un mostro tra noi

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Il mattino seguente, gli occhi di Mickey si aprirono sbattendo mentre veniva allontanato dal suo torpore per trovare Ian che adorabilmente strofinava il naso e depositava baci sul suo collo. "Che stai facendo?" grugnì, sollevandosi per infilare le dita tra i suoi capelli rossi.

"Cerco di fare festa" mormorò Ian piano, non volendo svegliare i fratelli che dormivano.

"Possiamo fare festa un po' più tardi, per favore? Sto cercando di dormire qui" brontolò Mickey assonnato. "Non è nemmeno ancora chiaro fuori, cazzo. Che ore sono, comunque?"

"Voglio fare festa adesso in ogni caso" sussurrò Ian sensualmente contro il suo orecchio. Afferrò la mano del moro e la guidò in basso sotto le coperte per permettere a Mickey di sentire il suo sesso duro contro i pantaloni della tuta. "Vedi come me lo rendi duro?" domandò roco. "Me lo fai venire così fottutamente duro, Mickey"

Mickey accarezzò Ian attraverso i pantaloni ora di sua spontanea volontà. "Gesù" esalò prima di voltare il viso e catturare le labbra di Ian con le proprie.

Ian gemette in approvazione nella sua bocca e si mise di schiena, tirando il moro sopra di sé.

Mickey continuò a baciarlo pigramente mentre passava la mano sul torso nudo di Ian, le dita che sfioravano il suo petto e gli addominali prima di scivolare con la mano oltre la cintola dei pantaloni.

Ian si arcuò staccandosi dal letto e ansimò nella bocca di Mickey mentre l'altro lo accarezzava.

"Ti piace?" fece Mickey mentre scattava con il polso e ruotava il pollice sopra la punta.

"Mi piace, sì" farfugliò Ian e poi la bocca di Mickey tornò sulla sua; calda, umida ed esigente, le lingue lottarono per il dominio mentre Mickey lo masturbava.

Mickey ingoiò i rantoli e i gemiti di Ian accarezzandolo. Non si scostò dal bacio né rallentò i movimenti finché Ian non venne, bollente, nella sua mano. Mosse ancora un po' il polso finché praticamente il rossino non mugolò sotto di lui. Poi si tolse e gli sorrise. "Stai bene?"

"Sì" farfugliò Ian, gli occhi ancora chiusi. "Del tutto"

"Posso tornare a dormire adesso, per favore?"

"Sì, fai pure" disse Ian, sollevandosi e baciandolo leggermente sulle labbra. "Vado a farmi una doccia. Ora sono tutti appiccicoso"

Mickey mormorò la sua replica e tornò già a rilassarsi contro i cuscini, gli occhi esausti.

Ian osservò per un po' il moro che dormiva; tracciò il suo naso, lo zigomo, e la linea della mascella con la punta delle dita, prima di abbassarsi e posare un gentile bacio sulla sua fronte. Rotolò poi fuori dal letto e andò in bagno per quella doccia che serviva tanto.

Dopo la doccia, Ian fece capolino in camera da letto, trovando Mickey ancora addormentato con il cuscino stretto protettivamente al petto.

Non riusciva ancora completamente a raccapezzarsi del fatto che Mickey fosse lì, in casa sua, a dormire nel SUO letto con veri testimoni intorno. Sapeva che era una grande cosa agli occhi di Mickey, e sapeva che significava qualcosa di davvero importante. Ancora dovevano discutere su cosa fosse quel qualcosa di davvero importante, ma non vi si sarebbe precipitato. Non voleva spingere quando tutto era ancora così fragile.

Sorrise tra sé osservando Mickey per qualche altro secondo, il cuore gli batteva forte in petto, prima di chiudere la porta e dirigersi giù in cucina per un po' di caffé.

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora