Capitolo 25

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Sarah

30 Giugno 2010

Ore 9:00 am

Mancavano circa 36 ore alla scadenza imposta da Burner che continuava a starci addosso come un lupo famelico pronto a sbranare la sua preda. Mentre le confessioni di Eleonor e Simour Williams avevano scosso i miei sentimenti, le rivelazioni di Gregory e Samantha Sintort avevano dato risposta ad una lunga serie di domande sepolte ormai da troppi anni.

Ammiravo e invidiavo la capacità di Hanna di riuscire a mettere insieme i pezzi del puzzle, anche quando tutto sembrava tremendamente intricato.

<<Come sei riuscita a capire che Samantha e Isabella fossero in realtà la stessa persona?>> Le avevo chiesto.

Lei mi aveva risposto con una semplicità tale che metteva alla prova i miei pochi nervi saldi. <<Nell'ufficiò di Gregory avevo notato alcuni oggetti simbolo della cultura messicana come un arazzo e una croce floreale con il sacro cuore. Inizialmente mi ero convinta fossero omaggi ad Isabella, il suo amore perduto, ma osservando bene ho visto che Samantha aveva un tatuaggio sul avambraccio molto simile ad uno di quelle reliquie e poi. . .>> Fece una breve pausa. . . <<e poi mi sono semplicemente buttata>>

Nel frattempo le ricerche di Francis procedevano spedite ma dell'uomo ancora non vi era alcuna traccia. Quell'essere senza scrupoli sembrava essere scomparso nel nulla. Sid, così come anche Gregory e Samantha aveva un valido movente. Tutti e tre avrebbero beneficiato della morte di Ted Sintort ed è per questo che il comandante Burner ne dispose la custodia cautelare.

L'unico vincitore di quell'ingarbugliata serie di eventi fu Felix Burer che, scagionato dall'accusa di incendio doloso, riuscì a riottenere l'apertura del processo.

Raggiungemmo il carcere di Goldfeald verso le 10:00 del mattino. Peter si mostrò gentile come al solito, ci aspettava nell'atrio con due caffè doppi ancora caldi tra le mani. Il suo sorriso era contagioso.

<<Come procedono le indagini?>> chiese <<siete a buon punto?>>

<<Non direi!>> commentò Hanna. <<Siamo prossime alla scadenza e tutti i nostri principali indiziati sembrano essere colpevoli, di cui uno sembra essersi volatilizzato nel nulla.>>

<<Ho la sensazione che qualcosa ci sfugga continuamente tra le mani Pet>>

<<Sono sicuro che arriverete fino alla fine!>> Sorrise di nuovo. Poi ci scortò tra i corridoi fino ad arrivare da Burer che era già seduto ad aspettarci.

<<Ce n'è voluto di tempo..>> disse appena oltrepassammo la porta.

<<Sentiva la nostra mancanza Felix?>> Commentò Hanna

<<Secondo lei?>>

Hanna non rispose.

<<Allora Burer>> mi sedetti di fronte a lui, <<avrà appreso la notizia della riapertura del suo processo; immagino che sarà al settimo cielo.>>

<<Può dirlo forte Detective. Tra poco sarò di nuovo un uomo libero!>>

<<Su questo non ci conterei così tanto>>

<<Su andiamo... non faccia la guastafeste! Sa bene che. . .>>

Hanna lo fermò. <<Non siamo qui per perderci in chiacchiere Felix. Avevamo un patto ed ora di rispettarlo.>>

L'uomo rimase in silenzio per qualche secondo; sospirò. <<Cosa volete sapere?>>

<<Per cominciare ci parli del legame che c'era tra Mike e Ted Sintort>> Quella frase dovette suonare quasi come un'imposizione.

GIOCO DI UN INGANNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora