Beomgyu fece l'ultimo passo e raggiunse il secondo piano del condominio. Spinse la pesante porta bianca scheggiata e si addentrò nel corridoio, lasciando che la porta sbattesse dietro di sé.
"Gyu, in realtà stavo per venire a parlare con te."
Il mullet arancione e gli occhiali da sole del ragazzo non erano una novità. Tuttavia, per una volta, non sembrava arrabbiato, il che era un bel miglioramento. Sembrava davvero di buon umore e sorrideva persino alla persona a cui si stava avvicinando.
"Che c'è?"
"Volevo dirti quanto sono colpito dal fatto che hai spostato tutto quello che ti ho dato."
Qualcuno potrebbe pensare che si dovrebbe essere più discreti su questioni come questa, ma non in quel quartiere. La discrezione non era necessaria. O si teneva la bocca chiusa su ciò che veniva sentito, o si affrontavano delle conseguenze abbastanza violente.
"Non me l'aspettavo ma hai dimostrato che mi sbagliavo. Non mi fregare di nuovo come avevi fatto, ok?"
"Non lo farò.""Bene, ora prendi questo." disse Yoongi, mettendo sul palmo di Beomgyu qualcosa di plastica. "Tampona sulle gengive e divertiti." rise, dandogli una pacca sulla schiena.
Sentì i passi di Yoongi lungo il corridoio e diede un'occhiata al sacchetto. C'era una specie di sostanza bianca in polvere che assomigliava a dei cristalli.
"MDMA, eh?" Ridacchiò tra sé e sé, infilando il sacchetto in tasca.
Sapeva che i suoi amici ne sarebbero stati più che contenti, visto che erano così stufi della cocaina. In realtà non sapeva che tipo di attività i suoi amici pensassero che stesse conducendo, non era certo un gioco da ragazzi. Stavano parlando di droga. Poteva mettere le mani solo su una certa quantità.Beomgyu si segnò mentalmente di radunare i suoi amici in serata, in modo che potessero "divertirsi" un po' con quello che Yoongi gli aveva dato. Ma in quel momento aveva qualcos'altro da fare e non includeva l'essere fuori di sé. Proseguì lungo il corridoio, fino all'appartamento di sua madre, che si trovava solo un piano sotto il suo.
Si preoccupò immediatamente quando sentì gridare dall'altra parte della porta. Una voce maschile rimbombò nell'appartamento, facendo scorrere un brivido lungo la schiena di Beomgyu. Afferrò la maniglia, tirando la porta aperta. Le serrature erano rotte da mesi.
"Come faccio a mangiare se non c'è un solo piatto pulito in questo maledetto appartamento?"
Beomgyu indietreggiò, riuscendo ad evitare il piatto lanciato verso di lui, facendolo infrangere contro la porta."Ehi, coglione! Non distruggere i nostri piatti, cazzo!" ringhiò Beomgyu, rivolgendo uno sguardo severo all'uomo di fronte a lui.
Era alto ma magro, un chiaro drogato.
"Chi cazzo è questo?" L'uomo urlò, rivolgendo lo sguardo alla donna che piangeva accanto a lui.
Sua madre tremava con la testa bassa. "È mio figlio." piagnucolò.
Beomgyu era pronto a perdere la testa. Sua madre aveva fatto entrare nella sua vita un altro stronzo fannullone, ma questa volta Beomgyu era abbastanza grande da poter fare qualcosa.
"Ascolta ragazzino, questa è una cosa tra me e tua madre! Quindi vattene via, cazzo!"
"Paghi tu questo appartamento?! No? Non credo proprio! Se c'è qualcuno che deve andarsene, quello sei tu!" Beomgyu alzò la voce con decisione, passando davanti all'uomo per controllare sua madre. "Stai bene, mamma?" chiese gentilmente."S-sto bene, Gyu, dovresti andare." rispose a bassa voce, allontanandosi da Beomgyu, il quale capì che stava nascondendo qualcosa.
Lui le afferrò il braccio, spalancando gli occhi mentre il sangue gli ribolliva. La sua pelle era coperta di ferite rosse, croste e lividi. Non vedeva quei segni da tanto tempo.
"Mi stai prendendo per il culo?"
La donna tirò indietro il braccio, intensificando i singhiozzi. "Mi dispiace, Gyu."
"Le scuse non sono abbastanza, cazzo!" Non riuscì a contenere la rabbia, il respiro pesante, le sopracciglia aggrottate dalla rabbia. Indietreggiò di qualche passo, urtando l'uomo."Stai attento, ragazzo!" Gridò, spingendo Beomgyu in modo brusco.
Beomgyu vide rosso, si girò e prese un pugno di tessuto della camicia, trascinando l'uomo verso la porta. La spalancò, spingendo l'uomo fuori e guardandolo cadere a terra. Poi sbatté la porta, appoggiandosi ad essa per tenerla chiusa.
Sua madre piangeva.
L'uomo gridava.
Il suo udito si limitava al suo stesso respiro.__________
"Soobin! Ehi Soobin!" Taehyun afferrò il polso del ragazzo, costringendolo a fermarsi. "Mi dispiace per quello che ho fatto l'altra sera. Non avrei dovuto dare un pugno a Yeonjun."
"L'hai capito solo ora?!" Soobin si girò per affrontare l'amico con un evidente fastidio sul volto. "Sai Tae, è già abbastanza grave che tu abbia dato un pugno al mio ragazzo, ma quello che è peggio è che mi stai nascondendo qualcosa. Pensavo che fossi il mio migliore amico."
"Lo sono." Taehyun sospirò, lanciando un'occhiata ai dintorni. I giardini non erano il posto migliore per discutere di quell'argomento. "Ti dirò tutto, ma non qui. Possiamo andare da te?"
"Va bene, ma è meglio che tu non mi stia mentendo."
"Non lo farò."I due ragazzi si diressero verso la casa di Soobin, salendo nella stanza di quest'ultimo. Il sole stava ormai tramontando, proiettando una tonalità dorata nella camera da letto. Taehyun si accomodò sul letto di Soobin, finalmente in grado di rilassarsi dopo la lunga giornata in ufficio.
"Ho molte domande." affermò Soobin, mettendosi di fronte a Taehyun, il quale si appoggiò alle ante dell'armadio, incrociando le braccia sul petto. "Tanto per cominciare, perché Beomgyu ti odia così tanto?"
Non poté fare a meno di ridere alla domanda. Beomgyu era pessimo nel nascondere i suoi sentimenti, il che era ironico per una persona così chiusa. Era inevitabile che alla fine uno dei due dovesse confessare, e sembrava che quel momento fosse arrivato.
"Ti ricordi il mio ragazzo segreto del liceo?"
Gli occhi di Soobin andarono alla deriva, finché non si illuminarono all'improvviso facendo uscire un sussulto indescrivibile. "Oh, mio Dio! Non starai dicendo quello che penso?! A meno che tu non lo stia facendo davvero, e questo significa che...sei uscito con Beomgyu!""Sì, Beomgyu è il mio ex." disse a bassa voce Taehyun.
"È...Wow. Non riesco a crederci." Soobin si avvicinò al letto, prendendo posto accanto a Taehyun. Fissò l'amico, aspettando il profondo sospiro che però non arrivò mai. "Non mi hai mai detto com'è finita tra voi due."
"È piuttosto semplice. Volevo studiare all'estero e lui ha pensato che questo significasse che non volevo più stare con lui. Da allora mi odia."
"Cazzo, che schifo Tae, mi dispiace."
"È il passato." Taehyun ridacchiò leggermente, abbassando lo sguardo sul suo grembo. Gli faceva male all'anima pronunciare quelle parole.Il suo passato con Beomgyu, i ricordi che avevano condiviso, erano cose che non avrebbe mai potuto buttare via. Le cose belle e quelle brutte, le avrebbe accettate tutte, solo per provare una frazione di ciò che avevano vissuto prima.
Soobin notò che l'umore di Taehyun era cambiato, passando a qualcosa di molto più sconsolato. Mise le braccia intorno a Taehyun e lo strinse in un caldo abbraccio. "Spiegherò tutto a Yeonjun, non credo che sia arrabbiato comunque. Viene sempre preso a pugni."
Se solo avesse avuto la forza di dire a Soobin che non aveva dato un pugno a Yeonjun per difendere Beomgyu.
Era perché aveva tirato in ballo il giorno più doloroso della vita di Taehyun.
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Anymore | TaeGyu [Italian Translation]
RomanceTaehyun venne trascinato da un vecchio amico a un concerto. Non si aspettava, però, di trovare il suo ex fidanzato sul palco. Stava cantando una canzone su come si fosse pentito di averlo amato. Ispirata dalla canzone "Anymore" di Jeon Somi. 🔷Tutt...