimando, i suoi occhi lentamente percorsero il corpo di Ian.

"Beh, allora andiamo, Rusty" disse il moro, facendo segno con la testa verso le tribune del campo da football completamente deserto.

Ian sogghignò osservando Mickey che si girava e si incamminava. Gli occhi caddero sul sedere di Mickey e rapidamente lo seguì, pensando che la trigonometria potesse fottutamente aspettare.

Non appena si accucciarono sotto le tribune e trovarono un posto isolato più in sotto lontano da occhi indiscreti, Mickey si voltò e spinse Ian contro il petto, pressandolo contro un palo.

Ian lasciò un soffice 'umph' e gli mancò il fiato. Proprio quando riuscì ad inspirare aria e cercava di raccogliere una battuta spiritosa, Mickey si curvò e lo baciò con forza, rubando qualsiasi traccia di fiato gli fosse rimasta.

Mickey abbassò le mani e iniziò ad armeggiare di fretta con la fibbia della sua cintura.

"Sei fottutamente sexy con questa uniforme"

Ian sorrise e inclinò la testa di lato, dando a Mickey più spazio per baciarlo e morderlo sul collo. Fu improvvisamente lieto di aver deciso di indossare la sua uniforme dell'esercito per andare a scuola invece di cambiarsi in seguito per il ROTC come di consueto. Mickey sembrava anche più eccitato del solito. Avrebbe dovuto mettersela più spesso con Mickey intorno.

Stava per dire qualcosa, non volendo perdere l'opportunità di provocare Mickey, ma le parole si persero in un gemito quando Mickey spinse le mani lungo i suoi pantaloni, palpandolo.

"Ti voglio dentro di me" raspò Mickey contro la curva del suo collo mentre lo accarezzava. "Adesso"

Ian non fu più dell'umore per scherzare. "Beh, togli questi cazzo di pantaloni allora" disse abbassandosi e finendo il lavoro con i propri pantaloni.

Mickey fece un passo indietro, incatenando gli occhi carichi di desiderio con quelli di Ian mentre sbottonava i propri pantaloni e li tirava giù. Si girò e si inclinò contro i pali delle tribune.

Ian fece un passo mettendosi dietro Mickey e gli si premette addosso, strappandogli un mugugno quando il suo sesso si sfregò contro il sedere nudo di Mickey. Fece scivolare le mani attorno i fianchi di Mickey, disegnando una V mentre le muoveva in basso, ma non toccò l'erezione dell'altro, stuzzicandolo.

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora