"Si può sapere che diavolo è successo?" l' espressione di Scorpius era piena d' ira.
Non sapeva neanche lui se era per quello che era successo oppure, semplicemente, perché era successo con Lily. Mentre lui parlava con Lily.
" Stavamo semplicemente parlando. Io, Alexander e Lily" si giustificò Karl, mentre Lily era ancora a testa china cercando di far funzionare il proprio cervello.
" Comunque tuo cugino è completamente pazzo" affermò Joey.
" Dai, non esagerare, è stata sicuramente magia involontaria" lo giustificò Alice e tutti si fermarono come persi nei propri pensieri.
Lily credeva che Alice avesse ragione. Era stata sicuramente magia involontaria, ma perché? E poi c' erano da considerare gli occhi.
Era sicura di aver visto i suoi occhi diventare rossi e la cosa la spaventava.
Non aveva mai sentito di qualcuno, a parte Voldemort, i cui occhi fossero diventati, anche solo occasionalmente, rossi.
E più ci pensava, più credeva che avrebbe dovuto prenderlo come un segnale d' allarme. Dirlo a suo padre e indagare su quel ragazzo, poteva esserci qualcosa di oscuro in lui.
Eppure c' era qualcosa che la frenava e sapeva anche che cos' era.
Quello sguardo. Quello che aveva visto in Alexander poco prima che i suoi occhi cambiassero, non avrebbe saputo dirlo con precisione, ma sembrava cieco terrore o un dolore sconfinato.
" Potter" la voce spazientita di Scorpius le fece finalmente alzare la testa e vide che tutti la stavano fissando.
" Stai bene?" le chiese Albus, la sua voce non era preoccupata, anzi era piuttosto neutra, ma già il fatto che le avesse posto la domanda fece inarcare a Lily le sopracciglia per lo sorpresa.
Davvero gli importava?
" Certo" rispose, senza riuscire a nascondere lo stupore e Albus annuì impercettibilmente, prima di distogliere di nuovo lo sguardo da lei.
" Quindi, adesso, dobbiamo ricominciare da capo" si lamentò Joey aprendo le mani, come a voler mostrare a tutti la devastazione che c' era nella palestra.
Karl emise un gemito che era molto simile ad un lamento " è quasi mezzanotte" affermò a conferma della sua contrarietà " e domani alle otto dobbiamo essere di nuovo qua..."
" E se ci lamentiamo non finiremo mai" concluse Alice con un sorriso, dimostrando come sempre il suo innato ottimismo, poi diede una leggera gomitata ad Albus " fuori la bacchetta" gli disse scherzosa e tutti la guardarono cercando di trattenere una risata.
Alice arrossì " cos' è la festa degli ormoni oggi?" chiese ironica, cercando di dissimulare il proprio rossore e voltandosi verso Lily in cerca di aiuto.
Lily scosse la testa sorridendo, solo Alice riusciva ad infilarsi in simili situazioni " dai, sbrighiamoci, insieme faremo in un baleno" intervenne per cercare di aiutare la sua amica.
Per un po' ci fu solo silenzio. Tutti e sei i ragazzi erano impegnati a riparare o riordinare, ma non durò molto prima che Albus e Alice si mettessero a scherzare e anche Karl e Joey sembravano impegnati in una discussione piuttosto accesa sull' ultima partita di Quidditch.
"Dobbiamo parlare".
Lily si voltò e incrociò gli occhi grigi di Scorpius e, come sempre, si trovò a desiderare di riuscire ad interpretare quello sguardo, di riuscire a capire che cosa ci fosse dietro a quegli occhi.
Voleva parlare? E di cosa?
Aveva una lista talmente lunga di cose delle quali poteva parlare, ma delle quali in realtà non voleva farlo affatto.
" Sai, si vede che siete cugini" gli disse, tornando a puntare la bacchetta davanti a sé e ignorando completamente le sue parole.
Scorpius sbatté le sopracciglia, ma non disse niente e quando Lily si voltò di nuovo verso di lui, preoccupata per non aver udito nessuna reazione, scoppiò a ridere.
" Sei davvero buffo con quella faccia" lo prese in giro, avvicinandosi a lui.
Scorpius arricciò un labbro in un mezzo sorriso.
Buffo lui?
La prese per la vita e Lily sussultò al contatto delle sue mani, ma non si mosse e lasciò che lui la guidasse verso una colonna leggermente più nascosta.
" Ritira quello che hai detto, Potter" le disse ponendosi di fronte a lei e guardandola in quei suoi occhi castani.
Lily sorrise senza abbassare lo sguardo " dovrei avere paura di te, Malfoy?" gli chiese ironica e a dimostrazione che non aveva affatto paura di lui, si avvicinò fino ad arrivare alla distanza di un respiro.
" Malfoy?" le chiese " sbaglio o ieri sera mi chiamavi Scorpius?" le chiese ancora, facendo scorrere lentamente le proprie dita lungo il suo fianco.
Lily rabbrividì di piacere e gli bloccò la mano, afferrandolo per il polso.
Non era possibile che il solo contatto delle sue mani, pur sopra la sua maglia, le desse ancora queste sensazioni.
" Ieri sera è stato uno sbaglio. Io non sono in grado, io non sarò mai in grado" affermò, mordendosi nervosamente un labbro.
Lo sguardo di Scorpius si fece più rilassato, al di là delle parole di Lily, lei aveva appena ammesso che la sera prima c' era stato qualcosa e questo per Scorpius voleva già dire aver fatto un gran passo avanti.
" Io credo che tu abbia paura di me" affermò e Lily inarcò un sopracciglio.
" Non vuoi parlare con me e..."
" Forse perché non m' interessa" si oppose Lily e Scorpius per tutta risposta si avvicinò ancora.
" Puoi dire quello che vuoi, puoi dirmi di non essere in grado, ma io so cosa provi quando stai con me" mormorò Scorpius e Lily ebbe un brivido.
Il suo alito caldo era riuscita a risvegliare tutti i suoi sensi.
Era quello che le accadeva sempre con Scorpius. Lui riusciva a riattivare tutti i suoi sensi sopiti, riusciva sempre a farla sentire viva, cosa che dopo l' attacco degli Apocalittici era sempre più difficile per lei.
" Ho ragione?" le chiese, riportandola alla realtà e Lily si accorse di essere stata come assente per qualche secondo di troppo e infatti Scorpius la stava guardando con la sua espressione più trionfante.
Sentì la rabbia della sconfitta bruciarle le guance. Non voleva essere come le ragazze a cui Scorpius era abituato.
Lei era diversa e voleva imprimerglielo bene in testa.
Si mosse per liberarsi dalla prigione delle sue braccia " No che non hai ragione" disse in modo quasi piccoso e Scorpius sorrise, allargando le braccia per permetterle di uscire, ma prima che Lily potesse effettivamente andarsene, lui la prese per un braccio e la trasse a sé con forza facendola battere contro il suo petto.
" Sai benissimo che potrei baciarti e dimostrarti, ora e qui davanti a tutti, che provi qualcosa per me, vero?" le chiese continuando a sorridere.
Lily gli passò un dito sopra alla guancia in una lenta carezza " perché non ci provi?" lo sfidò e Scorpius si allontanò da lei di un passo e si passò una mano sulla guancia, come se si fosse appena scottato.
" Non lo faccio per rispetto a tuo fratello" si giustificò e Lily rise " non gli importerebbe neanche se morissi" affermò e a Scorpius non sfuggì la voce amareggiata con la quale lo disse " non ne sarei così sicuro" ribatté.
Albus e Lily erano restii a parlare dei loro sentimenti, quanto lo erano nel parlare di quello che era successo quel maledetto giorno, ma Scorpius era sicuro che aldilà di tutto il rancore, ci fosse ancora tutto l' amore che provavano l' uno per l' altra.
" Ah e non dirmi più che somiglio a quello strano tipo di mio cugino" le disse e Lily sorrise " ma è vero" replicò " i vostri occhi sono uguali" aggiunse e Scorpius incrociò le braccia infastidito " i miei occhi sono uguali a quelli di mio padre, mentre lui è un cugino da parte di madre" ribatté piccoso.
Lily rise e si avvicinò di nuovo " ti sei offeso?" lo sbeffeggiò ridendo.
Scorpius la guardò un secondo, non era possibile che ogni volta che vedeva i suoi occhi castani illuminarsi di quella luce di sfida tutto in lui vibrasse.
Non era possibile che lei avesse tutto questo potere su di lui.
Prima ancora di riuscire a riflettere l' attirò a sé e spense la sua risata con un bacio.
Un bacio folle, impulsivo, pieno di tutto il desiderio e la passione che gli avevano scosso le membra in quel momento.
Lily sentì la mano di Scorpius chiudersi sulla sua nuca e arruffarle i capelli come se soltanto reggendosi a quelli potesse evitare di perdersi, le sue labbra morbide sulle proprie e il suo odore mischiato con il proprio: sentiva che stava perdendo il controllo, ma non poteva farlo. Non di nuovo.
Era vero quello che aveva detto a Scorpius. Non poteva stare con lui, non poteva permettersi di essere libera di provare qualcosa per lui, perché lei sapeva che il suo cuore era diventato nero.
Quel maledetto giorno gli Apocalittici le avevano portato via la famiglia, la felicità e la capacità di amare ed essere amata, non sarebbe mai riuscita ad avvicinarsi più a nessuno, a fidarsi mai più di nessuno.
E Scorpius non lo meritava. Meritava una ragazza che potesse amarlo, sposarlo e renderlo felice come meritava e che questo significasse reprimere il suo amore non era altro che un sacrificio da compiere per lui.
Si staccò da lui, premendo le mani sul suo petto e ansimando come se avesse corso per chilometri.
Lo guardò negli occhi con rabbia.
Come aveva potuto farlo? Soprattutto davanti a tutti.
Voltò lo sguardo e vide Albus con la bocca aperta che continuava a passare lo sguardo dall' uno all' altra, Karl e Joey ridevano e commentavano a bassa voce, Alice aveva un' espressione quasi estasiata dipinta in volto, sembrava talmente felice che Lily avrebbe voluto dirle di smetterla.
Sentì la rabbia montarle in pochi secondi " volete che faccia esplodere tutto anch' io?" chiese rabbiosa e tutti, capendo l' antifona, tornarono a riportare l' attenzione su ciò che stavano facendo.
***
Pegasus si sedette sul divano sconsolato " che sarà mai, penseranno che sia stata magia involontaria" lo consolò il ragazzo seduto davanti a lui.
Pegasus alzò i suoi occhi grigi su di lui " J.J. non capisci, credo che mia madre mi abbia visto mentre i miei occhi cambiavano colore..."
" Tanto valeva che le mostrassi il tuo Triskel".
La voce familiare di una ragazza lo fece voltare verso l' arco della porta e vide le due ragazze appoggiate al muro.
Cristel e Zoelie Lupin, le ultimo genite di Teddy e Victoire, le due gemelle, che insieme a J.J., avevano intrapreso questo viaggio con lui.
" Cristel, sentivo così tanto la mancanza del tuo sarcasmo" replicò Pegasus, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi azzurri.
Erano di un azzurro così chiaro che unito ad i suoi capelli biondi la faceva sembrare quasi un angelo.
Niente di più sbagliato.
Zoe fu la prima ad entrare nella stanza e si sedette accanto a lui, tirandogli una piccola spallata d' incoraggiamento.
Nonostante Zoe e Cris fossero gemelle non potevano essere più diverse, così come non potevano essere più diversi i rapporti che le due ragazze avevano con lui.
Zoelie era così dolce ed eterea, pur avendo ereditato i geni da Metamorfmago del padre, e quindi avendo i capelli e gli occhi sempre dei colori più disparati, era una veela perfetta, come amava dirle per prenderla in giro; invece Cristel era molto meno elegante, nonostante i suoi occhi azzurro cielo e i suoi capelli biondi grano, lei era tutto al di fuori che una veela perfetta, lei non entrava in una stanza in maniera delicata come Zoe, la quale sembrava quasi fluttuare invece che camminare, ed era molto più irruenta e diretta nei modi, ma era comunque una buona amica e, anche se Pegasus non lo avrebbe mai ammesso, era felice che ci fosse anche lei, anche perché sapeva che era giusto che tutti e quattro avessero la loro possibilità.
" A proposito, moro non ti si può proprio guardare" gli disse Cristel, diretta come sempre.
Pegasus si passò una mano tra i capelli " allora, quasi quasi ci resto" scherzò, facendo l' occhiolino a Zoe.
Zoe scosse i suoi capelli blu e sorrise " non mettermi in mezzo...anche se credo che mia sorella abbia ragione" finì in un sussurro e Pegasus sbuffò e guardò J.J. rassegnato.
J.J. rise e alzò le mani in segno di resa e Pegasus sbuffò ancora più sonoramente " sai, James, tuo padre è più coraggioso di te" protestò e aprì la sua mano per passarla sopra i suoi capelli e tornare ad averli biondi.
James sorrise facendo brillare i suoi occhi verdi " oh- oh, se mi chiami con il mio nome completo devo essere davvero nei guai" scherzò, ma Pegasus non fece in tempo a rispondere che le ragazze intervennero.
" Hai già conosciuto tuo zio?" chiese Zoe " e immagino anche i tuoi genitori...tua madre" .
Cris concluse la frase di Zoe e allo stesso tempo osservò Pegasus per non perdersi neanche un movimento della sua reazione.
Sapeva benissimo tutto ciò che era successo a Pegasus e in fondo odiava che adesso lui dovesse sacrificarsi per tutti, sarebbe stato più semplice se avesse potuto andare lei, se avesse potuto farlo lei, invece non erano riusciti a fare altro che mettere la base nella casa che il nonno di Pegasus gli aveva suggerito, dicendo loro che non sarebbe stata controllata, essendo in un quartiere Babbano e cominciare a fare le ricerche su quei maledetti degli Apocalittici.
La mascella di Pegasus si contrasse involontariamente " è stato per lei che ho perso il controllo...anche se..."
Il silenzio era così tangibile in quel momento che anche se ci fosse stato un minimo sussurro sicuramente lo avrebbero sentito.
" Anche se?" chiese J.J. e Pegasus sospirò " non saprei dirlo, ma credo di essere riuscito a non perdermi del tutto grazie a lei...lei mi ha toccato il braccio ed io mi sono calmato"
" Oh, ti sei ricongiunto con la tua mammina?" lo prese in giro Cris, ma non era la solita presa in giro bonaria, stavolta sembrava davvero arrabbiata.
Pegasus si voltò e la perforò con i suoi occhi grigi che parvero quasi riflettersi in quelli così azzurri e trasparenti di lei.
" Come puoi dirmi questo?" le chiese rabbioso " sono esploso perché dopo tutti questi anni ancora non riesco ad avvicinarmi a lei" le disse stringendo i pugni.
" Mi dispiace tanto, ma devi farlo" ribatté Cris e Pegasus si alzò in piedi non riuscendo più a stare seduto.
" Devo farlo io? Hai idea di cosa provo quando lei si avvicina?" le chiese, la rabbia che sembrava liquefare i suoi occhi.
J.J. si alzò e si avvicinò a Pegasus " ti capisco, sai?" gli disse ponendogli una mano sulla spalla " ma ci siamo ripromessi di fare di tutto per cambiare il nostro futuro, non si tratta solo di noi, ma anche di tutte le persone che abbiamo lasciato là, persone in balìa della guerra, persone che in questo momento stanno morendo...proprio come le nostre famiglie"
Pegasus sospirò e si rimise seduto mettendosi i palmi delle mani a coprire gli occhi.
Sapeva che avevano ragione, ma era così difficile " sai che cosa ricordo di più di lei? Lo sguardo che aveva quando mi ha fatto questo" disse, passandosi una mano sulla guancia sfregiata.
Puntò il suo sguardo su Cristel " è questo il ricordo che hai di tua madre?" le chiese e i suoi occhi parvero brillare di lacrime represse.
Cristel si morse un labbro. Lei sapeva che stavano chiedendo molto a Pegasus.
Sapeva che lui aveva vissuto un incubo per sei anni della sua vita e che adesso lo stava rivivendo, ma non potevano fare altrimenti.
Era lui il prescelto. Solo lui aveva tutto quel potere.
Il fatto che provenisse da una fonte sbagliata, non contava. Importava solo che ce l' aveva.
" Mi dispiace, Axel, ma mia madre non è la regina del male" gli disse, prima di girarsi ed andarsene.
Zoe sospirò " mi chiedo perché finisca sempre così tra voi" domandò " in fondo tutti noi abbiamo sofferto per questa guerra" sentenziò " è vero le cose che hai passato tu nei primi sei anni della tua vita, sono inimmaginabili e orrende, ma ti hanno dato anche un potere immenso..."
" Potere che non voglio" protestò Pegasus " non ho scelto io di essere il prescelto, ha scelto mia madre per me" continuò.
" Come direbbe nonno Harry, sceglie sempre qualcun altro per te" disse J.J. " ma non puoi fare a meno. Devi capire cosa ha trasformato tua madre, o ucciderla subito dopo la tua nascita"
Non era la prima volta che parlavano di quello che avrebbe dovuto fare. Pegasus era cosciente del fatto che avrebbe dovuto uccidere la madre e tante volte si era trovato a fantasticare su quel momento, a chiedersi se davvero ne avrebbe tratto soddisfazione, se si sarebbe sentito in qualche modo in pari con lei e con il destino; ma per la prima volta ne rimase turbato.
Forse perché non riusciva a togliersi la mente quegli occhi che l' avevano guardato mentre tutto dentro di lui stava bruciando, o quelle piccole mani che l' avevano stretto facendogli chiedere se lei lo avesse mai accarezzato.
Tutto era così diverso in lei. Tutti i gesti di quella sera gli erano sembrati così gentili e così spontanei da averlo turbato più di qualsiasi altra cosa.
O forse, era solo perchè i gesti e le parole di quella sera, erano ciò che di più gentile ricordava da parte di sua madre.
***
Pegasus si materializzò nel salotto di casa Malfoy ancora turbato.
Tutto quello che era successo quella sera: il vedere sua madre, quando ancora non era la madre che aveva conosciuto e il vedere suo padre e pensare che se non fosse riuscito a cambiare niente, sarebbe dovuto tornare in un futuro, in un suo presente, dove lui non c' era.
Si sedette sul divano e chiuse gli occhi, cominciando a tormentare il suo elastico e continuando a pensare.
Cris aveva ragione, non poteva permettersi di mandare tutto all' aria, non era l' unico ad avere interesse che il loro futuro cambiasse.
I genitori di Cris e Zoe erano morti quando le due gemelle avevano ancora pochi mesi, vittime della guerra, vittime e martiri per cercare un mondo migliore, per liberare il mondo magico dagli Apocalittici. La madre di J.J. era morta, quando lui era ancora piccolissimo e solo perché la sua migliore amica, sua madre, l' aveva venduta come se la loro amicizia non fosse mai esistita.
A volte si chiedeva come potesse essere sua madre, ma poi arrivavano i racconti dei suoi nonni o di suo padre; spesso quando era un bambino che doveva riabituarsi a vivere e che doveva superare quello che sua madre gli aveva fatto, suo padre lo prendeva in braccio e si metteva a raccontargli della fantastica ragazza della quale si era innamorato: di come fosse stato difficile conquistarla, di come lei non gli avesse reso la vita facile e di come, a lui, questa cosa lo facesse innamorare sempre di più e Pegasus si ritrovava a chiudere gli occhi ed immaginare con la fantasia di un bambino di sei anni, un abbraccio pieno d'amore da parte di sua madre, uno sguardo pieno d' orgoglio o qualche parola di conforto. Aveva impiegato anni a capire che non sarebbe mai successo e quando era accaduto, aveva smesso di sognare e aveva iniziato ad odiarla.
Ad odiare tutto di lei, a scappare ogni volta che sentiva parlare di lei, a tapparsi le orecchie ogni volta che suo padre o suo nonno la nominavano. Lei non esisteva più per lui, neanche la vecchia Lily, neanche quella dolce e piena d' amore,perché tanto per lui non era mai stata così. Invece quella sera si era ritrovato a pochi centimetri da lei e le sue mani ancora tremavano.
Le strinse a pugno proprio nell' istante in cui si accese la luce.
" Sai, Pegasus, ero convinto di aver fatto gli incantesimi di protezione" la voce inconfondibile di suo nonno, gli arrivò prima ancora che riuscisse a vederlo e lo riscosse dai suoi pensieri.
" Come sapevi che ero io?" chiese, strusciandosi leggermente gli occhi per abituarli alla luce.
Draco ghignò " bè, mio figlio è tornato ore fa'" rispose " e poi..." continuò, stringendo gli occhi e guardandolo fisso come se volesse leggere tutte le risposte che gli servivano sul suo volto " sono davvero sicuro di aver fatto gli incantesimi di protezione" concluse e Pegasus sorrise " e scommetto che sei ammirato, ma anche piuttosto incavolato, perché non riesci a capire come sia potuto entrare ugualmente" spiegò.
Draco sollevò un dito davanti al suo viso " sì, potrei dire che sono incavolato..."
" Anche ammirato, ma non lo ammetteresti mai" lo interruppe Pegasus, senza riuscire a nascondere la sua soddisfazione.
" Puoi smetterla di leggermi nel pensiero e spiegarmi come fai a fare tutte queste magie?" gli chiese indispettito, sedendosi di fronte a lui.
" Oh, non ho bisogno di leggerti nel pensiero, nonno".
Draco alzò gli occhi al cielo, esasperato per il fatto che lo avesse chiamato di nuovo in quel modo.
"Ops, scusa, nonno" aggiunse ironico Pegasus, passandosi scherzoso un indice sotto il naso.
Era incredibile come la sua mente fosse tornata immediatamente serena.
I suoi nonni erano sempre riusciti a rasserenarlo e aiutarlo.
Draco trattenne a stento una risata. Gli risultava sempre più difficile fingersi indifferente con quel ragazzo.
Però allo stesso tempo doveva saperne di più su di lui.
" Ti ho accolto in casa, credo che tu me la debba una spiegazione" gli disse e Pegasus sorrise quasi in maniera sorniona.
" Davvero stai tentando il ricatto morale con me?" gli chiese, senza riuscire a nascondere il divertimento nella sua voce e Draco lo osservò a fondo: aveva un sorriso stupendo, riusciva ad illuminargli tutto il viso, rendendo i suoi occhi grigi luminosi come fari nella notte. Eppure quello non era il sorriso di Scorpius, ma non era neanche un sorriso che gli era del tutto sconosciuto, solo che non riusciva a collegare il sorriso alla persona e sapeva che appena lo avrebbe fatto, avrebbe trovato la madre.
" Comunque ti devo molto di più di una spiegazione" convenne Pegasus e Draco notò che la sua espressione si era fatta cupa " sì, mi devi qualche Galeone" scherzò Draco per alleggerire l' atmosfera, ma Pegasus restò serio e si portò in un movimento involontario la mano sulla guancia, coprendosi la cicatrice " no, ti devo la vita" replicò e Draco poté vedere dai suoi occhi e sentire dalla sua voce che stava dicendo la verità.
Non sapeva neanche lui con quale certezza riusciva ad affermarlo, ma ne era sicuro.
Sapeva che era un' assurdità, conosceva quel ragazzo da meno di un giorno, ma i suoi modi di fare e persino la scelta delle sue parole, la sua voce, avevano così tanta familiarità per lui che gli sembrava di conoscerlo da sempre.
" Ti ho salvato la vita?" chiese Draco " non sembra una cosa da me, almeno che non ci fosse anche la mia in pericolo" aggiunse.
Pegasus increspò leggermente il labbro superiore in quello che doveva essere un sorriso mal riuscito.
" Non salveresti la tua famiglia?" gli chiese, conoscendo benissimo la risposta, infatti riprese a parlare immediatamente " e poi non eri solo, è stata una collaborazione..."
" Con tuo padre" lo interruppe Draco, curioso di sapere di più " non proprio" replicò Pegasus e Draco si portò una mano alla tempia per pensare meglio.
Era strano che Scorpius non lo avesse aiutato a salvare il suo bambino. In fondo aveva insegnato dei buoni valori a Scorpius e sapeva che lui non si sarebbe mai tirato indietro a meno che...
La mano di Draco tremò mentre la riportava sul suo ventre " Scorpius morirà" sussurrò, spalancando gli occhi terrorizzato.
Non sapeva neanche lui quando aveva iniziato a credere a quel ragazzo, sapeva soltanto che gli credeva e che il pensiero che suo figlio potesse morire da lì a pochi anni lo aveva terrorizzato, ma Pegasus scosse la testa e si portò le mani ai capelli, senza smettere di muovere la testa da una parte all' altra.
" Senti, nonno, non è così semplice...credimi vorrei che lo fosse, ma la mia vita è un gran casino e ti ho già detto anche troppo..."
" Ma se tuo padre non morirà..."
" Non posso dirti più niente" esclamò arrabbiato e Draco vide che aveva cominciato di nuovo a giocare con quel suo elastico nero che portava al polso.
Draco sospirò. Era un Serpeverde e sapeva giocare d' astuzia. Doveva solo aspettare e piano piano sarebbe riuscito a venire a sapere tutto.
" Ti ho preparato una stanza di sopra, sono le cinque e tra tre ore dovrai essere in Accademia, quindi sarebbe meglio dormissi un paio d' ore"
Pegasus annuì e si voltò verso la porta, anche se dubitava che sarebbe riuscito a chiudere occhio, almeno avrebbe potuto sdraiarsi e continuare a riflettere in tranquillità.
" Ah, Pegasus?"
Lui si voltò lentamente verso suo nonno e lo vide sorridere " i capelli" gli disse e Pegasus se li toccò, ma li sentì come sempre, arruffati e morbidi.
Draco sorrise ancora più ampliamente " sono biondi" gli spiegò e Pegasus aprì gli occhi sorpreso. Li aveva dimenticati biondi.
Passò una mano, stancamente, sopra la sua testa e i capelli tornarono mori.
" La bacchetta" lo rimproverò Draco, ma Pegasus scosse la testa. Era troppo stanco per ribattere.

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E se domani...
Fiksi PenggemarE se un giorno un giovane ragazzo di vent'anni arrivasse e preannunciasse una nuova guerra magica? e se nessuno conoscesse davvero quel ragazzo? e se le cose non fossero esattamente come appaiono? Ennesima Lily / Scorpius che mi è balzata in testa :...