Questioni da paparino

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Ian non poté sopportare oltre l'imbarazzante silenzio; quindi spontaneamente, come un bambino, si allungò e alzò il volume della radio di qualche livello, lasciando che la sua frustrazione venisse compresa. Si risedette con un sorriso soffisfatto, ma la sua bocca tornò ad un'espressione indolente quando Mickey immediatamente gli schiaffeggiò la mano.

"Cazzo, mi hai fatto male!"

"Non toccare la mia cazzo di radio, stronzo"

Ian rimase sbalordito per un momento prima di guardare l'altro di sbieco. "La tua radio? Da quando la radio di una macchina rubata è la tua radio?"

"Da quando l'ho detto io, cazzo, ecco da quando. Io sono il conducente, il conducente ha il controllo sulla fottuta radio"

"Oh, davvero?" chiese Ian insipidamente, le sopracciglia aggrottate per l'irritazione. "Quindi, sarà così, eh? Ci comportiamo come due dannati mocciosi adesso?"

"Tu sei il fottuto ragazzino, Gallagher, non io"

"Io sono il ragazzino? Sei tu quello incazzato con me per qualcosa che tu volevi fare fin dall'inizio"

"Vaffanculo"

"Perché mai sei arrabbiato, Mickey? Non era questo l'accordo; scopare e poi farla finita? Tornare alle nostre vecchie vite? Sei arrabbiato perché non sei tu quello che l'ha troncata per primo, eh? Perché ti ho battuto sul tempo?"

Mickey non negò, si limitò ad alzare ulteriormente la radio, sovrastando le parole di Ian, la musica del basso fece sbatacchiare i finestrini.

"Ora chi si sta comportando come un dannato bambino?"

Mickey rispose con il dito medio premuto sul naso di Ian.

"Sei proprio uno stronzo" esclamò Ian sopra la musica.

In maniera infantile Mickey fece andare la testa al ritmo del basso e picchiettò i pollici sul volante.

Ian con audacia abbassò la musica.

"Cosa cazzo credo di fare?"

"So che non farò questo con te"

"Fare cosa?"

"Stare ai tuoi stupidi giochi. Accettare il tuo cazzo di ego"

"Vaffanculo. E, tanto per essere chiari, avevi ragione, sono incazzato che tu abbia troncato per primo perché, cazzo, volevo che finisse da giorni. Mi stavo annoiando col tuo cazzo e i tuoi continui dannati farfugliamenti"

Ian sorrise. "Okay, ora so che ti brucia il culo, perché stai assolutamente mentendo"

"Vaffanculo. Credi che il tuo cazzo fosse tanto grandioso, Gallagher? Posso averne di meglio nel vicolo dietro l'Alibi"

Ian si allungò senza esitazione e afferrò la mano di Mickey dal volante, coraggiosamente posandola sul proprio basso-ventre. "Puoi, sì?" chiese, premendo il palmo di Mickey contro la propria erezione crescente. Cazzo, perché litigare con Mickey lo arrapava tanto? Era seccante.

Mickey non osò guardarlo, ma non tolse nemmeno la mano. Deglutì visibilmente e si leccò le labbra, chiaramente non indifferente alla propria mano sul sesso di Ian.

"Come pensavo, cazzo" fece Ian alla fine, una volta visto il rossore cogliere le guance di Mickey. Tolse via la sua mano dal proprio grembo. "Stronzo" mormorò.

"Fanculo" borbottò Mickey, passandosi la mano ora libera sulla faccia mentre la rabbia si dissolveva.

La stessa rabbia di Ian si dissipò e diede un'occhiata di sbieco a Mickey. "Tutto questo non mi piace più di quanto piaccia a te"

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora