Hanna
24 Giugno 2010
Erano ormai più di cinque anni che i miei piedi non avevano più calpestato il suolo arido e roccioso di Fort Mill e non posso dire di essere esattamente al settimo cielo ora che mancavano pochi minuti all'arrivo. Sentivo il battito del cuore accelerare e un nodo in gola stringersi velocemente man mano che la vista del paesaggio diventa più familiare. Fu verso le 20:00 che li vidi. Mentre le luci calavano e la foresta sembrava addormentarsi, Fort Mill si svegliava. La strada era invasa da pattuglie della polizia che impedivano il passaggio, l'agitazione era al massimo.
Girai le chiavi, spensi il motore e scesi dall'auto, fu solo in quel momento che la vidi ai margini della strada. Sarah sembrava non essere cambiata di una virgola. Nonostante avesse spesso dimostrato una grande abilità nel divincolarsi da situazioni difficili e ingarbugliate, la sua aria impacciata e distratta non poteva che farmi sorridere. Eravamo grandi amiche e lo siamo tuttora, se ripenso agli anni passati, non credo che saremmo riuscite a farcela senza il sostegno l'una dell'altra. Aspettai qualche secondo prima di avvicinarmi; quando il comandante Burner e alcuni agenti si furono allontanati allora ne approfittati. Sarah non si accorse subito della mia presenza ma quando mi vide esibì un sorriso a 32 denti che stonava un po' con l'atmosfera noir che ci circondava.
<<Hai ascoltato il mio messaggio?>> mi domandò.
<<Si, l'ho fatto quando ero già in viaggio, probabilmente se lo avessi fatto prima non sarei partita.>>
<<Andiamo Hanna, è arrivata l'ora che tu prenda coraggio e dia un calcio al passato. Detto da una come me dovrebbe acquistare più valore, o sbaglio?>>
<<Hai ragione! Ti ho sempre ammirata per la tua tenacia... davvero non so come tu abbia fatto a restare qui tutto questo tempo dopo quello che è successo.>>
<<E' in momenti come questo che me lo chiedo anche io ma poi basta non pensarci e tutto passa.>>
Scossi il capo non convinta da quell'affermazione, Sarah se ne accorse ma non disse nulla. <<Eppure è da quella notte che questa città sembra maledetta e sembra non trovare pace.>> Mi guardai velocemente attorno. <<E' il comandante Burner quello con cui parlavi prima?>> Chiesi
<<Non ti sfugge nulla vecchia volpe, proprio come ai vecchi tempi!>> Aggiunse Sarah sorridendo e strizzando l'occhiolino.
<<Smettila! So già dove vuoi arrivare>>
<<Dai Hanna, sappiamo entrambe che qui in centrale avremmo bisogno di una risorsa valida come te. Ora più che mai che Burner sta per andare in pensione.>>
<<A dire il vero pensavo lo avesse già fatto.>> Il mio viso si incupì e Sarah parve accorgeresene. I suoi occhi mi dissero che non ne aveva capito il motivo, ma non fece domande ed io fui grata al cielo per questo. <<Quindi raccontami, cosa è successo qui?>>
<<Sapevo che prima o poi me lo avresti chiesto!>> Gridò sbattendomi in faccia un fascicolo di 30 pagine. <<E' scritto tutto qui e quello che leggerai non ti sembrerà vero.>>
Aprii quel fascicolo di non molte righe ma che sembrava essere pesante quanto un macigno. Sfogliai velocemente le pagine e provai a leggere senza prestare molta attenzione. Nella mia testa le parole sembravano mischiarsi tra loro e confondersi senza acquistare un senso vero e proprio.
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GIOCO DI UN INGANNO
Mystery / Thriller"Riesci a distinguere il confine sottile tra inganno e realtà?" Dopo circa 20 anni, la criminologa Anna torna nella sua città natale di Fort Mill per risolvere un caso che la tormenta da tempo. Quando era adolescente, Anna era stata testimone di un...