Capitolo 16

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"Ragazzi! Non crederete mai chi mi ha appena chiamato!" strillò Yeji a squarciagola, entrando di corsa nella sala prove.
"Puoi abbassare la voce, signorina? Alcuni di noi hanno ancora i postumi della sbornia." Wooyoung gemette, coprendosi le orecchie. La sensazione di rimbombo era aumentato dopo lo strillo di Yeji.
La donna sgranò gli occhi, ignorando Wooyoung. "Era il Chaotic Wonderland! Vogliono che diventiamo degli artisti fissi! Sabato abbiamo il nostro primo vero concerto!"

"Sei sicura? Non è che hai sentito male o altro?" Il dubbio di Yeonjun suscitò un lamento da parte di Yeji.
"Non sono sorda Yeonjun, so cosa ho sentito." rispose, sorridendo di nuovo quando ripensò alla telefonata. "Sono rimasti davvero impressionati da noi e, a quanto pare, la gente continua a chiedere quando ci esibiremo di nuovo. Abbiamo avuto un tale successo che non hanno avuto altra scelta che riportarci lì!"
Beomgyu sorrise tra sé e sé, finché non sentì un altro lamento, molto più marcato, provenire da Yeji. Lanciò un'occhiata alla ragazza, che sembrava sempre più frustrata.
"Potresti essere più eccitato, sai!"
"Sono solo scioccato." borbottò Yeonjun con le labbra che si incurvavano sempre di più mentre la realtà si faceva strada. Lasciò cadere le bacchette sul suo strumento e si alzò in piedi. "È una cosa da pazzi, cazzo! Diventeremo davvero degli habitué del Chaotic Wonderland."
"E la paga è ottima. Potrei davvero lasciare uno dei miei lavori di merda." aggiunse Wooyoung.
"Lo stesso vale per me." ridacchiò Yeji, spostando lo sguardo sull'unico membro del gruppo che non aveva ancora parlato. Visto come si era comportato Beomgyu ultimamente, non c'era da sorprendersi. "Gyu? Non sembri eccitato."

"No, lo sono." mormorò in un modo che sembrava piuttosto asettico.
Non era mai presente ultimamente, sempre assorto nei suoi pensieri. Era tutta colpa di Kang Taehyun, che era tornato nella sua vita e aveva rovinato tutto. Ora non faceva altro che pensare al biondo e analizzare ogni minima cosa che facesse.
I suoi tre compagni di band si guardarono silenziosamente intorno, mentre Yeonjun sussurrava che avrebbe parlato con Beomgyu. Gli altri due annuirono, lasciando lo studio con la scusa di una pausa sigaretta.
Yeonjun fece un respiro profondo. "Che ti passa per la mente, eh?"

Il giovane non rispose ma si limitò ad accasciarsi a terra, appoggiandosi a una delle casse. Non passò molto tempo prima che Yeonjun lo raggiungesse sul pavimento.
"Non ti piace parlare dei tuoi sentimenti, lo capisco, ma ora si sta esagerando Gyu, non credi?" Yeonjun parlò con calma, facendo del suo meglio per tenere Beomgyu sotto controllo. Un solo passo falso e il ragazzo se ne sarebbe andato. "È Yoongi? O la band? O forse Taehyun?" Ridacchiò vedendo come Beomgyu si contorceva visibilmente alla menzione di Taehyun. "Allora è Taehyun, mi dirai mai cosa sta succedendo tra voi due. Altrimenti, almeno dimmi perché mi ha dato un pugno."
Tutto ciò che Beomgyu aveva imparato crescendo era che doveva badare a sé stesso. Il mondo non ti dava la felicità solo se piangevi. Aveva imparato ad adattarsi al mondo che lo circondava, a trovare i suoi modi per farcela. Non si trattava di parlare dei propri sentimenti, perché tutti erano già abbastanza depressi.
Anche se si fidava di Yeonjun, era comunque strano per lui aprirsi. C'era stata solo una persona con cui si era confidato prima, e quella persona gli aveva spezzato il cuore.
"Lo odio davvero, davvero tanto." Beomgyu sospirò, lasciando cadere la testa all'indietro, appoggiandola appena sopra l'altoparlante. I suoi occhi fissavano il soffitto crepato, percorrendo ogni singola curva scura.
Cinque anni fa aveva imparato cosa si provava a condividere il dolore.
"Perché lo odi?"
Era un sollievo non dover affrontare tutto da solo.
"È il mio ex ragazzo."

__________

Beomgyu si rannicchiò nel calore delle sue lenzuola, muovendosi e allungando le mani sul cotone bianco. I suoi occhi si aprirono, quando capì che Taehyun era scomparso. Si stropicciò il viso in preda alla confusione e, mezzo addormentato, si rotolò sulla schiena. Il soffitto crepato lo fissava, mentre il suono dell'acqua corrente finalmente gli giungeva alle orecchie.
Per passare il tempo, afferrò il telefono, guardando con disappunto l'ora che gli si presentava.

"Sveglia alle 7 di domenica, cosa mi stai facendo Kang Taehyun?"

L'acqua venne chiusa e Taehyun entrò pochi istanti dopo, avvolto solo da un asciugamano. I suoi capelli castani erano umidi e goccioline d'acqua scendevano sul suo petto nudo. Il cuore di Beomgyu ebbe un sussulto e, inspirando, distolse lo sguardo.

"Dovresti dormire un po' di più, non è da te essere sveglio a quest'ora del giorno." Taehyun ridacchiò sottovoce, tenendo ancora conto della madre di Beomgyu che dormiva nella stanza accanto. Si avvicinò all'armadio di Beomgyu e prese un paio di vestiti.

"In realtà a quest'ora riesco a funzionare benissimo, come pensi che me la cavi con la scuola?" rispose Beomgyu in modo scherzoso.

"Non ci vai quasi mai." Taehyun gli lanciò un'occhiata complice, infilandosi i boxer, senza curarsi che Beomgyu potesse vederlo. In fondo era il suo ragazzo, si sentivano a loro agio l'uno con l'altro.

"Non ho saltato un giorno in tre settimane." farfugliò Beomgyu.

"Vuoi una medaglia?" chiese Taehyun con sarcasmo, tirandosi su i pantaloni attillati. "Mi dispiace dirtelo, ma in realtà è ciò che dovresti fare."
"Comunque, è un bene per me."
Taehyun sorrise dolcemente, ammirando il bel ragazzo tra le lenzuola. Avrebbe dato qualsiasi cosa per strisciare di nuovo lì dentro e passare la giornata a coccolarsi. Ma purtroppo la vita aveva altri piani per lui. Si infilò la camicia bianca e cominciò ad abbottonarla.

"Devi proprio andare?" si lamentò Beomgyu, allungando le braccia verso Taehyun.

"Devo." rispose Taehyun con dolcezza, afferrando una delle mani del ragazzo. "Ti chiamo più tardi in serata, però."

"Non è abbastanza." Sbuffò Beomgyu. "Voglio che tu rimanga con me."

"Così appiccicoso!" Taehyun rise, sedendosi sul bordo del letto. Passò delicatamente la mano tra i capelli neri del ragazzo.

"È perché ti amo."

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