11 Capitolo

57 3 0
                                    

Lily era persa nei suoi pensieri mentre suo padre parlava.
La sua voce era un sottofondo quasi piacevole, ma la sua testa non ne voleva sapere di restare concentrata.
Dopo quello che era successo un paio d' ore prima, l' unica cosa che riusciva a fare era cercare di non guardare dall' altro lato della palestra.
Albus era seduto su un lato come sempre, la cosa che differiva era che accanto a lui c' erano sia Alice che Scorpius.
Sicuramente se lo sarebbe aspettata da Scorpius soprattutto dopo le sue ultime parole, lo conosceva e sapeva che non era uno che se le rimangiava facilmente.
Lo guardò fugacemente, solo per un secondo. Il suo sguardo era concentrato su suo padre e con una mano continuava a spostarsi una ciocca di capelli biondi che continuavano a ricadergli sul viso.
Lily sospirò, sarebbe dovuta essere felice che lui si fosse arreso con lei, in fondo era quello che aveva voluto dall' inizio: non fargli correre rischi, proteggerlo da tutto quello che lei rappresentava, ma allora perché in quel momento sentiva un vuoto nel cuore che non era sicura sarebbe mai riuscita a riempire?
Si voltò istintivamente come a scambiarsi un paio di battute con Alice, ma accanto a sé vide solo Emily, scosse la testa, non si sarebbe mai aspettata che Alice avrebbe potuto abbandonarla.
Mai, non lo avrebbe creduto possibile. Erano amiche da quando erano nate, le sembrava di ricordare anche la prima volta che si erano giurate amicizia eterna, che si erano giurate che mai nessuno, neanche un ragazzo, sarebbe riuscito a dividerle.
Ed invece Alice aveva preferito prendere palesemente le parti di Albus e adesso lei era davvero, definitivamente, sola.
" Lily!" la voce di suo padre la fece tornare con i piedi per terra e si voltò verso di lui e lo vide arrabbiato.
" Scusa, papà " disse leggermente imbarazzata e Harry scosse la testa continuando a mantenere il cipiglio " sai che saresti morta?" le chiese e le sue parole furono come un macigno sullo stomaco di Lily.
" Devo potermi fidare di te" affermò " di tutti voi " aggiunse "non posso controllarti ogni passo, non posso controllare nessuno di voi ogni passo...e se fate una mossa sbagliata e incontrate qualche Apocalittico...fidatevi...che lui non avrà pietà" disse con difficoltà.
Lily strusciò le labbra una contro l' altra, suo padre aveva ragione e con lei ancora di più, visto che si era fatta terra bruciata intorno.
Non c'era nessuno a guardarle le spalle. Nessuno che fosse rimasto dalla sua parte.
In quel momento la mancanza di James e di sua madre le fece salire le lacrime agli occhi, cercò di ricacciarle indietro, ma la sensazione di oppressione era troppo forte.
Lei sapeva che con James avrebbe sempre avuto un appoggio sicuro e sapeva che sua madre non le avrebbe mai voltato le spalle e l' avrebbe accettata qualsiasi fosse stata la sua scelta.
Per fortuna la voce di suo padre le venne in soccorso congedando tutti per il pranzo e lei si alzò lieta di potersi distrarre un attimo.
Emily l' affiancò " tutto ok?" le chiese " come mai Alice non è con te?" chiese sempre più curiosa.
Lily sospirò, ma non era affatto propensa a raccontarle i fatti suoi " ha bisogno di passare un po' di tempo con il suo ragazzo" affermò impostandosi un sorriso.
Emily annuì, ma non staccò gli occhi di dosso ad Alice, Albus e Scorpius che le stavano precedendo.
" Lily, Albus, venite un attimo"
Lily chiuse gli occhi quando la voce di suo padre li chiamò e si voltò lentamente verso di lui decisa a non guardare suo fratello.
Si avvicinò verso suo padre che stava passando gli occhi dall' uno all' altra, quasi come se avesse passato tutta la mattina a studiarli.
" Che sta succedendo?" domandò deciso.
Lily e Albus abbassarono gli occhi, sapevano che Harry li leggeva meglio di un libro aperto.
" Senti, Albus" iniziò " vorrei che tu lasciassi in pace tua sorella, la stai distruggendo e ti stai distruggendo, questo rancore infondato non aiuta nessuno dei due"
Lily sarebbe voluta intervenire, la sua lealtà Grifondoro sembrava pungolarle la pelle e dirle che era davvero una vigliacca a non difendere Albus e a non dire a suo padre che la situazione era cambiata e che quella che portava rancore era lei, ma quando spostò leggermente gli occhi per lanciare uno sguardo ad Albus vide Alice e Scorpius che aspettavano Albus e la sua rabbia montò nuovamente.
Capì che innocente o colpevole tutti si erano schierati dalla parte di Albus e quindi, egoisticamente, era felice che almeno suo padre la difendesse.
Harry li guardò di nuovo entrambi " so di potermi fidare di voi" affermò " vi ho cresciuti io e so come siete fatti, so che nonostante tutto vi amate e vi chiedo solo di ritrovare questa cosa o non potrò farvi entrare negli Auror di ferro"
Lily e Albus fecero scattare la testa nello stesso istante e guardarono Harry quasi tramortiti " non puoi" sussurrò Lily, per lei era davvero fondamentale fare parte di quel gruppo, voleva davvero trovare sua madre, voleva uccidere chi le aveva fatto tutto questo male.
Il viso sfregiato di Luna fece capolino nella sua mente e scosse la testa " non puoi farmi questo, papà" affermò più decisa ed Harry la guardò " allora non farmelo fare" sentenziò, prima di uscire dalla stanza.
Lily rimase immobile, i pugni serrati e le spalle irrigidite.
Non poteva credere che suo padre lo avesse davvero detto. Lei non poteva perdonare Albus, ma contemporaneamente non poteva perdere la possibilità di entrare nel gruppo.
" Vieni a mangiare?" la domanda era stata posta con calma e con voce delicata.
Sembrava che Albus non fosse per niente arrabbiato per il fatto che Harry avesse preso le sue difese e che lei lo avesse lasciato fare e come sarebbe potuto essere stato diversamente, visto che per più di un anno la situazione era stata proprio in quel modo.
Lily si limitò a scuotere la testa in risposta " Lily..."
Lei alzò gli occhi su di lui mostrandogli tutta la sua collera " non è per ordine di papà che tornerò a parlare con te ed amarti di nuovo, mi spiace, Albus, non funziona così" affermò sedendosi a terra e prendendosi la testa tra le mani.
Albus si chinò alla sua altezza " Mi dispiace, ok?" le disse " cosa devo fare fustigarmi? Come posso farti capire quanto sto male?" le chiese e Lily sentì che la sua voce non era ferma.
Rilasciò le sue mani facendole scorrere tra i suoi capelli rossi e portandosi diverse ciocche dietro le spalle, poi lo guardò dritto negli occhi " ti dispiace?" gli chiese con un sorriso ironico " oh ma davvero?" chiese ancora e i suoi occhi castani sembravano luccicare di rabbia repressa " vieni qua, fratellino mio, e fingiamo che non sia mai successo niente, fingiamo che tu non mi abbia dato di assassina, anzi fingiamo che tu non lo abbia PENSATO!" concluse alzando la voce sulla parola pensato.
Era ancora così assurdo per lei.
" Se tu parlassi con me, ti spiegherei tutto..."
" Cosa mi spiegheresti precisamente?" chiese Lily di rimando " mi diresti perché mi hai lasciato sola per un anno e mezzo? mi diresti perché l' unico che poteva capire quello che avevo passato non c'era mai per me? Oppure mi diresti perché quando cercavo di essere una sorella per te, tu mi davi le spalle?" le sue domande erano così piene di rancore che Albus si fece paonazzo.
Si alzò con un sospiro " hai ragione ho fatto tutte queste cose" affermò e poi se ne andò dandole le spalle.
Lily lo seguì con lo sguardo decisa a non far cadere neanche una lacrima fino a quando non se ne fosse andato e vide Alice scuotere la testa e spostare lo sguardo palesemente pieno di lacrime.
Al contrario Scorpius la stava osservando come se non sapesse chi stava guardando veramente.
Lily resse il suo sguardo che le dicesse qualcosa, che palesasse la sua rabbia nei suoi confronti, in fondo anche lui si era arreso, anche lui l' aveva lasciata.
Appena i tre ragazzi furono usciti, Lily si prese di nuovo la testa tra le mani, la sentiva scoppiare di rabbia e lacrime represse.
Si sentiva sola e abbandonata e non riusciva a capire perché fosse passata da innocente a colpevole in un momento solo.
Era vero, quello che aveva detto a suo fratello era pesante ed anche il non dargli altre possibilità, ma in fondo quali possibilità aveva avuto da lui in un anno e mezzo? E perché nessuno sembrava disposto ad ascoltarla ed aiutarla?
" Vuoi?"
Lily alzò la testa convinta che quella voce appartenesse a Scorpius e invece si trovò davanti ad un' altra persona che aveva un panino in mano e glielo stava porgendo con un sorriso stentato.
" Alexander" disse sorpresa. Perfetto adesso provocava anche compassione.
Si vedeva lontano un miglio che quel ragazzo la detestava, eppure adesso si stava sedendo accanto a lei.
" Dovresti mangiare, sai?" le chiese senza guardarla e Lily sbatté le palpebre.
" Pensi che la crocerossina Black mi guarderà anche in faccia?" domandò Lily ironica.
Pegasus si morse un labbro con forza. Era così difficile per lui, ma doveva farlo.
Si voltò verso sua madre cercando d' imporsi un sorriso che sembrasse piuttosto sincero.
" Grazie"
Pegasus chiuse gli occhi assaporando la sensazione della voce di sua madre, non l' aveva mai sentita rivolgersi a lui con vera gratitudine.
" Ho pensato che avessi bisogno di un amico"
Lily sorrise sentendo Alexander ripetere le stesse parole che gli aveva detto lei " e se io non avessi bisogno di nessuno?" gli chiese.
" Tutti abbiamo bisogno di un amico" scherzò Pegasus ripetendo nuovamente le sue stesse parole.
Lily annuì giocherellando con il panino, staccandone piccoli pezzettini e portandoseli alle labbra.
" Sono sicuro che se lo mangi è più buono" affermò con sarcasmo e Lily sorrise " sei un tipo strano, sai?" gli chiese.
Pegasus emise una mezza risata " me lo dicono tutti" rispose e poi s' irrigidì consapevole di quello che stava succedendo: non stava più fingendo, stava davvero parlando e scherzando con sua madre.
" Io...devo andare" disse scattando in piedi come se si fosse bruciato " ero venuto solo a dirti di non nasconderti, ti farà sembrare colpevole"
Lily accennò un sorriso. Per quanto Scorpius non l' accettasse, quel ragazzo era sicuramente un suo parente.
I suoi occhi, la sua voce e persino i modi di fare o di nascondere quello che prova era uguale identico a Scorpius.
C' era solo una differenza, Lily non riusciva a sentire alcuna scintilla guardandolo negli occhi, sembrava che la forza che aveva Scorpius e che riusciva a calamitarla a sé, non fosse presente in quel ragazzo.
Anche se, pur non riuscendo a capire il perché, Lily provava una strana fiducia nei suoi confronti. Era come se sentisse un affetto innato.
Si alzò in piedi " ok, vengo con te" disse determinata e si alzò per seguirlo in sala mensa.
***
Cris prese un respiro e alzò una mano chiudendola a pugno e portandola davanti al suo volto pronta per bussare da Madama Mclan, proprio come le aveva detto quell' assassino di Corner.
Si chiese se non fosse davvero una pazzia come le aveva detto sua sorella e si chiese se, quando la mattina dopo, lei e J.J. si fossero svegliati, trovando nel suo letto solo una lettera, avrebbero capito o sarebbero andati fuori di testa.
In effetti entrare nel covo degli Apocalittici, non era l' idea più geniale che avesse avuto; non era una stupida e sapeva i rischi che avrebbe corso.
Conosceva la loro cattiveria – l' aveva provata sulla sua pelle- e conosceva la loro ferocia – molte delle persone vicine a lei erano morte- ma quando due giorni prima aveva visto suo padre e sua madre aveva capito. Non poteva restare ferma ad aspettare.
Quel giorno si era bloccata, aveva letteralmente perso la testa. Pensare che aveva sempre rimproverato Pegasus di non riuscire a restare distaccato e di farsi coinvolgere nell' odio e nell' amore che provava per i suoi genitori e invece lei aveva fatto peggio.
La sua gola si era inaridita e i suoi occhi si erano fissati nei loro volti come se non riuscissero più a guardare nient' altro.
D' altronde come avrebbe potuto essere diversamente? Quando Teddy e Victoire erano morti, lei e Zoe avevano poco più di sei mesi e quindi, loro non avevano alcun ricordo dei genitori e si erano sempre dovuti basare sui racconti dei loro fratelli maggiori o meglio su quelli di Remus e Dora, visto che Andromeda aveva a sua volta poco più di due anni.
Per fortuna Zoe, che probabilmente era ormai entrata nel ruolo di Harry, era riuscita seppur con qualche titubanza ad imbastire una storia all' apparenza credibile. Per fortuna. Perché se fosse stato per lei, sarebbe ancora a contare le lentiggini di sua madre o a guardare se era vero che aveva gli stessi occhi di suo padre.
Invece con il cuore a pezzi e gli occhi umidi di lacrime ingoiate erano state costrette a congedarsi e dar loro le spalle; poi c' era stato quell' incidente con Pegasus e lui se n' era andato lasciandola con l' amaro in bocca e quella sensazione di impotenza alla quale non era abituata e che non le piaceva per niente.
Non era giusto che fosse tutto nelle spalle di Pegasus.
Non erano andati con lui per una villeggiatura e del sostegno morale.
Nel loro tempo combattevano e non stavano a guardare e lo avrebbe fatto anche stavolta o si sarebbe sentita come se avesse disonorato la sua famiglia.
Visto che Weasley o Lupin, nessuno si era mai tirato indietro nel combattere per un mondo libero.
Prese un respiro e bussò.
***
Mentre i giorni passavano, lasciando un maggio freddo e piovoso e introducendo un giugno altrettanto freddo, Pegasus cercò di non pensare a come si fosse avvicinato a sua madre; a come fosse così gentile e predisposta a fidarsi di lui, quasi al punto che, ormai, sembrava provare un vero affetto nei suoi confronti e come invece suo padre sembrasse odiarlo ogni giorno di più.
" Pronti per i duelli del pomeriggio?" chiese Karl, sedendosi accanto a loro.
Ormai lui, Lily, Karl ed Emily erano diventati un gruppo e Lily finalmente si sentiva di nuovo rilassata, come se finalmente non fosse più sola.
Nonostante durante gli allenamenti serali degli Auror di ferro non potesse contare su nessuno del suo gruppo e nonostante, a volte, quando le capitava di incrociare i loro sguardi, le sembrava come se le mancasse una parte di sé, come se la mancanza di Albus e Alice fosse troppo forte e come se la mancanza di Scorpius, fosse addirittura insopportabile.
" Non dovresti essere così eccitato Morrison, sai che chiunque può batterti" affermò Pegasus divertito " oh, stai zitto, Black" ribatté Karl, lanciandogli una mollica di pane.
Pegasus bevve un sorso del suo succo di zucca. Nel suo tempo non lo trovavano ormai più, visto che persino le bevande erano controllate dagli Apocalittici e lui l' aveva provato la prima volta perché Emily gliel' aveva preso, essendo finite le bottiglie d' acqua e lui aveva subito adorato quel sapore dolce, così dolce da fargli contrarre le pupille gustative.
Ne andava così pazzo che ormai beveva solo di quello.
" Spera di non doverti battere con Scorpius" affermò Joey raggiungendoli e facendosi spazio per sedersi accanto a loro.
" Credo che sia geloso per la tua amicizia con Lily" gli spiegò e Pegasus si limitò a sospirare, spostando lo sguardo su suo padre che, tanto per cambiare, stava guardando verso di loro con un' espressione che sembrava non promettere niente di buono.
" Dai, Lily, non guardarlo così" la rimproverò Karl " non è colpa tua, è semplicemente il fatto che tu sia bellissima"
Pegasus inarcò un sopracciglio come se non credesse alle sue orecchie. Karl ci stava davvero provando con sua madre? E davanti a lui?
Bè, in effetti, tecnicamente lui non era nessuno per lei, e non aveva senso che si sentisse infastidito, ma invece si sentiva proprio così, come un bambino geloso della propria mamma.
" Credo che Lily non cadrebbe così in basso da mettersi con te, Morrison " lo riprese " invece con te sì, Black?" lo sfidò Karl con rabbia.
" Non ho detto questo" ribatté Pegasus cominciando a giocherellare con il suo elastico " ma se ti è piaciuta dal primo giorno" lo schernì Karl e Pegasus cominciò a sentire la sua rabbia crescere.
Era già difficile per lui mantenere il controllo ogni giorno, combattere con le sensazioni opposte del suo cuore e della sua mente.
Opporsi ad un cuore di figlio abbandonato e maltrattato che voleva assaporare l' affetto che, inconsapevolmente, sua madre sembrava dargli e ad una mente che sembrava volergli ricordare in ogni momento che lei era il male, che lei lo aveva ferito, che aveva ucciso persone che amava, che gli aveva fatto troppo male per potersi avvicinare a lei.
Lily vide le sue mani stringersi fino a far sbiancare le nocche e appoggiò una mano sulla sua guardandolo negli occhi, come sempre la rabbia di Pegasus si dissolse, come se non fosse mai arrivata e Lily parve percepirlo perché si rilassò e gli sorrise " non sono bellissima" affermò guardando Karl " e non credo che sia geloso di me...in fondo ha Kathrine" continuò guardando quest' ultima che, nonostante Scorpius non sembrava neanche accorgersene, continuava a parlargli e a poggiargli la mano sul braccio come se cercasse un contatto con lui " oltretutto io non ho intenzione di mettermi con nessuno" affermò tornando a guardare Karl.
Quest' ultimo voltò la testa innervosito e Lily riprese: " sorridi, Karl, sono sicura che sia meglio così".
Si alzò in piedi " E' ora di tornare" affermò dirigendosi verso la palestra.
Il primo duello fu tra Kathrine ed Emily e quest' ultima vinse facilmente, poi avvenne quello tra Joey e Karl e anche qua Karl ebbe la meglio in poco tempo.
" Lily, è il tuo turno contro Alice"
Lily prese un respiro e guardò la sua ex migliore amica, cercava di pensarla così, perché altrimenti era troppo doloroso per lei.
Vide Albus baciarla a fior di labbra e sentì la rabbia sopita riaffiorare in lei.
" Voglio combattere contro Albus" sentenziò e tutta la palestra sembrò trattenere il fiato.
Tutti ormai avevano capito che la situazione tra Lily ed Albus era degenerata e tutti avevano compreso che ormai l' odio era divenuto insormontabile tra loro.
Lily vide il volto di suo padre corrugarsi e si preparò per sentirsi dire che era impossibile, invece, sorprendentemente annuì.
" Sarà l' ultimo duello per oggi" spiegò dando un' occhiata al suo storico orologio, poi guardò Alice " tu combatterai domani, proprio come Alexander e Scorpius".
Pegasus guardò suo padre e lo vide sollevare un labbro soddisfatto.
Era dalla volta precedente in cui avevano provato i duelli che aspettava questo momento.
Lily si sollevò e guardò suo fratello con rabbia.
Lui sembrava quasi rigirarsi la bacchetta tra le mani come se fosse indeciso sul da farsi e lei sorrise di scherno " attacca" gli disse " perché io non avrò pietà, fratellino" lo schernì dandogli le spalle e cominciando a camminare per raggiungere l' estremità della pedana.
" Vi ricordo che voglio solo incantesimi non verbali e che non devono essere veramente nocivi...non dobbiamo combattere tra di noi" spiegò Harry, poi mosse una mano dando inizio al duello.
Lily prese un respirò ed attaccò, ma Albus si parò rimandando un incantesimo così debole che a Lily bastò spostarsi di pochi centimetri per evitarlo.
Lily sentì la rabbia prendere il sopravvento. Perché doveva aver pietà di lei? Perché, visto che non l' aveva mai avuta?
Lei non voleva la sua pietà e gli rimandò un incantesimo così potente che Albus dovette retrocedere di alcuni passi per riuscire a mantenere lo scudo.
Lily ne mandò un altro e un altro ancora, fino a quando Albus cadde sotto l'ultimo e finì sdraiato e pieno di ulcere.
Lily si avvicinò con uno sguardo pieno di rabbia e alzò la bacchetta per colpirlo ancora, ma fece l' errore di guardarlo negli occhi e lo sguardo che vide la fece vacillare.
Era suo fratello e per quanto la rabbia le ribollisse ancora nelle vene e per quanto lo negasse con tutti, lei lo amava ancora tantissimo.
Lasciò la bacchetta schifata e questa cadde nella pedana con un rumore che parve fortissimo nel silenzio che si era creato.
Si voltò verso gli altri e vide che tutti la stavano guardando allibiti, poi posò gli occhi su suo padre e vide la rabbia nel suo sguardo.
Harry fece cenno ad un Medimago che in pochi secondi guarì le ulcere dolorose di Albus, lasciando al suo posto solo dei deboli segni rossi.
" La lezione è finita, ci vediamo domani" sentenziò Harry, senza staccare gli occhi dai suoi figli.
Albus si alzò da terra mentre Lily raccolse la sua bacchetta " nel mio ufficio" disse Harry " entrambi".
La sua voce era un ruggito rabbioso e Lily si sentì per la prima volta colpevole.
Ancora non avevano neanche chiuso la porta che Harry scoppiò.
" Siete letteralmente impazziti?" chiese " no, non parlate" aggiunse vedendo che Albus aveva aperto la bocca per replicare " non parlate perché sono fuori di me, tu non ti difendi " spiegò guardando Albus " e tu dove volevi arrivare, volevi ucciderlo?" chiese spostando lo sguardo su Lily.
Lei strusciò i denti, ma non disse niente, sapeva di aver esagerato.
" Mi sono fidato di voi, credevo di conoscervi e invece non vi riconosco più" affermò ed il suo dolore traspariva dalla sua voce.
" Siete fuori" disse con un sospiro ed entrambi i ragazzi scattarono " non puoi, papà" si oppose Albus " non buttarci fuori dagli Auror di ferro" si oppose Lily a sua volta.
Harry li guardò entrambi " siete fuori anche dalla formazione per Auror".
Lily e Albus aprirono le labbra ed Harry riprese " non posso non fidarmi di voi. Non posso aver paura che vi attacchiate tra di voi o che non difendiate l' altro solo per questa assurda rabbia che ha preso possesso di voi".
Lily scosse la testa " rimedieremo" affermò ed Harry li studiò " quando me lo avrete dimostrato tornerete, per ora siete sospesi" affermò e Lily poté vedere quanto, questa fermezza, costasse a suo padre.
Annuì lentamente ed uscì dalla stanza, ma si fermò dopo pochi passi. Era incredula di quello che era appena successo.
Ignorò Scorpius, Alice e Pegasus che erano rimasti ad attenderli e si voltò verso Albus " sembra che alla fine tu abbia vinto" disse stancamente " parleremo" sentenziò guardandolo negli occhi.

E se domani...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora