7 Luglio 1987
Erano due giorni ormai che Mike non aveva né più visto né parlato con Hannah. Lei era sparita nel nulla dopo la loro ultima conversazione e lui aveva deciso di non scriverle ne di raggiungerla sotto casa di notte, così come era solito fare. Le parole della ragazza risuonavano ancora nella sua testa come un rumore martellante che non gli dava tregua. Cosa intendeva dire Hannah? E perché lo aveva trattato in quel modo quella sera? In casa Asteir era accaduto qualcosa ma lui non aveva alcun modo di scoprirlo.
Ma di una cosa era più che certo. Lui non sarebbe stato più il ragazzo che Hannah aveva cacciato via due sere prima. Era intenzionato a dare a tutti i costi una svolta definitiva alla sua vita. Le avrebbe finalmente dimostrato di che pasta era fatto, chi era davvero il grande Mike, lui che non aveva bisogno dell'elemosina né della pietà di nessuno.
Per circa 48 ore aveva pensato e ripensato a cosa avrebbe detto ad Hannah qualora l'avesse incontrata per strada o in uno dei posti che solitamente entrambi frequentavano. Mille parole e frasi avevano invaso la sua mente come un fiume in piena ma nessuna gli sembrava essere davvero giusta e convincente. Aveva bisogno di qualcosa ad effetto, di poche parole precise ma con un forte impatto. Come quelle che usavano gli uomini duri, i gangster dei film che amava guardare.
La sera del 7 Luglio 1987 Mike era seduto sul solito marciapiede del solito bar con una birra in mano. La sorseggiava da solo immerso nei suoi pensieri. Quella sera Sol non era con lui, gli aveva parlato di un impegno con suo padre che non poteva rimandare, di qualche pezzo di ricambio da recuperare e di qualcosa da aggiustare. Solomon aveva parlato ma lui non lo aveva ascoltato davvero, la sua testa era altrove. Fu solo verso le 22:00, quando la città iniziava ad addormentarsi che lui la vide.
Lei e Sarah camminavano insieme. Era bella come non mai, brillava di luce propria. Insolitamente portava i capelli legati e indossava un abitino bianco che le cingeva la vita e che risaltava il colore olivastro della sua abbronzatura. Lui la vide e il fiume in piena di frasi e parole che lo avevano invaso, smise di fluire all'istante.
Agì di istinto. Si alzò di scatto, lasciò cadere la bottiglia di birra, quasi vuota, sull'asfalto e si incammino verso di lei. Arrivò ad un passo da lei e si fermò, si guardarono per alcuni istanti negli occhi senza dire nulla.
Poi lui sbottò: <<Ti ricordi di me?>> chiese.
Lei non rispose.
<<Ti ricordi di me?>> Ripeté lui.
<<Dove vuoi arrivare Mike?>> Hannah parve quasi divertita da quella domanda.
Lui esitò qualche secondo prima di rispondere. Ebbe bisogno di un attimo per riassestare i pensieri e recuperare le parole, poi continuò: <<Quella persona non esiste più! Volevi un Mike diverso? E lo avrai! Ti farò vedere di che pasta sono fatto!>>
Lui fece come per andarsene ma lei lo afferrò per il braccio. Lo fissò negli occhi e gli sorrise. <<Andiamo scemo!>> Mormorò in tono affettuoso stringendosi a lui.
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GIOCO DI UN INGANNO
Mystery / Thriller"Riesci a distinguere il confine sottile tra inganno e realtà?" Dopo circa 20 anni, la criminologa Anna torna nella sua città natale di Fort Mill per risolvere un caso che la tormenta da tempo. Quando era adolescente, Anna era stata testimone di un...