Sul filo del rasoio

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Ian e Mickey avevano speso un'altra ora alle panchine la notte precendente, baciandosi e toccandosi e tubando come gli adolescenti arrapati che erano, finché entrambi la smisero di essere ostinati e finalmente ammisero che faceva dannatamente troppo freddo e decisero di andarsene.

Mickey accompagnò Ian a casa con passo rilassato, nessuno dei due di fretta, approfittando del buio e del fatto che nessuno era in giro per urtarsi appositamente e rubarsi occhiate a vicenda. Una volta arrivati a casa Gallagher, Mickey si guardò intorno rapidamente per assicurarsi che non ci fossero testimoni prima di afferrare Ian dal bavero del cappotto e attirarlo in un bacio umido e troppo veloce.

"Quando ti vedrò di nuovo?" chiese Ian senza fiato.

"Gallagher"

Ian si scostò leggermente, dandogli uno sguardo che diceva tutto; uno sguardo che diceva che non avrebbe accettato un no come risposta questa volta, che non esisteva che si sarebbe comportato come se Mickey non esistesse.

"Ti contatto io" Mickey raspò alla fine. "Promettimi solo una cosa. Non parlare con mia sorella, mi hai sentito? Non guardare nemmeno nella sua direzione. Non mi serve renderla sospettosa e farle fare altre domande. Se mio padre scopre anche solo che io e te siamo collegati, lui-"

"Lo so" disse Ian, interrompendolo, non avendo bisogno di un altro sollecito riguardo la loro situazione disastrata.

"Vorrei che le cose fossero diverse" disse Mickey con un sospiro, il tono ammorbidito leggermente.

Ian premette rapidamente la fronte sulla sua, non volendo in alcun modo che qualcuno li vedesse, e annuì piattamente prima di scostarsi con riluttanza.

"Ci vediamo, Gallagher" disse Mickey, voltandosi per allontanarsi, lasciando un desolato Ian a osservarlo.

Il giorno dopo, Ian era a una delle sue lezioni, il ginocchio che rimbalzava ansiosamente mentre si passava una mano sulla testa. Non poteva sopportarlo. Anche se aveva trascorso delle ore con Mickey la notte precedente, aveva bisogno di vederlo di nuovo. Lo uccideva non sapere quando lo avrebbe rivisto. Era come essere privato di una droga e sentire i sintomi dell'astinenza. Non riusciva a mangiare, dormire, nemmeno a stare seduto...

Quando la campanella finalmente suonò, tirò su i libri e si avviò al suo armadietto. Si bloccò quando notò Mandy Milkovich a una dozzina di armadietti di distanza. Voleva così tanto andare da lei per lasciarle un messaggio da girare a Mickey da parte sua, ma sapeva che Mickey ne sarebbe stato tutto meno che contento, quindi continuò per la sua strada e passò oltre di lei.

"Ehi, Ian Gallagher!"

Ian si bloccò e si girò per vedere Mandy che camminava rilassata verso di lui, un sorrisetto sul volto.

"Ehi" disse Mandy. "Sei riuscito a incontrare mio fratello ieri sera?"

"Uh" iniziò Ian, preso completamente alla sprovvista. Questa Mandy non era decisamente la stessa del giorno precedente. Questa Mandy in realtà sembrava piacevole, felice di vederlo.

"Riesci a parlare, vero? Mettere insieme le parole per formare delle frasi?"

Ian si rilassò appena e le offrì un piccolo e incerto sorriso. "Sì, riesco a parlare. E no, non ho incontrato tuo fratello"

"Siete amici o cosa?"

Ian aveva già pronta la sua storia; quella che lui e Mickey avevano architettato insieme.

"Uh, no. Lui e mio padre avevano un affare, io ero il mediatore. Dovevo incontrare Mickey per pagare il debito"

"Ha senso. Mi accompagni a lezione?"

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora