Hanna
27 Giugno 2010
Ore 12:00 am
Avevamo trascorso le ore precedenti studiando e ragionando sulle informazioni che avevamo raccolto. Alla fine la scelta migliore ci era sembrata cercare l'avvocato di Ted Sintort che lo aveva tutelato e seguito negli ultimi anni della sua vita. Dopo qualche ricerca nei vecchi fascicoli della polizia, vecchi giornali locali e nazionali, qualche telefonata in tribunale balzò fuori un nome.
<< Mark McMillan!>> Esclamò Sarah sventolando una vecchia pagina di giornale come fosse un trofeo. <<Credo di aver già sentito questo nome!>>
<<Certo che lo ha sentito, a dire il vero lo hai anche già conosciuto! E' il vecchio direttore dello studio dove lavora Gregory Sintort. Quello che per un po' ti ha anche fatto il filo.>> Conclusi sorridendo
L'espressione soddisfatta di Sarah si trasformo in una smorfia di disgusto, poi aggiunse: <<Avremmo dovuto arrivarci molto prima, c'era da aspettarselo.>>
Pochi minuti più tardi eravamo in macchina diretti verso lo studio legale. Non avevamo molto tempo. Burner e i cinque giorni di tempo che ci aveva concesso prima di chiudere il caso, vegliavano su di noi come una presenza sinistra. Sarah guidava e la sua fretta era evidente dalla velocità a cui viaggiava incurante dei limiti stradali.
<<Ti va di parlare di quello che è accaduto questa mattina?>> Mi chiese improvvisamente.
Quella domanda mi colse alla sprovvista. Non che avessi dimenticato quello che era successo, ma non mi aspettavo che Sarah trovasse dello spazio da dedicarmi nell'ingorgo dei suoi pensieri.
<<Cosa vuoi che ti dica? E' stato orribile! Anni e anni nella città più grande e caotica del mondo e neanche uno scippo o un furticino insignificante, arrivo in questo angolo sperduto del globo e rischio quasi di morire ammazzata. E' paradossale!>>
Vidi Sarah accennare un sorriso divertito. Poi però d'un tratto il suo sguardo si fece di nuovo serio. <<Hai conservato il bigliettino che hai ritrovato al collo del cane?>>
<<Si!>> Dissi con un filo di voce <<E' a casa, nel cassetto della mia scrivania.>>
<<Che ne dici di sottoporlo ad una perizia grafologica?>>
<<Non credo possa servire a molto sinceramente se non si ha qualcosa con cui confrontarlo>>
<<Mai dire mai. Pensaci su!>>
Guardai Sarah in viso e capii che stava semplicemente cercando il modo per affrontare un argomento che sapeva essere delicato. <<Ti facilito il compito>> le dissi, <<So già di cosa vuoi parlare. Ti ricordi di me? >>
Sarah annuì. <<Quella stupida frase mi rimbomba nel cervello. Non faccio altro che pensarci.>>
Le mie orecchie udirono il suono di quelle parole ma la mente non ascoltò davvero. <<Non credi sia strano?>> Domandai ancora naufraga nei miei pensieri <<Chi altro è a conoscenza di quell'assurdo discorso di Mike se non io e te?>>
Sarah fece spallucce. <<A parte Mike non saprei cosa risponderti. Tu lo hai raccontato a qualcuno?>>
Scossi il capo. <<No! Ma non so se lui lo abbia fatto!>>
La conversazione si concluse nel momento in cui parcheggiamo l'auto nel parcheggio dello studio.
Il dottore in legge Mark McMillan, nonché direttore di uno degli studi legali più in vista nel raggio 100 km, ci accolse come sempre in modo cordiale. Ci sapeva fare, era evidente; il suo non era più un lavoro bensì un vero e proprio stile di vita, un modo di vivere.
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GIOCO DI UN INGANNO
Mystery / Thriller"Riesci a distinguere il confine sottile tra inganno e realtà?" Dopo circa 20 anni, la criminologa Anna torna nella sua città natale di Fort Mill per risolvere un caso che la tormenta da tempo. Quando era adolescente, Anna era stata testimone di un...