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Draco guardò Pegasus con la coda dell' occhio.

Stavano camminando indirizzati verso Diagon Alley, ma lui non sembrava affatto turbato, anzi, camminava con lo sguardo fisso davanti a sé e l' espressione quasi assente, mentre con la mano sinistra si stuzzicava il bracciale di cotone nero che aveva al polso destro.

" Oh, porco Godric " affermò Draco, arrestandosi sul posto " sei il figlio di Luna Lovegood" affermò con l' espressione negli occhi di chi avesse appena ricevuto un' illuminazione.

" Chi?" chiese Pegasus, ma Draco non si fermò" ma io la denuncio. Scorpius è maggiorenne, ma sono sicuro che esista qualche regola per l' età..."

" Nonno"

" Deve esistere. Mi dispiace, ma tu non nascerai"

" Draco!" Pegasus non capì se l' espressione di confusione che lesse nel volto di suo nonno fosse per tutto quello che stava succedendo, per il fatto che avesse urlato o per il fatto che si stava abituando ad essere chiamato nonno e fosse rimasto di sasso sentendosi chiamare Draco.

" Puoi calmarti perché non so neanche chi sia Luna Lovegood" lo confortò Pegasus e Draco storse la bocca.

" No, non lo sei. Lei non urla, ad esempio" convenne Draco " mai, è troppo sognante per farlo" continuò e Pegasus sorrise " bene, adesso che siamo tutti più tranquilli possiamo andare?" gli chiese " ci sarebbe un mondo da salvare" lo rimproverò.

Draco sbuffò " lamentoso e con la convinzione di essere l' unico a poter salvare la situazione" strinse gli occhi, guardandolo più attentamente " se non sapessi che non può essere lei, penserei a Lily Potter, tutto in te grida Potter, ma lei..."

Lasciò cadere la frase e riprese a camminare, senza notare l' espressione incupita di Pegasus, che nonostante tutto, riprese a camminare dopo di lui.

Draco entrò dentro il Paiolo Magico, maledicendo che non fosse molto affollato.

Adesso sarebbe stato più difficile scollarsi di dosso Tom.

" Ciao, Tom" salutò, l' ormai vecchio barista, con un cenno della mano, sperando non avesse molta voglia di parlare.

" Chi porti con te?" gli chiese lui, posando subito lo sguardo sul giovane.

" Mio cugino" rispose Draco, alzando gli occhi al cielo.

" Chi?" Tom tirò fuori una delle più nuove invenzioni Weasley, un' evoluzione delle orecchie oblunghe che permettevano di sentire anche a chi non aveva più un udito perfetto.

Draco sospirò e prese in mano il filo " mio cugino" ripeté e Tom sorrise mostrando i quattro denti che gli erano rimasti " piacere" disse.

" Piacere mio" disse Pegasus dentro l' orecchio " ma ci scusi dovremmo davvero andarcene"

Draco guardò il suo sorriso, era così affabile e sembrava potergli illuminare il viso. Dubitava che in molti fossero riusciti a dire di no a quel ragazzo.

" Quante ragazze hai dalle tue parti?" gli chiese curioso e gli parve quasi di vedere un leggero rossore nella sua pelle pallida.

Allora qualcosa riusciva a sconvolgerlo.

" Ma che domande sono?" protestò superandolo per uscire dal retro.

Draco lo seguì " si passa da qua anche ai tuoi tempi?" gli chiese, vedendo che si avvicinava al muro di mattoni e Pegasus stirò le labbra in una linea sottile.

" Il Paiolo Magico non esiste più" rispose con voce grave e Draco lo osservò ancora un secondo prima di cominciare a battere sui mattoni per aprire il passaggio su Diagon Alley.

E se domani...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora