Criminale

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Il mattino seguente, Ian si svegliò per scoprire che Mickey se n'era andato. L'ormai familiare sensazione di paura gli si annodò alla bocca dello stomaco e seppellì il volto tra le mani con un profondo, tremante sospiro. Inspirò ed espirò a lungo prima di guardare finalmente l'orologio per vedere che erano quasi le undici. Sicuramente Mickey non era così stupido da commettere una rapina così presto, in pieno giorno.


Ma, ancora una volta, smise di provare a capire come lavorasse la mente di Mickey Milkovich. Con grande sforzo, Ian uscì dal letto, facendosi una doccia lievemente soddisfacente e, tornando di nuovo in stanza con un asciugamano avvolto intorno alla vita, vide che Mickey era rientrato e sedeva al piccolo tavolo rotondo, una Glock 45 di fronte a sé.

 Gli occhi di Ian corsero immediatamente alla pistola, il cuore gli batteva selvaggiamente in gola. Una parte di lui aveva sperato che Mickey avesse cambiato idea su tutto, che il moro era semplicemente uscito per prendere il quotidiano, le paste del mattino, e il caffé.

Mickey lo guardò stancamente, passandosi il pollice sopra il labbro inferiore. "E' tipo fottutamente spaventosa la facilità con cui ho trovato questa dannata cosa. Ho fatto a malapena tre isolati"

Ian continuò a fissare la pistola, abbassò le spalle e lentamente si sedette sul letto. Mickey proseguì, ancora sfregandosi il labbro inferiore e guardò Ian. "E' stato anche un buon affare. Non è stato un grande problema"


Gli occhi di Ian si sollevarono e incontrò lo sguardo di Mickey. "Sei uscito di testa, Mickey?" infine farfugliò, la rabbia bruciante.

 "E se ci fosse stato un fottuto poliziotto appostato e infiltrato, a questo hai pensato, cazzo?"

"Non era un fottuto poliziotto" disse Mickey piatto.

"Sì, ma se lo fosse stato, porca puttana!"

Mickey si alzò bruscamente e prese la pistola, infilandola nella cintola dietro ai pantaloni. "Non ti preoccupare, cazzo, okay? Credi che questa sia la prima volta che faccio una cosa come questa? La prima volta in cui compro un'arma illegalmente e faccio una rapina? Usa il cazzo di cervello, Gallagher"

Ian sentì calde lacrime pungere per cadere, ma le trattenne, non volendo apparire ancora di più un dannato ragazzino. Non voleva regalare a Mickey ulteriori argomenti contro di sé.

"Oh, non ho dubbi che non sia la prima volta" disse piatto. "Infatti, SO che non sarà nemmeno l'ultima, perché sei fottutamente stupido, Mickey. Sei stupido!"

"Vaffanculo!" disse Mickey, spostandosi per essergli faccia a faccia. Lo fissò, le narici che si allargavano e le sopracciglia inarcate, sfidandolo a continuare la sua declamazione.

"E' questo tutto ciò che sarai per sempre, eh, Mickey? Un criminale pieno di casini. Questo è tutto ciò che sarai mai. Eseguendo gli ordini di tuo padre, infrangendo la fottuta legge, perché questo è tutto ciò che sei! Un cazzo di spregevole fallito!" premette le mani sul petto di Mickey, spingendolo con tutta la sua forza.

Mickey lo fissò sbalordito, momentaneamente colto alla sprovvista. Recuperò l'equilibrio e spinse violentemente Ian. "Vaffanculo! Io so come fare le cose! Questa è la differenza tra te e me! Io so come fare le cose!"

"Risolvendo tutto con la violenza? Infrangendo la dannata legge? Rapisci qualcuno senza pensarci due volte, pensi che rapinare un cazzo di negozio tenendolo sottotiro sia naturale!"

"Vaffanculo!" sputò Mickey.

"Non so cosa ho mai visto in te, cazzo" disse Ian, spingendolo a sua volta, le lacrime finalmente rigarono le sue guance. Non gli importava di sembrare un ragazzino. Era impaurito...terrorizzato...che Mickey potesse essere beccato, che potesse tentare di fottere il commesso sbagliato e che gli sparassero, che non l'avrebbe più rivisto. "Sei un pezzo di merda, Mickey!"

Mickey fu impreparato quando Ian lo colpì con un pugno che gli beccò con forza la mascella. 

"Ian, cazzo!" gridò per la sorpresa e rapidamente afferrò i suoi polsi prima che lo colpisse nuovamente.

Ian si divincolò grossolanamente, singhiozzando. "Vaffanculo, Mickey! Vaffanculo!"

Mickey continuò a lottare per trattenerlo, sapendo che tutto ciò che Ian aveva imbottigliato nelle ultime due settimane era finalmente eruttato. "Ian" disse, la voce molto più calma mentre battagliavano. "Ian, smettila! Smettila, cazzo!"

Ian infine cedette e smise di tentare di colpire Mickey. Si divincolò dalla sua prese e si voltò, rabbiosamente asciugandosi le guance.


Mickey fissò la schiena di Ian, ancora cercando di capire. Si passò una mano tremante tra i capelli, gli occhi guizzarono per la stanza.


Ian inspirò ed espirò con violenza prima di girarsi, l'espressione addolcita tra le lacrime. "Non farlo, Mickey. Ti prego. Non farlo"


Mickey lo fissò, il petto appesantito da un'emozione infiammata. Abbassò le spalle dopo qualche attimo mentre guardava un Ian che era crollato.


"Non farlo" disse Ian di nuovo, la voce un faticoso sussurro.


Infine Mickey allungò la mano e prese quella di Ian. Lo attirò a sé. Sentì che opponeva resistenza inizialmente e poi, finalmente, Ian gli cadde addosso e affondò il viso umido contro il suo collo."Non lo farò" mormorò Mickey contro la spalla nuda di Mickey.

 Posò la mano dietro il suo collo. "Okay? Non lo farò"

Ian annuì debolmente contro di lui, il suo corpo si rilassò definitivamente nell'abbraccio.

Mickey continuò a stringerlo protettivamente mentre piangeva. Realizzò, in quel momento, che questa cosa era andata ben oltre la semplice fisicità, per entrambi, e questo lo spaventava a morte, molto più di qualsiasi cosa suo padre avrebbe potuto gettargli addosso.



OKAY, SCUSATEMI

SO CHE TEORICAMENTE E' LUNEDI' E FORSE MOLTE DI VOI DORMONO, MA SAPPIATE CHE PER FARMI PERDONARE AGGIUNGO ALTRI DUE CAPITOLI.


VE LOVVO(?) lol

Ransom. || GallavichDove le storie prendono vita. Scoprilo ora