Ian e Mickey camminavano lentamente lungo i corridoi del negozio di alimentari, sapendo che era tempo di fare un po' di scorte. Mentre scherzosamente si urtavano per i fianchi e bisticciavano su quali patatine comprare o su chi avesse lo spiacevole incarico di spingere il carrello, nessuno dei due volle pensare troppo a quanto bello e naturale sembrasse stare semplicemente insieme. Entrambi erano totalmente e dolorosamente consapevoli del fatto che questa cosa tra loro aveva solo un tempo limitato e, mentre intendevano completamente trarre vantaggio di ciò per i successivi pochi giorni, non volevano guardare troppo all'aspetto emotivo di tutto quanto.
Perché non importava quanto sembrasse naturale, o quanto si sentissero contenti, o quanto felici fossero per la prima volta dal più lungo dei fottuti tempi, niente di ciò importava. Non poteva importare.
Mickey stava spingendo il carrello nel corridoio degli alimenti surgelati, avendo perso a Ian a sasso-carta-forbice nel compito carrello-da-spingere, e osservava Ian gettare un barattolo di gelato nello stesso.
"Perché cazzo ti serve il gelato?"
"Mi piace il gelato, grazie"
"Menta e fottuti pezzettini di cioccolato, comunque? Almeno prendi qualcosa che piace anche a me""Chi ha detto che l'avrei condiviso con te, eh?" chiese Ian inarcando un sopracciglio con fare scherzoso prima di ridere dell'espressione non divertita di Mickey.
"D'accordo, stronzo. Che gelato vuoi?"
Mickey analizzò la vasta selezione di gusti in edizione limitata. "Prendo quello alla torta di carota. Sembra piuttosto buono"
"Gelato alla torta di carote, eh?" chiese Ian con un sorriso.
"Metti il cazzo di gelato del carrello e basta, mio Dio"
Ian prese il gelato dal freezer e lo lanciò nel carrello, insieme ad un'altra vasta varietà di cibo spazzatura che non avrebbero davvero dovuto mangiare. Ian sapeva che, una volta tornato a casa, avrebbe dovuto lavorare duramente il doppio con l'esercizio per tornare in forma. Quel solo pensiero fu abbastanza per far crollare il suo buono umore, e tentò di scuoterlo via.
"Che c'è?" chiese Mickey, già del tutto conscio degli improvvisi cambiamenti di umore di Ian. Era fottutamente strano quanto si potesse imparare di una persona standoci insieme 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per due settimane e mezzo.
"Niente" disse Ian, fingendo di guardare le paste surgelate per la colazione.
"Fottuto bugiardo" borbottò Mickey ma lasciò correre. Sapeva che era meglio non investigare nei sentimenti personali. "Non prenderai dei cazzo di Toaster Strudel, amico. Pop Tarts o niente. Fanculo a quella roba decorata"
Ian gli sorrise sopra la spalla. Terminarono col reparto alimentare e si diressero verso la cassa, passando lungo il reparto dell'igiene personale.
Ian smise di camminare improvvisamente e lanciò uno sguardo incerto verso Mickey. "Uhm, dovremmo...?"
"Dovremmo cosa?" chiese Mickey, alzando le sopracciglia. Ian fece cenno a Mickey di seguirlo per il corridoio. Mickey stava per aprire bocca per domandare a Ian quale problema avesse, lui era calmo, ma esitò quando vide dove Ian lo aveva condotto. I suoi occhi esaminarono l'ampia varietà di preservativi, lubrificanti intimi, e vibratori. Perché cazzo sentivano il bisogno di vendere vibratori intimi nel bel mezzo di un negozio di alimentari, porca vacca?
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Ransom. || Gallavich
FanfictionFrank Gallagher deve a Terry Milkovich un mucchio di soldi. Terry assolda i propri figli a rapire il figlio di Frank per il riscatto. Mickey incontra Ian e niente va secondo i piani. LA STORIA NON E' MIA. LA TRADUZIONE E' DI UNA RAGAZZA DI EFP (M...