31 CAPITOLO

10 0 0
                                    


Lily si guardò intorno e impallidì. Tutto era bianco intorno a lei, era una stanza asettica, senza mobili, senza finestre, solo quattro grandi pareti bianche.
Si appoggiò a una con la sensazione che si potesse dissolvere come una nube di fumo e invece la sentì consistente e dura al tatto.
" Merda !" imprecò e continuò a girare su se stessa per capire dove fosse finita e trovare un modo per uscirne, fino a quando non scorse una figura.
Impiegò qualche secondo per realizzare che era vero e non un' immagine partorita dalla sua mente, ma quando lo fece i suoi occhi si illuminarono. Era davvero lui. Era Scorpius e le stava venendo incontro, ma Lily non riusciva a capire, non vi erano porte, non vi erano finestre.
Com'era entrato? Si portò una mano alla testa, si sentiva confusa: lei, invece, come era entrata?
Prima di potersi rispondere però vide che anche lui l'aveva scorta e per una volta riuscì a leggere nel suo viso tutta la felicità e il sollievo nel vederla.
Cominciò a camminare verso di lui e in men che non si dica si ritrovò a correre fino ad essere avvolta dalle sue braccia.
Odorò il profumo di Scorpius e si concentrò sul calore del suo corpo e in quel momento tutto dentro di lei si acquietò.
Si sentiva come se tutta la rabbia che aveva provato fino a quell' attimo e che le aveva riempito le vene e la testa si stesse dissolvendo, come se le mani che Scorpius stava passando in mezzo ai suoi capelli le stessero contemporaneamente spazzando via timore e spavento.
Scorpius invece si sentiva come se il suo petto si fosse alleggerito di un peso enorme, Lily era con lui, Lily era tra le sue braccia, viva e sana, quel maledetto di Aaron non le aveva torto un capello.
" Sono qui. Non ti lascio più " le sussurrò tra i capelli e lei si allontanò da lui per portare le sue mani a racchiudere le sue guance " ho avuto paura di non rivederti" confessò e Scorpius sorrise baciandole i capelli " possibile che non mi ascolti mai, Potter?" la rimproverò " io non ti lascerò mai..."
A quelle parole Lily s' irrigidì " Scorpius, devo dirti una cosa..."
" Ti ascolto" le disse guardandola preoccupato, il suo viso sembrava il ritratto dell' angoscia e il suo sguardo sembrava perso nel vuoto; anzi, forse fu proprio quello ad impressionarlo di più, Lily Potter non deviava mai lo sguardo.
" Che succede?" le chiese alzandole il mento per costringerla a guardarlo negli occhi.
Lily prese un respiro. Poteva dirgli le sue paure? E se poi lui le avesse portato via il suo bambino? E se in fondo fosse stata la cosa giusta?
Pegasus l' aveva chiamata mamma, ma nessuno degno di questo nome si comporterebbe in quel modo con il suo bambino, quindi, forse, l' atto più coraggioso che avrebbe potuto fare, sarebbe stato farlo crescere da Scorpius e andarsene fino a quando non avesse capito che cosa le sarebbe successo nel futuro.
" Alexander..." lo guardò negli occhi raccogliendo tutto il suo coraggio " Alexander è..."
" Pegasus, nostro figlio" terminò per lei Scorpius e Lily annuì lentamente, ma non fece in tempo ad aggiungere altro che una nebbia rossastra si avvolse attorno a loro.
" Maledizione!" imprecò Scorpius, mentre la sua mano avvolgeva protettivamente la vita di Lily portandola istintivamente verso di sé.
Quella nebbia improvvisa non era un buon segno. Sembrava un incantesimo e loro erano disarmati.
Lei lasciò che i loro corpi si modellassero l'uno all' altra e guardò con apprensione i colori susseguirsi nella stanza fino a quando finalmente non si fermò.
La stanza non era più una stanza, ma un giardino. Il giardino di una casa precisamente.
" E' un pensatoio" mormorò Lily e Scorpius annuì " così sembra" assentì, guardando il paesaggio che si metteva a fuoco, dando vita a quello che avrebbero dovuto vedere.
Videro che era notte, ma si stava quasi schiarendo e la luna era ormai quasi del tutto scomparsa.
Una donna era distesa sulla poltroncina nel suo giardino, gli occhi chiusi e le mani strette sul ventre.
" Sei tu" sussurrò Scorpius e Lily si guardò, sembrava una tranquilla ragazza che dormiva su uno sdraio in una calda notte d' estate, ma contemporaneamente poté notare che di tranquillo non aveva niente.
" Ci sono anche io" aggiunse Scorpius indicando l' uomo che la stava osservando dall' arco della porta finestra.

Scorpius la stava guardando con i pugni stretti lungo il corpo e l' espressione piena di rabbia e di angoscia.
Lui sapeva che non stava dormendo.
Poteva ingannare suo padre e suo fratello, ma non lui.
A Lui non potevano sfuggire quei piccoli particolari che testimoniavano quanto in realtà, lei, fosse tutto tranne che serena: quella lacrima sulla sua guancia che si stava asciugando con la brezza della notte estiva, quella tutina racchiusa in quelle mani strette sul proprio ventre, quegli occhi serrati a forza come se volesse imporsi di dormire e magari, di dimenticare.
La raggiunse e lei continuò a tenere gli occhi chiusi, nonostante sapesse che doveva essersi sicuramente accorta della sua presenza.
" Lo troveremo" le disse e lei aprì i suoi occhi nocciola che quasi rilucevano alla luce della luna.
" Davvero?" gli chiese, la voce dura e tagliente di una persona che sta soffrendo.
Scorpius si sentì quasi esaminato dai suoi occhi che gli scrutavano tutto il viso, aveva sempre amato il suo sguardo su di lui, ogni volta era un brivido come la prima volta, ogni volta era una scarica elettrica, ma adesso non era più così.
Non lo era più da due mesi. Da quel maledetto cinque maggio.
" Lily, smettila" si arrabbiò subito. Che cosa credeva?
Ma lei non si premurò neanche di rispondere e si alzò per aggirarlo e tornare dentro la casa.
Scorpius si sentì morire, tutto quello che c' era di bello tra loro stava lentamente scomparendo.
Non doveva solo piangere per aver perduto il suo bambino, ma anche per aver perso sua moglie.
La seguì e quando la raggiunse la fermò prima che si mettesse seduta sul divano.
Sapeva cosa voleva fare. Sapeva che stava per dormire lì.
Sul divano, sulla sedia in giardino, persino sulla sedia in cucina, dappertutto andava bene, ma non nel loro letto e perché avrebbe dovuto?
Che marito era uno che non riusciva più a guardarla negli occhi? che padre era uno che non riesce a proteggere il figlio?
" Perché non dormi in camera...con me, almeno stanotte" la pregò e sentì il braccio di Lily irrigidirsi.
Spostò gli occhi e vide che aveva chiuso gli occhi.
Provava davvero questa repulsione per lui? Non riusciva a stargli vicino e a cercare di superare la cosa riparando a vicenda i loro cuori spezzati dal dolore?
" Non pensi che anche io sia distrutto? Non pensi che anche io vorrei solo morire?" le chiese e la sua voce uscì così arrabbiata da sembrare tagliente.
Ma Lily non rispose e si limitò ad alzare la mano contenente la tutina e farla passare tra le dita in un misto tra un mantra e un sollievo.
Scorpius sentì la rabbia investirlo.
Lily non parlava, Lily non reagiva e lui? Lui stava lentamente morendo, senza di lei e senza il suo bambino stava perdendo di vista tutto quello che era davvero importante.
Allargò le mani e le portò alle tempie " Lily, non posso...io non ce la faccio..." quando vide che ancora non lo stava guardando perse definitivamente la pazienza " SMETTILA!" urlò e le strappò la tutina di mano lanciandola lontano.
Lily seguì il movimento come se fosse stato al rallentatore e quando vide la tutina colpire il muro e afflosciarsi a terra trasalì come se quella cosa così morbida e soffice avesse prodotto il rumore di un piatto che s' infrange.
Riportò lentamente lo sguardo su Scorpius e lui credette di non aver mai visto Lily guardarlo con così tanto odio.
Non era fiero di quello che aveva fatto, non era fiero di come lei lo stava guardando, ma sapeva che era l' unico modo per smuoverla e per farla tornare ad essere la combattente che era.
Gli si scagliò contro, battendo i pugni contro il suo petto e urlando grida di dolore miste a lacrime di disperazione.
Lui la lasciò stare, ogni pugno, ogni colpo, ogni parola urlata, erano il suo modo per guarire, per rialzarsi da quella apatia; e quando, finalmente, la stanchezza la fece cedere fino ad arrivare ad inginocchiarsi e prendere il proprio viso tra le sue mani, lui s' inginocchiò accanto a lei e la prese tra le sue braccia.
" Non ce la faccio, Scorp... non posso tornare a vivere senza di lui" disse tra le lacrime.
Scorpius la strinse più forte e la portò a sedere su di lui, cullandola, senza riuscire a dire niente, come se non riuscisse ad aprire bocca per la paura di scoppiare a piangere come lei.
" Mi manca, Scorp..." rincarò Lily " è in mano loro, gli avevo promesso di proteggerlo..." la voce le si spezzò
" Me lo hanno portato via..." disse in un singhiozzo così disperato che Scorpius si conficcò le unghie dentro la carne per non strapparsi il cuore per il dolore che stava provando.
" Non posso salire a dormire su..." si giustificò ad un tratto e Scorpius, che al momento neanche ricordava più la sua domanda di poco prima, trattenne il respiro mentre lei restava aggrappata alla sua camicia come se fosse la sua unica ancora.
Rimase così, fermo, in attesa, avrebbe voluto chiederle la motivazione, ma contemporaneamente ne aveva paura: era la prima volta che si apriva con lui in due mesi, la prima volta che diceva più di due parole in fila, la prima volta che si lasciava prendere tra le braccia.
" Io non posso, Scorp...io non posso...la sua stanza...io..." s' interruppe portandosi una mano alla testa e massaggiandola.
Scorpius la strinse più forte a sé, aveva capito.
Per andare a dormire nella loro camera, dovevano passare dalla stanza di Pegasus e lei...lui era uno stupido.
Aveva pensato che fosse il suo modo per rifiutarlo, per fargli capire che lo incolpava perché non era riuscito a salvare e proteggere il loro bambino.
Sentì le lacrime salirgli come se lo stessero soffocando.
Il dolore più forte della volontà. La sofferenza che gli straziava il cuore che combatteva contro la volontà di andare avanti e di non spezzarsi anche lui.
" Dormiremo qua" disse soltanto e la sua voce era un gemito strozzato.
Lily alzò gli occhi pieni di lacrime su di lui " dovresti odiarmi" commentò e prima che Scorpius potesse ribattere aggiunse: " io mi odio".
Scorpius prese un respiro e scosse la testa " dopo tutto quello che ho fatto per farti capire che ti amo?" le chiese " neanche se mi condizionassero a farlo" commentò e le diede un bacio sulla punta del naso.
Lily riappoggiò la testa sul petto di Scorpius " voglio solo che torni con noi" disse con voce rotta e Scorpius annuì pur sapendo che lei non poteva vederlo " ti prometto che lo troverò".

Lily sfilò la sua mano da quella di Scorpius per asciugarsi le guance bagnate e si accorse di avere le dita intorpidite per la forza con la quale lui le aveva strette.
" Non posso credere che dovremo perderlo davvero" disse con voce rotta e la mano ferma sul suo ventre come se potesse proteggerlo " dobbiamo fare qualcosa subito, io non voglio perderlo..." s' interruppe come i suoi occhi incrociarono quelli di Scorpius. Non aveva mai visto tutta quella rabbia nei suoi occhi.
Mai.
Gli ricordavano vagamente quelli di suo figlio mentre ricordava il suo passato, sembravano occhi tormentati e pieni di dolore, occhi che non si sarebbero mai rassegnati.
" Noi non lo perderemo" disse e la sua voce era un misto di sicurezza e rabbia, Lily annuì, ma prima che potesse aggiungere qualsiasi cosa la stanza ricominciò a girare e a riempirsi di luce e colori.
La mano di Lily cercò immediatamente quella di Scorpius e le loro dita s' intrecciarono mentre la stanza si fermava di nuovo e una Lily e un James seduti sul divano di casa Potter prendevano forma.
" Oddio è James" commentò Lily con un tuffo al cuore " come può essere James?" chiese con voce tremolante di emozione e di nostalgia.
Sentiva il cuore esploderle nel vedere di nuovo il volto vivo e allegro di suo fratello, ma contemporaneamente era così doloroso.

" Non so come fare, James" Lily si torse le mani fisse sul suo grembo mentre parlava con suo fratello.
James era passato a trovarla, come faceva almeno una volta la settimana da quando un anno prima era scomparso il suo bambino.
" Scorpius, non dorme, non mangia, crede di vederlo ovunque, li cerca dappertutto, parte per missioni impossibili da solo...sembra...sembra quasi..."
James prese un respiro, sentendo la voce rotta della sorella, non l' aveva più vista piangere, mai più da quella maledetta notte in cui lo avevano rapito.
" Non può andare avanti così, si farà ammazzare ed io...Jamie, io ho solo lui".
James s' inginocchiò e la prese per le guance fissandola negli occhi " dillo un' altra volta e ti prendo a pedate" le disse con voce scherzosa.
Pose la sua fronte contro la propria, come amava fare quando erano bambini e le sorrise affettuosamente" Tu sei la mia sorellina e lo sarai sempre, quindi togliti dalla testa l' avere solo lui e ora..."
Si alzò con un teatrale gemito da sforzo " ho sempre sognato di prenderlo a schiaffi" scherzò.
Lily lo guardò in tralice " non ha bisogno di essere preso a schiaffi, ha bisogno di un amico..." s' interruppe mentre il dolore le offuscava lo sguardo " avrebbe bisogno di Albus" sentenziò e James si morse il labbro concedendosi un secondo per pensare a suo fratello e poi cacciandolo via.
Non si concedeva mai più di un secondo, era sufficiente per ricordare i suoi occhi e il suo sorriso e allo stesso tempo non era troppo da impedirgli di tornare alla realtà e perdersi nel dolore.
Sospirò cercando di rimpostarsi il sorriso giocoso del quale la sorella aveva bisogno e le fece l' occhiolino " e dai Lils, non devi preoccuparti...ti fidi del tuo fratellone?" le chiese.
Lily annuì con un leggero sorriso stiracchiato e James pensò che avrebbe dato davvero tutto per vedere di nuovo uno di quei sorrisi travolgenti e pieni di vita di Lily.
Si chiese se l' avrebbe mai più rivisti.
Entrò in camera di Lily e Scorpius e lo trovò a infilarsi la tuta da Auror " straordinari?" gli chiese, sedendosi sul letto, ma Scorpius lo guardò appena mentre alzava la gamba per indossare il pantalone della tuta.
James alzò gli occhi al cielo, non si era certo aspettato comitati di benvenuto, ma almeno qualcosa in più rispetto al semplice registrare la sua presenza al pari di una mosca fastidiosa.
" Senti, a dir la verità, noi non abbiamo mai avuto molto da spartire, ma mia sorella è innamorata di te e Albus..." si fermò deglutendo a vuoto alla menzione del fratello " lui era il tuo migliore amico...quindi potresti fingere che fossi io, o no?"
Scorpius si voltò verso di lui " Hai bevuto, Potter?" gli chiese e la sua voce monocorde riuscì ad impedire a James di arrabbiarsi.
Lily aveva ragione, Scorpius non era più se stesso.
" Scorpius" e lui alzò le sopracciglia nel sentirsi chiamare per nome " io sono un buffone per natura, ma non credere che non abbia vissuto la mia parte di tragedie, so che non potrò mai essere Albus per te, nessuno potrà mai essere Albus, neppure tu lo potrai...ma devi farlo per mia sorella, se la ami..."
" James, non ho voglia di parlarne".
" Io so che quello che è successo è...tutti vogliamo trovare Pegasus, per mio padre, per me, per tutti è la priorità e ti giuro faremo sputare a tutti quanti la bile appena lo troveremo, ma non allontanarti da lei..."
" Le ho giurato che l' avremo trovato e invece...è passato un anno, James...un anno in cui il mio bambino è chissà dove e chissà con chi..." e nella sua voce James potè sentire tutto il suo dolore come se fosse una cosa tangibile.
" Ma non puoi farcela da solo" si oppose James.
" Non posso permettermi di rischiare anche lei, l' ultima persona che amo più di me stesso" i suoi occhi grigi brillavano mentre parlava e per la prima volta James riuscì a comprendere quello che Lily aveva visto in Scorpius come uomo.
" Bene, ma, ripeto, non puoi farcela da solo, hai bisogno..."
" Allora non mi ascolti..." si spazientì Scorpius, voltandosi verso di lui.
" No, sei tu che non mi ascolti" si arrabbiò alzando la voce e ottenendo l' attenzione di Scorpius" hai bisogno di qualcuno che venga a proteggere il tuo sedere suicida e Purosangue" continuò un po' più calmo" ragion per cui... verrò con te" concluse con un sorriso.
Scorpius lo guardò scioccato per un attimo, ma poi si riprese, in fondo perché si stupiva? Stava parlando con un Potter.
I tre fratelli erano fatti con lo stampino, tutti e tre uguali, uno più leale dell' altro.
Sorrise e lo guardò " Sai che sarebbe stato un discorso da Albus?" lo prese in giro. Era grato che James avesse smesso di volergli far cambiare idea, ma non sarebbe mai riuscito a confessarglielo.
" Non ti emozionare. Lo sto facendo per Lily" sminuì James uscendo dalla porta, ma con un sorriso ben impostato sul volto.
Da uomo lo capiva, non poteva piangere e sedersi da una parte. Doveva agire, anche se avesse dovuto girare tutto il mondo, anche se fosse morto cercandolo, ma non poteva arrendersi.
E quindi, dato che sapeva che non avrebbe mai potuto impedirglielo, lo avrebbe aiutato.
" James Potter non perde mai " sussurrò e Scorpius roteò gli occhi, ma pensò che per quella volta poteva fargliela passare.

Lily si sentiva ormai senza parole e anche nello sguardo di Scorpius vedeva le stesse sensazioni.
Era come vedere un film, erano esterni alla cosa perché effettivamente a loro non era, per fortuna, ancora successo, ma contemporaneamente potevano sentire ogni cosa vissuta dalla loro controparte.
Ogni sentimento, ogni parola, gli sembrava di viverla, di percepirla, potevano sentirla come se gli stesse entrando dentro, perché effettivamente sapevano che l' avrebbero condivisa. Sapevano che sarebbe andata esattamente così.
La stanza ricominciò a ruotare e Lily si sentì morire. Perché non potevano vedere qualcosa di piacevole? Perché il loro futuro doveva essere così nero? Perché da lì a due anni tutto il loro mondo per come lo conoscevano, sarebbe totalmente sparito?
Appena tutto si fermò Lily sentì Scorpius gemere leggermente come se anche lui non riuscisse più ad assistere e gli strinse la mano più forte.
I colori si dissolsero e poterono vedere uno Scorpius entrare dentro casa Malfoy di corsa, tutto trafelato, la divisa strappata in più punti e con molte macchie di sangue e i capelli pieni di polvere.

" Che ti è successo?" chiese Astoria avvicinandosi al figlio e passandogli una mano tra i capelli, Scorpius si scansò innervosito " non abbiamo tempo, mamma" commentò senza fermarsi" siete pronti? Papà ed Harry hanno preso le loro cose?" chiese salendo le scale e facendo i gradini due per volta per far più veloce.
" Scorpius, aspetta" gridò sua madre, ma era troppo tardi, lui aveva già spalancato la porta della camera del padre.
Assottigliò gli occhi quando vide Lily seduta sul letto, il viso tra le sue mani e Harry che seduto accanto a lei le teneva la mano, mentre Draco appoggiato al muro si tamburellava un dito sopra al labbro.
" Stai male?" le domandò subito preoccupato.
Lily sembrò accorgersi solo in quel momento della sua presenza e alzò i suoi occhi castani e pieni di lacrime su di lui.
" Sto benissimo" rispose alzandosi in piedi e impostando un sorriso sul suo volto.
Scorpius passò lo sguardo da lei a suo padre e da suo padre ad Harry.
I due uomini sembravano nervosi e lei distrutta. Che stava succedendo?
" Lily" l' ammonì e lei prese un respiro guardando il padre e il suocero. Loro annuirono e si avviarono per uscire.
" E'una seconda occasione" gli sussurrò Draco e pose una mano sul braccio del figlio prima di uscire dalla stanza e lasciare suo figlio solo più confuso.
" Vuoi dirmi che succede?" le chiese con l' ira che rischiava di riaffiorare come ogni giorno da quando due anni prima era scomparso il loro bambino.
" Scorpius..."
" Lily, per favore" si avvicinò e i suoi occhi sembravano tempesta pura " stiamo per fuggire, per rinchiuderci in un campo profughi, per formare una resistenza armata...devo sapere..."
" Io odio quelli che hanno preso Pegasus" lo interruppe Lily in un fiato e Scorpius annuì più che per abitudine che per altro, dato che aveva capito che non era finita " li odio così tanto che vorrei strappargli il cuore...io non so neanche cosa gli è successo...potrebbe essere morto e nessun genitore dovrebbe sopravvivere al proprio figlio..."
Si lasciò di nuovo cadere sul letto come se quelle parole, quelle poche frasi l' avessero spossata e forse, era davvero così.
" Ma dobbiamo smettere..." disse con voce rotta, le costava davvero tanto dire queste cose " adesso dobbiamo proteggere anche qualcun altro, qualcuno che merita che ci dedichiamo anche a lui..."
S'interruppe alzandosi in piedi e, guardando il volto di Scorpius ancora scioccato, gli prese la mano e se la portò al ventre.
Scorpius sgranò gli occhi " Non...non può essere" replicò in un sussurro e Lily annuì tra le lacrime " tra sette mesi più o meno" disse con un leggero sorriso.
Scorpius si portò le mani giunte davanti al naso e scosse la testa prendendo fiato, era felice, ma aveva sempre quella paura mal sopita in lui. La paura che non sarebbe riuscito ad essere un buon padre, che non avrebbe potuto proteggere neanche lui.
" Scorp" la voce di Lily lo riportò alla ragione. Era una nuova vita. Era il loro bambino.Era la sua seconda occasione proprio come aveva detto suo padre.
La seconda occasione per tornare a vivere.
Non avrebbe mai sostituito Pegasus, nessuno lo avrebbe mai fatto, ma era sicuro che quel bambino sarebbe riuscito a far battere di nuovo i loro cuori atrofizzati.
" Se fosse un maschio potremmo chiamarlo Albus" disse Lily per cercare di pensare a cose belle e non al fatto che Scorpius non avesse fatto ancora neanche un commento.
Lui le passò una mano dietro la schiena e l' attirò a sé stringendola come se potesse perderla da un momento all' altro.
" Che ne dici di Albus James?" le chiese prima di baciarla con tutta la passione e l' amore di cui era capace.

Lily scosse la testa mentre anche questa immagine spariva.
Non riusciva a credere come la loro vita sarebbe cambiata in cinque anni.
" Non sembriamo neanche noi" disse Lily con voce inorridita.
" Forse, perché non siete voi".
Entrambi si voltarono al suono della voce aspra e piena di rabbia di Pegasus.
" Come fai a dirlo?" gli chiese Lily e lui assottigliò gli occhi " proprio tu me lo chiedi, mammina?" la schernì e Lily inspirò bruscamente.
" Cosa vuoi dire?" domandò Scorpius " Questi ricordi..."
" Questi ricordi non sono veri" sentenziò lui semplicemente " sarebbe bello se la mia mamma fosse stata davvero così, ma sai... quando io avevo cinque anni lei era con me e..."
" Per favore" lo pregò Lily e Scorpius si voltò verso di lei, sembrava travolta, sembrava provare un dolore troppo forte e lui se ne chiese il motivo.
Da quello che aveva visto, Pegasus non aveva motivo di odiare Lily...eppure anche quella ragazza, Cris, anche lei sembrava piena d' odio nei confronti di Lily.
Pegasus emise un verso a metà tra uno sbuffo e una risata e guardò Lily " che facciamo? Glielo raccontiamo a papà?" chiese con una vocina quasi infantile, come quella che le mamme usano con i loro bambini quando hanno fatto qualcosa della quale andare orgogliosi.
" Io ti giuro..."
" NON GIURARE" i suoi occhi divennero rossi e Scorpius avanzò automaticamente di un passo frapponendosi tra lui e Lily, ma ottenne solo un sorriso da parte di Pegasus.
" Sai, papà, sei esattamente come mi raccontavi... almeno per la maggior parte delle cose" scherzò e Scorpius non potè trattenere un sorriso.
" Sì, e...a proposito di questo..."
" Non starai per chiedermi scusa, vero?" lo guardò inarcando le sopracciglia " è davvero una cosa comica" commentò e Scorpius aggrottò le sopracciglia " che vuoi dire?" gli chiese e Pegasus spostò lo sguardo su Lily.
Suo padre gli stava per chiedere scusa? E per cosa?
Per qualche piccolo " scozzo" avuto tra due ragazzi pressappoco della stessa età? Invece sua madre se ne stava lì, guardandolo con quegli occhi pieni di paura e di terrore, proprio lei che l' aveva torturato quando era solo un piccolo bambino indifeso?
" Non posso essere io...quella dei tuoi ricordi...ti giuro non lo farei mai" Lily cercò in tutti i modi di tenere la voce ferma e gli occhi sicuri, ma si accorse di avere così paura dell' altra se stessa e del male che era in grado d' infliggere, da non riuscire a farlo.
" Ti ho detto di non giurare" sibillò chiudendo gli occhi, non riusciva a guardare quegli occhi innocenti e contemporaneamente ad odiarla.
" Pegasus" lo chiamò e l' amore e la disperazione che era riuscita ad imprimere nel suo nome gli aveva fatto nascere un brivido.
" Smettila" un soffio a denti stretti.
" Pegasus" era davvero la voce di una mamma, o almeno, la voce che aveva sempre immaginato avesse sua madre.
" Smettila" un secondo sibilo sempre più rabbioso e i pugni stretti.
" Pegasus, per favore" quelle ultime tre parole ebbero l' effetto di un gesso che stride sulla lavagna alle orecchie di Pegasus e se le tappò con rabbia.
" TI HO DETTO DI SMETTERLA!" urlò agitando una mano e Lily si preparò per finire a terra per la potenza dell' incantesimo che vide scaturire dalla sua mano, ma il suo bambino alzò di nuovo lo scudo e riuscì a proteggerli entrambi.
Scorpius e Pegasus guardarono entrambi sorpresi la luce bianca ritirarsi e venire come riassorbita dal ventre materno.
Lily sorrise per il viso con il quale Pegasus stava fissando la sua pancia ancora invisibile " bè, che sei potente non è un mistero ormai, no?" gli chiese.
" Perché fai così?" domandò Pegasus e di colpo sembrò come spossato.
" Da quello che ricordo di te, non ti è mai dispiaciuto infliggere dolore, anzi hai sempre goduto delle reazioni, della paura che incutevi..."
" Pegasus" lo interruppe Scorpius " io non credo che Lily..."
Pegasus scosse la testa più e più volte con un sorriso amaro sulle labbra " quando mi raccontavi quanto l' avevi amata, non riuscivo a capirlo fino in fondo...adesso lo vedo e mi fa male" disse portandosi una mano al petto " sento il cuore squarciarsi perché neanche io riconosco in lei mia madre...non la riconosco e sto combattendo contro me stesso, perché rischio di iniziare a volerle bene e non posso permettermelo, ma..." si fermò guardando suo padre " è così facile amarla, vero papà?" Scorpius fece per rispondere, ma Pegasus riprese "è così facile amare questa Lily e dimenticare che si tratta della stessa persona che mi ha torturato che mi ha sfregiato..." concluse portandosi una mano alla cicatrice sulla sua guancia.
Scorpius spalancò gli occhi. Cosa aveva appena detto? Guardò lui e poi Lily, ma sembrava altrettanto scioccata: aveva le labbra aperte e scuoteva la testa come se volesse negare e negare.
" Non posso averlo fatto" fu un mormorio appena sommesso, ma nel silenzio di quella strana stanza risuonò al pari di un grido.
Pegasus storse le labbra strusciando i denti " davvero?" domandò " eppure continuasti a vantartene per così tanto tempo" la sua voce era così piena di rabbia e di sarcasmo da impedire ad entrambi di proferire parola.
" LA PUNIZIONE IDEALE PER UN FIGLIO CHE NON VOLEVA IMPARARE AD UCCIDERE" urlò e i suoi occhi luccicarono per le lacrime represse.
Lily si portò una mano tremante alle labbra.
Lei non poteva, non poteva davvero aver fatto una cosa simile.
Doveva esserci qualche trucco, qualcosa di sbagliato nei suoi ricordi, come in quelli di Albus.
" GUARDALA" urlò ancora Pegasus avvicinandosi di un passo " TOCCALA, MAMMINA" la schernì e con rabbia si asciugò una lacrima che era scesa malgrado i suoi tentativi di non piangere.
Scorpius lo guardò, come avesse fatto fino ad adesso a non capire per lui restava tuttora un mistero.
Adesso gli sembrava così chiaro. Quel suo modo per cercare la sua approvazione e quella di Draco o di Harry. Quell' odio e amore che aveva verso Lily, quel suo avvicinarsi e poi allontanarsi.
" Non posso credere, Lily non avrebbe mai..."
Pegasus scoppiò a ridere " Certo" assentì tra le risate " tu non hai creduto fino all' ultimo, non hai perso la speranza fino all' ultimo".
Scorpius trattenne il fiato vedendo uno sguardo uguale al proprio, ma senza la spensieratezza e la vivacità che caratterizzano gli occhi di un ventenne.
" Che dici, mamma?" chiese guardando di nuovo Lily " MOSTRIAMO ANCHE A PAPA' LA TUA CREAZIONE?" urlò infine e con un gesto della sua mano tutti i colori cominciarono a sbiadire e il familiare divano verde si stagliò davanti a lei.

E se domani...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora