Capitolo 12

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La festa era come tutte quelle che sua madre aveva organizzato in precedenza con l'unica eccezione che era molto più stancante per Taehyun: non poteva nascondersi nella sua stanza, era il motivo per cui la gente era lì. Spettava a lui salutare quasi tutte le persone e ciò significava che doveva affrontare un sacco di conversazioni senza senso, che cominciavano a suonare tutte allo stesso modo.
Parlava di dove fosse stato per cinque anni, poi li presentava a Youngmi. La donna sembrava ancora più esausta di Taehyun, e non c'era da stupirsi. Immaginate di dover incontrare cinquecento sconosciuti in una sola notte. Tuttavia, aveva fatto del suo meglio e Taehyun le era grato per questo.

"Come ti senti?" chiese alla ragazza, guidandola in un angolo tranquillo della stanza.
Lei lo guardò con angoscia, rompendo quella facciata composta che aveva messo in scena per tutta la sera. "Odio questo, Tae, è sempre più difficile fingere. E se faccio un pasticcio? Se dico la cosa sbagliata? Mi sta davvero stressando."

"Capisco e mi dispiace di averti costretto a farlo." Gli rispose Taehyun, sospirando mentre dava un'occhiata alla stanza. "Che ne dici di andare di sopra e fare una pausa per un po'? Mi inventerò una scusa per te."

"Cosa penserà la gente? È la mia festa di fidanzamento, devo essere qui." Youngmi parlò con frustrazione. Questo era chiaramente l'ultimo posto in cui voleva stare.
"Hai già incontrato un sacco di persone e sono abbastanza sicuro che non ci sia più nessuno di importante da salutare. Prenditi solo cinque minuti, Mi."
"Ok...grazie Tae."
Taehyun annuì, prendendo la mano della ragazza e accompagnandola verso le scale. Le sorrise quando si separarono, chiedendole silenziosamente un'altra volta scusa. Sentiva di non potersi scusare mai abbastanza, il senso di colpa era pesante e lo opprimeva sempre di più. Capiva che Youngmi non era felice e, al momento, non c'era modo di migliorare le cose.
Aspettò che la ragazza sparisse di scena, prima di allontanarsi dalle scale. Diede un'occhiata al grande salone, dove si era riunita la maggior parte delle persone, decidendo che anche lui aveva bisogno di una pausa.

Andò in cucina, dato che gli ospiti non erano ammessi in quella zona della casa. Gli chef stavano cucinando all'impazzata, preparando centinaia e centinaia di tartine per gli ospiti della festa. A loro non dispiaceva la presenza di Taehyun, perché per loro era ancora quel ragazzino carino ossessionato dalla cheesecake al limone.
"Non vi dispiace se prendo questo?" chiese Taehyun con tono esausto, indicando un vassoio pieno di mini cheesecake. "Mi prenderò la colpa quando la mamma verrà qui a urlare per la mancanza delle mini cheesecake."
"Serata difficile?" commentò uno degli chef ridacchiando.
"Devo solo abituarmi di nuovo a tutto questo." rispose Taehyun, dicendo più di quello che lasciava intendere. Non si trattava solo di feste, ma più che altro di ferire le persone che amava.
"Sono sicuro che starai bene." lo rassicurò lo chef, spingendo avanti il vassoio. "Ma per ora prendi le torte."
Taehyun sorrise prendendo il vassoio. "Sei il migliore." Afferrò il vassoio e lo portò al bancone centrale. Appena si fermò, vide qualcuno che aveva cercato per tutta la sera, seduto su uno degli sgabelli. "Kai."

Il ragazzo si avvicinò correndo verso Taehyun. "Oh, ciao..." disse goffamente.
"Cosa ci fai qui?" chiese Taehyun, lasciando cadere il suo vassoio accanto a quello delle tartine di arrosto che suo cugino stava divorando.
"Mi...mi è venuta fame." borbottò il moro, infilandosi freneticamente in bocca un'altra fetta di manzo. "Visto!"

Kai era sempre stato pessimo nel mentire. Durante tutta la loro infanzia, Taehyun non riusciva a ricordare una sola volta in cui Kai fosse riuscito a farla franca per una bugia che aveva detto. E, da quello che sembrava, non era migliorato in questa abilità nemmeno in età adulta.
"Puoi essere sincero con me, anch'io mi sto nascondendo qui dentro." Taehyun si sedette accanto al cugino, prese una mini cheesecake e la mangiò in un sol boccone. Quel sapore zuccherino di limone invase le sue papille gustative, procurandogli un senso di benessere. "Da chi ti stai nascondendo?"

Kai si rilassò leggermente, emettendo un sospiro esagerato. "La mia assistente Yuna. Stiamo lavorando alla chiusura di un grosso affare; vuole che firmi stasera."
"E questo è un problema, perché?"
"È la mia prima grande chiusura senza la guida di mio padre, manderò tutto all'aria."
"Credo che non lo saprai mai finché non lo farai." Taehyun scrollò le spalle, mangiando un'altra mini cheesecake. "Come mai la tua assistente ti sta inseguendo? Non puoi semplicemente dirle che non sei ancora pronto?"

"Beh, non dirlo a mio padre, ma in pratica ha fatto tutto lei. È davvero appassionata di immobili, è un peccato che sia solo un'assistente." rispose Kai, sostituendo uno dei mini cheesecake di Taehyun con la sua tartina di manzo. Ignorò l'occhiataccia ricevuta dal maggiore, mangiando con noncuranza la torta. "Vorrei davvero che mio padre fosse più simile al tuo, che non mi costringesse a prendere in mano l'azienda."

Quindi voleva un padre che non si preoccupasse del figlio a meno che non gli giovasse?

Lo zio di Taehyun era estremamente diverso da suo padre, essendo molto più amorevole e di supporto alla sua famiglia. Kai non sapeva davvero quanto fosse fortunato. Poteva anche lamentarsi di essere stato costretto a ricoprire quel ruolo ma se davvero non voleva farlo, suo padre lo avrebbe lasciato andare. Aveva la possibilità di fare quello che voleva, di essere chi voleva. Era solo un caso che tutto rientrasse nello standard ideale imposto per i ragazzi.
Non c'era motivo di fare la morale a Kai, non gli importava abbastanza per farlo. Lasciò che il cugino pensasse quello che voleva, avendo qualcosa di più importante da discutere con il più piccolo. "A proposito di immobili, sto pensando di comprare una casa qui in Corea. Entrerò a far parte della società di mio padre, quindi mi trasferirò qui, e voglio uno spazio per me e Youngmi, lontano dai miei genitori."

"Vuoi che ti faccia da agente immobiliare?"
Taehyun annuì.
"Ok, devo parlare con..."
"Shin Yuna." Un'alta e graziosa ragazza corvina si fermò davanti ai cugini, porgendo la mano a Taehyun. "Non vedo l'ora di lavorare con lei, signor Kang."

Anymore | TaeGyu [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora