Prologo

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Draco Malfoy non era mai stato un uomo molto paziente e adesso, se possibile, si sentiva anche più agitato del solito.

Era seduto su una panchina, in un parco pieno di bambini che gli giocavano accanto, ridendo e correndo spensierati.

Nella sua mano stringeva un biglietto, un biglietto che gli era stato recapitato dal suo elfo domestico quella stessa mattina.

Aveva chiesto a Twinnie come mai non avesse fatto accomodare la persona che lo aveva recapitato, ma aveva ricevuto solo una vaga risposta dalla vecchia elfa che aveva finito per continuare a tirarsi le orecchie e sbattere la testa contro il muro, consapevole di aver scontentato il suo padrone e quindi, Draco era stato costretto a tranquillizzarla e a far buon viso a cattivo gioco.

Per fortuna Astoria era stata fuori tutta la mattina e Scorpius era al suo corso Auror, perché da quando aveva letto quelle semplici parole qualcosa aveva cominciato ad agitarsi in lui.

La sua prima reazione era stata di andare dritto da Potter, in fondo i loro figli erano molto amici e lui e il suo senso dell' onore non gli avrebbero negato un favore, se gli avesse chiesto d' indagare, ma quel biglietto era chiaro: non doveva coinvolgere nessuno e doveva presentarsi proprio in quel punto alle dodici di quella mattina se voleva salvare la vita di Scorpius.

Accartocciò il biglietto ancora più forte tra le sue mani, poteva essere benissimo stato uno scherzo, ma chi poteva aver architettato una cosa simile?

Era vero i nemici non gli mancavano, ma era ugualmente certo che nessuno di loro avrebbe parlato a vanvera e quindi se si trattava davvero di qualche nemico, sarebbero stati guai certi.

Un forte rumore lo fece voltare di scatto, era piuttosto sicuro che fosse, l' ormai familiare, rumore della smaterializzazione, ma nonostante continuasse a voltare la testa da un lato all' altro non vedeva nessuno.

Contrasse le sopracciglia sempre più inquieto e sentì una risata bassa e roca a pochi passi da sé.

" Chi sei?" chiese, alzandosi di scatto e facendo cadere il foglietto che aveva tra le mani.

Diverse persone si voltarono verso di lui, incuriosite dal suo scatto e dal suo viso pieno di rabbia e lui si passò una mano tra i capelli cercando di calmarsi.

Gli sembrò di sentire un altro sbuffo divertito e si voltò verso la fonte del rumore " nessuno ti può vedere e solo io ti posso sentire, vero?" gli chiese seccato.

Era un mago estremamente potente, non era facile rendersi invisibili e men che mai inudibili.

" Sei davvero perspicace come ricordavo".

La sua voce era sarcastica e Draco per un momento dimenticò il fastidio che avrebbe dovuto provare verso un uomo che minacciava la sua famiglia.

Non sapeva neanche lui il motivo, ma per un attimo provò quasi ammirazione verso questo mago così dotato e sagace.

" Seguimi" disse lui, interrompendo i suoi pensieri.

Questa volta fu Draco ad emettere uno sbuffo " come faccio se non riesco a vederti?" gli chiese freddo.

Il ragazzo invisibile rise di nuovo " segui la mia voce, nonno"

Nonno? Lo stava prendendo in giro?

Si riferiva forse alla sua età? Eppure era un quarantenne di tutto rispetto.

" So già che starai pensando di non portare così male i tuoi quarant' anni, anche se in realtà ne hai quasi cinquanta" lo prese in giro il ragazzo, Draco si chiese come avesse fatto, ma si riscosse subito perché la sua voce era già più lontana e cominciò a camminare per raggiungerlo.

E se domani...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora