Anymore | TaeGyu [Italian Translation]

capitolo 42

Un rumore di metallo risuonava nelle orecchie di Beomgyu, mentre saliva le scale di Yeonjun. Si rannicchiò e si strinse ancora di più nella sua giacca nera, sentendo il vento freddo che si scagliava contro le sue guance pallide. Il suo pass da visitatore dell'ospedale era ancora attaccato ai jeans, quindi si assicurò di toglierlo prima di entrare nell'appartamento di Yeonjun. Era appena tornato dalla visita a sua madre e non era ancora pronto a raccontarlo a tutti.
Gli altri tre membri del gruppo si stavano già esercitando, dato che Beomgyu era ancora una volta in ritardo.
Yeonjun si accorse del suo arrivo e fermò le prove. "Gyu, vieni a sentire questo." gli disse, facendogli cenno di avvicinarsi.
"Stavo pensando di cambiare la successione degli accordi da..." Yeji suonò la melodia originale che avevano deciso per la strofa. "A questa." Suonò la nuova versione. "Wooyoung pensa che dovremmo cambiarla, ma a Yeonjun piace l'originale."
"Sono d'accordo con Wooyoung, suona meglio."
Yeji e Wooyoung si diedero il cinque in segno di vittoria, mentre Yeonjun si schernì.

"Deve essere uno schifo essere in inferiorità numerica, Yeonjun... capisco..." Wooyoung gli rise in faccia, indietreggiando quasi istantaneamente quando Yeonjun cercò di colpirlo.
"Chiudi la bocca." sibilò Yeonjun, lasciando il suo posto dietro la batteria. Si avvicinò a Beomgyu, gettandogli un braccio sulla spalla. "Dovremmo iniziare a lavorare sui testi al più presto. Pensavo che tu e Yeji potreste occuparvene, visto che entrambi avete scritto molto."

Beomgyu annuì concordando. "Dobbiamo scegliere un argomento, allora. Di cosa parlerà la canzone?"
"Personalmente, mi ispiro a ciò che provo in quel momento, e in questo momento sono super innamorata. Quindi, forse potremmo scrivere una canzone d'amore." suggerì Yeji, con un bel sorriso stampato in faccia. Era chiaro che era innamorata pazza di Ryujin.

"Credo che Beomgyu possa accettare." affermò Wooyoung con un ghigno malizioso. "Un uccellino mi ha detto che ha baciato Taehyun al concerto."
Yeji emise uno squittio acuto che costrinse i ragazzi a coprirsi le orecchie. "Non è fidanzato?! Sei una guastafeste!"
"Non sono un guastafeste." Beomgyu scattò sulla difensiva.

Avrebbe voluto che Wooyoung avesse ascoltato Yeonjun e tenuto la bocca chiusa. La sua relazione con Taehyun era così dannatamente contorta che non era nemmeno sicuro di come fossero finiti insieme. Come avrebbe potuto spiegarlo a qualcun altro?

"Per farla semplice, Taehyun non è più fidanzato e Beomgyu è follemente innamorato. Ok, va bene, non c'è bisogno di dire altro." si intromettè Yeonjun, prendendo il controllo della situazione. "Quindi la canzone..."
"Sei davvero innamorato di Taehyun?" lo interruppe Yeji, vedendo Beomgyu annuire timidamente. "È fantastico! Taehyun è il migliore! Dà ottimi consigli e ha dato un pugno a Yeonjun! Pensate se avesse dato un pugno anche a Wooyoung! Sarebbe l'umano perfetto!"

"Ehi!" Wooyoung brontolò.
"Come fai a sapere che mi ha dato un pugno?" chiese Yeonjun, mostrandosi molto confuso.
"Me l'ha detto Soobin."

Certo, nessuno in questo dannato gruppo di amici può avere segreti.

"Se non portiamo avanti questa conversazione, accetterò di scrivere una canzone d'amore." disse Beomgyu risoluto, sperando di evitare le prese in giro sulla sua vita sentimentale.
Yeji e Yeonjun acconsentirono ma Wooyoung aveva ancora qualcosa in mente.
"Mi sono sempre chiesto se tu fossi un bottom, credo di aver avuto la mia risposta ora."

__________

"Da questa parte, signore, il signor Choi la sta aspettando all'interno."
Il breve tragitto fino all'ufficio di Seungcheol si concluse, quando Taehyun si trovò di fronte alla targa lucida affissa sulla porta. La bella assistente che lo aveva portato fin lì si affrettò a tornare a lavoro, mentre Taehyun rimase a raccogliere i suoi pensieri. Aveva molte cose da discutere con Seungcheol ma non sapeva bene come dirle. In tutta sincerità, non sapeva nemmeno cosa volesse ottenere da quell'incontro. Sapeva solo che doveva dire a Seungcheol la verità.
Per educazione, Taehyun bussò alla porta prima di entrare, anche se Seungcheol lo stava aspettando. Aspettò di sentire l'uomo replicare dall'altra parte, dopodiché aprì la porta ed entrò nell'ufficio.

Seungcheol si alzò da dietro la scrivania, sistemandosi con disinvoltura il blazer. "Taehyun, è bello rivederti. Mi scuso per non averti potuto incontrare subito, ho avuto degli incontri di lavoro fuori città."
"Capisco perfettamente, non c'è bisogno di scusarsi." rispose Taehyun, ricevendo un sorriso riconoscente da Seungcheol.
"Puoi accomodarti." Seungcheol indicò la sedia di fronte alla sua scrivania. Taehyun annuì e si sedette rapidamente. "Allora, a cosa devo questo piacere? Se sei qui per discutere del progetto, tuo padre me ne ha già inviato una copia e devo dire che sono rimasto molto colpito Taehyun."

Seungcheol non sembrava esagerare, anzi sembrava piuttosto eccitato quando parlava del progetto. Era quasi ingiusto distruggere il suo buon umore, ma Taehyun sapeva che era necessario. Doveva sapere con chi stava veramente lavorando.

"Anche se apprezzo i suoi complimenti, non sono qui per parlare positivamente del progetto." parlò con una leggera esitazione, non sorpreso di vedere Seungcheol aggrottare le sopracciglia. "Credo che mio padre non abbia intenzione di andare avanti e che l'abbia mandata a lei solo per farvi credere che fosse così. Mi dispiace dirlo, ma non credo che la società attuerà alcun cambiamento." continuò con più sicurezza, controllando l'espressione di Seungcheol mentre finiva. Pensava che l'uomo fosse arrabbiato, invece sembrava confuso.
"E perché mi stai dicendo questo Taehyun? È l'azienda di tuo padre e l'azienda per cui lavori. Sai meglio di chiunque altro che se ritirassi il mio finanziamento, la società molto probabilmente fallirebbe."
Seungcheol aveva ragione. Quella conversazione metteva in gioco l'azienda, il lavoro di Taehyun e il suo rapporto con il padre. Ma soprattutto era in gioco il suo onore.

"Non posso ingannare una persona per fare carriera. Non è l'uomo che voglio essere." dichiarò Taehyun, tenendo la testa alta. "Non avrei mai interrotto Minjun durante il nostro primo incontro, se fossi stato una persona del genere. Volevo vedere un vero cambiamento nell'azienda, e se questo non avviene, non sono sicuro di poterlo sostenere. Non importa se è gestita da mio padre."
Ci fu un momento di silenzio, mentre Seungcheol sembrava profondamente pensieroso. Alla fine si sedette in avanti e incontrò lo sguardo di Taehyun. Il contatto visivo dell'uomo era molto intenso, ma Taehyun non vacillò sotto il suo sguardo. "Voglio che tu venga a lavorare per me."
Taehyun sollevò le sopracciglia e istintivamente aprì le labbra per parlare, ma in realtà non disse nulla. Non era sicuro di quello che avrebbe dovuto dire.

"Non sono sicuro che tu sappia come guadagno i miei soldi, Taehyun." continuò Seungcheol, appoggiandosi con disinvoltura alla sedia. "Possiedo la catena di locali notturni di maggior successo della Corea del Sud. Forse avrai già visitato uno dei miei, ce n'è uno in questa città, hai mai sentito parlare del Chaotic Wonderland?"
Questa rivelazione fu probabilmente più sorprendente del fatto che Seungcheol gli avesse offerto un lavoro. Quell'uomo era il proprietario di Chaotic Wonderland, quanto era piccolo il mondo.
"Sto cercando un nuovo direttore generale e per me è fondamentale assumere qualcuno di cui mi possa fidare. Finora mi hai dimostrato di essere affidabile e dal nostro incontro di oggi vedo che la nostra morale è in sintonia. Non dovrai trasferirti e sarai pagato altrettanto bene. Se vuoi il posto, è tutto tuo."

Taehyun non dovette pensarci molto. Dopo quello che aveva fatto suo padre, sapeva che non sarebbe mai stato rispettato all'interno dell'azienda. Non doveva nulla nemmeno a suo padre, non erano mai stati molto vicini. Questa era un'offerta incredibile, sarebbe stato un pazzo a rifiutarla.
"Accetto volentieri il posto, grazie mille."
Seungcheol gli sorrise. "Sarai un'ottima aggiunta alla mia azienda. Ora, se sei libero nel pomeriggio, potremmo discutere ulteriormente del ruolo e di tutte le tue domande."

"Beh, una ce l'ho." rispose Taehyun e Seungcheol fece un cenno con la mano per dirgli di andare avanti. "Conosco una persona che lavora sodo e che non posso lasciare nell'azienda di mio padre. Mi chiedevo se ci fosse un posto per lui qui."
"Non vedo perché no, portalo da me, ne parleremo."