Capitolo 15

90 4 0
                                    

Mark

Fortuna che ero arrivato in tempo, non voglio pensare cosa le avrebbero fatto quei ragazzi.

Portarla da me è stata la cosa migliore, lei non aveva ribadito, sapeva che con me era al sicuro.  Andai a prenderle un bicchiere d'acqua, ma lei si era addormentata. Era diverso vederla dormire nel mio divano, ma ancora di più quando la portai nel letto con mio fratello. Potevo abiutarmi a svegliarmi con lei di fianco. Mio fratello Michael mi aveva portato le perizie del caso dei nostri genitori. Avevano scritto rapina finita male, ma la storia non era quella. Un signore imprenditore di quarant'anni circa era stato ritrovato morto nella sua villa a Washington. Non c'erano segni di effrazione nella casa, l'assassino doveva aver avuto le chiavi. Dalla perizia il medico legale aveva scritto che la morte era stata causata da una coltellata alla schiena e l'assassino non era più alto di un metro e settanta e non pesava più di cinquanta chili. Una donna era stata, probabilmente la moglie, vittima di violenza casalinga. Girai via e-mail il documento ad Aaron e Ash. Volevano studiare legge e diventare avvocati penalisti. Erano bravi e sapevano il fatto l'oro, avrebbero fatto strada e di loro mi fidavo. Io invece volevo studiare medicina. Inizialmente solo medicina normale, ma poi scelsi legale, per dare giustizia e aiutare i morti.

Dopo un paio d'ore di "lavoro" andai a dormire nel divano.

Quella mattina mi svegliai alle sei, avevo dormito solo quattro ore, ma andava bene così. Andai in camera e trovai il braccio di mio fratello sul fianco di Rosè. Decisi di fare l'unica cosa possibile: buttare giù mio fratello. E così feci, lo svegliai e gli indicai Rosè e poi lo portai in cucina.

"E non ti piaceva eh" mi disse Jacob

"Jac smettila" risposi nervoso e lui sogghignò.

"Buongiorno" disse Rosè poco dopo e io mi girai a guardala. Sveva gli occhi assonnati, ma restava bella comunque.

"Ciao" disse Jacob e io passai ai due biondi la colazione.

"Stamattina vi porto a scuola e poi vado a lavoro" i due ragazzi annuirono e iniziarono a mangiare.

Come detto li portai a scuola e poi andai in palestra.

Rosè

Avevo dormito nel suo letto e con suo fratello, avevo il suo odore, ed ero nel suo bagno. Ma la cosa più strana fu la reazione di Ash ed Elise.

Ash: ma io lo sapevo, gli piaci Rosè

Elise: sto adorando tutto questo

Io: poi c'era suo fratello, non si assomigliano, ho visto anche il più grande

Ash: Michael. Strano si vedono poco.

Elise: Jacob è il migliore amico di Lucas, mio fratello di mezzo

Io: oggi sto a casa di Mark

Ash: si, fai bene, comunque te da sola non ci esci più

Elise; Rosè, sai che una volta eravamo uscite da un locale e dei tipi ci hanno accerchiato. Ash ha preso a botte uno e loro sono andati.

Io: wow, Ash big boy della situazione

Ash: (foto)

Io: ahahahahahah 🤦‍♀️

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Io: ahahahahahah 🤦‍♀️

Elise: Io non ce la posso fare davvero, poi stamattina devo consegnare un book. Aiuto. Comunque ci siete anche voi nel book.

Ash: allora prenderai il voto massimo❤️😘

Io: manda foto😂

Elise: (foto)


Elise: (foto)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ash: stupenda.

Io: bellissima Eliseee

Iniziai a cambiarmi e poi Mark ci accompagnò a scuola. La giornata non fu difficile e sempre Mark ci venne a prendere:

"Com'è andata?" ci chiese

"Bene" dissi io

"Malissimo, non capisco una cosa" rispose suo fratello da dietro

"Dopo ti aiuto Jacob" risposi

"Grazie Rosè, sai che Mark era un secchione e casinista allo stesso tempo?"

disse suo fratello e Mark rise.

"Me lo aspettavo" dissi

Quando arrivammo a casa Mark ci preparò della pasta e poi ritornò al lavoro.

Io studiai un poi e poi andai dal piccolo Olsen, non riusciva a risolvere un equazione. Lui era in seconda liceo, nella mia scuola e sentii che era anche abbastanza ambito:

"Ho sentito che hai molteplici ammiratrici" mi disse

"Si, ma non come Mark, lui era pieno, ma non lo sopportava. Per me Rosè gli piaci, ma non dirglielo che poi mi picchia" io risi, ma non risposi.

In quel momento suonò il campanello e io andai ad aprire. C'era una ragazza.

L'amore non menteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora