Freddy
29 Giugno 2010
Quel pomeriggio Freddy era tornato a casa più stanco del solito. Come mai ancora non avesse trovato il coraggio di licenziarsi rimaneva un mistero anche per lui. Pulire uffici e studi medici alle prime luci del mattino non era mai stata la sua massima aspirazione di vita ma almeno lì, rinchiuso in quelle quattro mura vuote, riusciva a sentirsi al sicuro. Lontano da tutto e tutti.
Si sentiva solo ed in effetti lo era. I suoi genitori erano scomparsi da qualche anno e non erano mai riusciti a dargli la gioia di avere un fratello o una sorella, ma non perché non ci avessero mai provato.
Allison, la sua fidanzata, era scomparsa dalla circolazione assicurandosi di risultare del tutto irrintracciabile. Aveva voluto chiudere ogni tipo di rapporto con lui. Freddy aveva anche provato a contattarla più e più volte nel corso degli anni ma sempre con scarsi risultati. In giro si diceva che si fosse sposata e che era riuscita a rifarsi una vita ma lui non aveva mai voluto crederci, per lui erano solo chiacchiere di paese senza nessun fondamento. Faticava ad accettare il suo abbandono al punto tale che aveva tappezzato casa con le loro vecchie foto, erano dappertutto. Qualcuno, senza conoscerlo, avrebbe fatto presto a giudicarlo e classificarlo come uno stalker o maniaco perverso; ma Freddy non era nulla di tutto questo.
Prese una birra fredda dal frigo e ancora sudato e sporco si lascio cadere sul divano. Le docce non erano contemplate. Infondo perché lavarsi se non si ha nessuno per cui farlo? Sarebbe stata solo acqua e denaro sprecato e Freddy teneva alla cura dell'ambiente e anche a quella delle sue tasche.
Rimase a fissare per alcuni istanti una delle tante fotografie che esponeva con fierezza e malinconia. Si soffermò su di uno scatto incorniciato e deposto accanto ad un vecchio televisore anni 80', proprio di fronte a lui. Non poté fare a meno di pensare, per l'ennesima volta in quella giornata, a quanto fossero stati felici in passato lui e la sua Allison.
Fù in quel preciso momento che senti alcuni passi avvicinarsi verso la porta d'ingresso. Non accadeva spesso che qualcuno venisse a fargli visita ad eccezione del postino. Intravide un ombra oscurare la luce del sole che filtrava sotto la soglia. Pensò di non alzarsi dal divano e di attendere ancora un po'. La figura gettò un piccola busta di carta da sotto al varco e scappò via a passo svelto. Lui si precipitò per raccogliere la missiva e velocemente raggiunse la porta. Quando l'aprì, riuscì a scrutare l'individuo per una breve frazione di secondi prima che potesse svoltare l angolo e scomparire del tutto.
Ritorno ad accomodarsi sulla poltrona, bevve l'ultimo sorso di birra. Quando aprì la lettera e ne osservò il contenuto, sentì il sangue raggelare. Tirò fuori una vecchia agenda che conservava gelosamente nella madia, la sfogliò famelico e compose un numero ormai dimenticato.
1.. 2.. 3 squilli
<<Pronto?>>
Seguirono alcuni istanti di silenzio.. poi si fece coraggio.
<<Ciao Terrence! Sono Freddy...>>
STAI LEGGENDO
GIOCO DI UN INGANNO
Mystery / Thriller"Riesci a distinguere il confine sottile tra inganno e realtà?" Dopo circa 20 anni, la criminologa Anna torna nella sua città natale di Fort Mill per risolvere un caso che la tormenta da tempo. Quando era adolescente, Anna era stata testimone di un...