un ragazzo

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Ian aveva disperatamente bisogno di trovare un lavoro.

Non solo doveva trovare un lavoro per aiutare a contribuire nel fondo di risparmio per l'inverno che rapidamente era in calo, ma aveva fisicamente bisogno di lavorare. Cioè aveva realmente bisogno di qualcos'altro che gli occupasse la mente, o altrimenti sarebbe diventato pazzo. La scuola e l'addestramento per l'esercito non erano minimamente sufficienti per tenere la sua mente lontano da alcune cose; più specificamente, lontano da qualcuno.

Stava andando fuori di testa pensando a Mickey, e sapeva che rimanere seduto nella sua stanza fissando le pareti e dissezionando ogni ultimo agonizzante dettaglio degli ultimi due mesi lo avrebbero solo trascinato più in profondità nella sua depressione.

Per una frazione di secondo, aveva davvero considerato di tornare strisciando da Kash e limitarsi a chiedere indietro il suo vecchio lavoro. Avrebbe potuto facilmente inserirsi in quella comoda, sicura, semplice relazione e avere la stabilità del lavoro sopra a tutto. Avrebbe potuto semplicemente tornare a come stavano le cose prima; prima, quando erano semplici e non così incasinate.

Ma sapeva che non avrebbe potuto farlo.

Perché per quanto avesse il cuore spezzato e fosse incazzato, non voleva nessun altro; specialmente non Kash.

Avrebbe trovato un altro lavoro, anche se avesse dovuto indossare uno stupido cappello del cazzo e un grembiule per girare hamburger, avrebbe preferito fare quello che scopare ancora con Kash.

Era appena uscito dalla doccia ed era nella sua stanza, asciugandosi i capelli con una salvietta quando Lip entrò.

"Ehi, ti va di andare nel furgoncino a farci una sigaretta come ai vecchi tempi? Ho appena preso della roba buona da Kev"

Ian non gli disse nulla, regalandogli ancora la stessa accoglienza silenziosa degli ultimi quattro giorni.

"Ancora non mi parli, uh?"

"Vaffanculo"

"Beh, suppongo sia un inizio"

Ian tirò fuori un paio di jeans che non era sicuro fossero puliti o meno, e una t-shirt spiegazzata dalla pila dei panni sporchi per infilarsela, ansioso di uscire di casa e filarsela.

"Senti, Ian, so che sei ferito adesso, okay, lo capisco. Ma non è colpa mia"

Ian diede a Lip un'occhiata truce che la diceva lunga.

"Non lo è" ripeté Lip. "Puoi essere incazzato con me quanto vuoi, ma io sono stato solo l'intermediario in tutto questo"

"Oh, fottiti" scattò Ian. "Non comportarti come se non ne fossi felice. Hai considerato me e Mickey spacciati nel fottuto secondo in cui hai scoperto di noi"

"Hai dannatamente ragione, cazzo" disse Lip. "E, sì, sono contento che abbia messo fine a questa cosa, perché lui non va bene per te, Ian. Lui è un rifiuto. Al cento per cento, è un incapace, sporco rifiuto del South Side"

Prima che Ian potesse pensare a cosa stava facendo, colpì Lip dritto alla mascella con un gancio destro, probabilmente facendosi male più lui alla mano rispetto alla faccia di Lip, ma la sensazione fu comunque bella.

"Cazzo, Ian!" Lip si riprese in fretta e prese Ian per la vita, sbattendo il fratello più giovane con forza contro il cassettone, facendo cadere il deodorante e altra roba a caso sul pavimento. "Che cazzo hai che non va!"

Ian circolò le braccia intorno alla vita di Lip, tentando di piantare i piedi e guadagnare leva. Entrambi lottavano per ottenere il controllo, ansimando e sudando e lanciando pugni contro le costole dell'altro ogni volta che ci riuscivano.

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora