Capitolo 34

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Sarah

18 Agosto 1987

<<Cosa hai fatto Hanna?>> Solomon continuava a gridare, piangeva portandosi le mani in faccia mentre il copro di Ted Sintort giaceva sul suolo umido del bosco.

Hanna rimase ferma ad osservare quell'uomo che lentamente si spegneva agonizzante. Provò un brivido di piacere mentre la vita lo abbandonava. Occhio per occhio, dente per dente, anima per anima. Ora che Sintort non era più su questa terra, sentiva di aver ristabilito la giustizia. Quel mostro aveva avuto esattamente ciò che meritava.

Tuttavia, quella assurda sensazione di piacere scomparve piuttosto velocemente, facendo posto a vuoto e amarezza. Nulla avrebbe riportato in vita sua padre, neanche eliminare da questa terra il suo carnefice.

<<Non erano questi i piani Hanna!>> Le sussurrò Mike all'orecchio. <<Quando mi hai chiesto di organizzare un incontro con Ted non avevi parlato di questo.>> Si portò le mani tra i folti capelli, era disperato. <<Cosa hai fatto Hanna?>>

<<Era ciò che andava fatto da tempo. Tutti lo volevano morto ma nessuno hai mai avuto il coraggio di ammazzarlo.>>

Solomon era rannicchiato accanto ad alcuni cespugli di rovi. Abbracciava le gambe che aveva portato al petto, teneva la testa bassa, tremava. "Non è possibile" "Non è possibile" "Non è possibile" continuava a farfugliare a labbra strette. Era chiaramente in preda ad un attacco di panico.

<<Oh ti prego Solomon sta zitto! Ho bisogno di pensare.>>

<<Dobbiamo chiamare la polizia, dobbiamo chiamare i soccorsi, forse possiamo ancora fare qualcosa!>> Solomon aveva ripreso ad urlare.

<<Perché non hai fatto in modo che restasse in macchina come ti avevo detto?>>

Mike rimase in silenzio per alcuni istanti guardando l'amico dimenarsi in preda alla paura. <<L'ho fatto! gli ho detto di rimanere al suo posto ma mi ha seguito senza che me ne accorgessi! cosa potevo fare?>> Mike sospiro e allargò le braccia rassegnato. <<Ti giuro che se avessi capito quali erano le tue intenzioni ora non saremmo qui! Non ti avrei mai permesso di sporcarti le mani.>>

<<E' troppo tardi per poter tornare indietro!>> Ebbi l'impressione di aver già pronunciato quella frase. "Era troppo tardi per me ormai!" pensai.

<<Cosa abbiamo combinato Hanna?>> Mike era sconvolto.

Il terreno della foresta assorbiva avido il sangue di Ted Sintort ancora disteso dietro ad alcuni alberi di quercia.

<<Dobbiamo sbarazzarci del corpo prima che gli animali del bosco vengano attirati dall'odore del sangue>>

<<Se ci beccano finiremo in carcere Hanna o forse ancora peggio, gli uomini di Ted ci faranno fuori>>

<<Non succederà nulla di tutto questo se mantieni la calma e fai ciò che ti dico.>>

Solomon continuava a piangere mentre si dondolava avanti e indietro ancora rannicchiato e con il capo basso. "Siamo spacciati" "Siamo spacciati" ripeteva.

<<Fallo stare zitto per favore e aiutalo a riprendersi, abbiamo bisogno del suo aiuto!>>

<<Che intenzioni hai?>>

<<A un centinaio di metri da qui c'è un capanno che il comune usa come deposito, si vede chiaramente passando per la Route 66. Conterrà gli attrezzi di cui abbiamo bisogno. Scaviamo una fossa piuttosto profonda, gettiamo il corpo di Sintort e lo ricopriamo prima con sassi e pietre e poi con il terriccio. Nessuno verrà mai a cercarlo Mike!>>

GIOCO DI UN INGANNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora