" Io...vi giuro, davvero, non capisco" .
Draco sentiva la rabbia trapelare da ogni parola mentre guardava Lily e Scorpius negli occhi.
" Perché non lo avete portato qua subito?"
Scorpius sospirò " papà..." cominciò, ma venne interrotto immediatamente da Draco " sai che anche noi guaritori abbiamo i nostri limiti, vero?" gli chiese " sai che cos' è una sindrome da schiacciamento?"
Draco emise un verso spazientito vedendo i loro volti sorpresi " non avete notato che aveva difficoltà a respirare, non avete notato che le forze lo abbandonavano, che..."
Draco stava continuando a parlare, ma Scorpius non lo ascoltava più, riusciva solo a rivedere tutte le immagini nella sua testa; era vero, Alexander aveva mostrato più volte di non riuscire a respirare correttamente e il suo viso era sempre più cereo, sembrava non riuscire a reggersi neanche in piedi e lui cosa aveva fatto?
Niente.
Draco guardò il viso colpevole di suo figlio e prese un respiro per calmarsi, ma era così arrabbiato con loro.
Se solo avessero saputo chi era il ragazzo steso nel letto e che rischiava la vita non sarebbero rimasti così tranquilli ad ascoltarlo, anzi, con tutta probabilità suo figlio avrebbe dato in escandescenze e la piccola Potter, bè lei era una continua sorpresa.
Per un attimo fu quasi tentato di dirglielo e di sbattergli in faccia che avevano quasi ucciso loro figlio, poi tornò sui suoi passi e pensò che quello non era il suo compito.
Non poteva tradire in quel modo la fiducia di suo nipote. Forse i Serpeverde non erano sempre a loro agio con lealtà e fiducia, ma lui, soprattutto dopo il suo passato, lo era verso la sua famiglia.
Nessun inganno, nessun imbroglio.
Pegasus avrebbe detto loro chi era, se e quando, se lo fosse sentito.
" Va bene, ascoltate, le cose stanno così..." iniziò stancamente " P...Alexander non è messo molto bene, quando voi lo avete trovato schiacciato da quel letto, dovevate precipitarvi qua, perché tutto, al momento in cui lo avete liberato, tutto dai suoi polmoni ai suoi reni ha smesso di funzionare correttamente e..."
Scorpius lo interruppe " non stai dicendo che morirà, vero?" gli chiese con una strana ansia nella voce.
Draco lo osservò e vide che il volto di suo figlio era davvero pieno di preoccupazione e gli occhi di Lily erano pieni di lacrime non versate.
" Noi abbiamo perso tempo" mormorò cercando di tenere a bada la nausea.
Si sentiva davvero male ed era sicura che tutto quello fosse legata ad Alexander e al loro egoismo nei suoi confronti.
" Noi ci siamo messi a litigare" mormorò ancora sentendosi sempre più in colpa.
Se Alexander fosse morto non sarebbe mai riuscita a perdonarsi.
" Scusate" disse in un sussurro ed entrò nella stanza.
Scorpius la seguì con lo sguardo, ma non disse niente, limitandosi a passare una mano tra i capelli nervosamente.
" Ho fatto un gran casino, papà" disse lasciandosi cadere sulla sedia.
Draco si sedette accanto a lui " con lei o con lui?" chiese cercando di capire per quale motivo sembrasse così abbattuto.
" Con entrambi" rispose Scorpius e Draco innalzò un sopracciglio, ma non disse niente, restando accanto a lui e aspettando il momento in cui si sarebbe sentito pronto.
" Non solo non ho capito che stava male, ma l' ho anche aggredito, e pensare che Lily me lo diceva, continuava a ripetermi ' non vedi che sta male?' ed io non riuscivo ad ascoltarla, lui l' aveva aggredita in un momento di quasi incoscienza e oltretutto senza usare la bacchetta, ma non è stato neanche quello...è stato...è stata...bè, credo di essere geloso" confessò appoggiando gli avambracci sulle cosce e affondando la testa tra le mani.
Draco cercò di soffocare una risata, ma non ci riuscì molto bene e Scorpius si voltò verso di lui " bè, e ora che ridi?" domandò quasi offeso.
Draco cercò di tornare serio " scusa, scusa...è che..." non riusciva neanche a parlare, non riusciva a smettere di ridere.
Scorpius era geloso di suo figlio?
" Va bene, ho capito, smetto di parlare con te. Grazie, papà" si lamentò alzandosi.
Draco si ricompose vedendolo andare via " aspetta...aspetta... dove vai?" gli chiese tornando serio di colpo " via" rispose Scorpius " vado a casa, ho bisogno di stendermi e di prendere a pugni qualcosa per la mia idiozia"
Draco sospirò " guarirà, fidati, lui guarirà, se fosse stato un Babbano non credo che avrebbe avuto qualche speranza, ma lui ha un forte nucleo magico e quello lo aiuterà a guarire" gli disse sincero, anche lui durante la visita si era stupito di quanta magia racchiudesse suo nipote dentro di sé.
Scorpius annuì " puoi fare qualcosa anche per Lily?"
Draco assottigliò gli occhi: che suo figlio avesse capito lo stato di Lily?
" Credo sia colpa mia se sta così"
Draco si trattenne dallo scoppiare a ridere di nuovo " a dir la verità credo che la colpa sia di entrambi..." disse tra il serio e il faceto.
Scorpius si accigliò " che stai dicendo. Non sai neanche che cosa è accaduto..."
" Posso immaginarlo" replicò stringendo le labbra per restare serio.
" Papà, di cosa stai parlando?" gli chiese Scorpius, poi strinse gli occhi " hai bevuto?" gli chiese ancora e Draco si concesse finalmente un ghigno.
" Purtroppo no" rispose.
Scorpius sospirò " va bene. Stasera sei di un umore stupendo e io non posso restare..."
" Scorpius" lo interruppe Draco, tornando serio e mettendogli le mani sulle spalle.
" Devo dire che hai preso tutti i miei lati peggiori" scherzò " Ma credo che tu abbia preso quelli migliori di tua madre" continuò e Scorpius emise suo malgrado un sorriso.
" Non voglio mettere bocca nel vostro rapporto, ma non andartene...vai dentro e parlale o te ne pentirai" gli consigliò.
" Non credo sia saggio, farei star peggio Lily e...anche Alexander".
Draco scosse le spalle " come vuoi, ma io credo che se fossi solo e non avessi più nessuno al mondo vorrei svegliarmi con accanto una faccia amica".
" Allora non sono io" commentò Scorpius pensando a tutto quello che gli aveva fatto, Draco sorrise e gli mise una mano sulla spalla " ne saresti sorpreso" lo contraddisse.
Scorpius guardò la porta e poi suo padre.
Era tentato di entrare, sembrava che ci fosse qualcosa che lo spingeva ad aprire quella porta, si sentiva quasi come se tutta la sua famiglia fosse stata lì.
Forse perché suo padre e Lily erano là o forse per il senso di colpa che provava verso quel ragazzo.
Guardò di nuovo suo padre e poi prese un respiro " non dire niente" lo ammonì scherzoso, quando notò il suo sorriso mentre si avvicinava alla porta.
Draco alzò le mani per difesa e fece segno di cucirsi la bocca.
Scorpius scosse la testa con un sorriso ed entrò nella stanza.
***
" Mi spieghi come ci siamo ritrovati a questo punto?"
J.J. mosse le braccia mentre faceva questa domanda e cercò di liberarsi dalle corde magiche che lo stringevano.
" Vuoi che te lo dica davvero?" domandò Zoe di rimando innervosendosi " allora, vediamo, forse perché un ragazzo idiota ha premuto la passaporta e ci ha riportati nel futuro, ma non nel nostro futuro perché è già variato e, sempre questo ragazzo..."
Arrivò al punto dove doveva dire che aveva scoperto che non era nato ed aveva cominciato a dare in escandescenze, ma capì che non poteva farlo.
Ancora, dopo più di due ore, poteva vedere i suoi occhi verdi pieni di angoscia al pensiero che i suoi genitori erano entrambi morti e che lui non era riuscito a nascere.
" Vedrai che si risolverà tutto" disse invece e sperò davvero che potesse andare così.
" Almeno se qualcuno si avvicinasse e ci dicesse qualcosa" si lamentò J.J. e subito dopo notò due ragazzini che cominciavano ad avvicinarsi, un passo dietro l' altro ed un' occhiata dietro l' altra.
" Secondo me, hai un futuro in Divinazione" scherzò Zoe e J.J. la fulminò con gli occhi " felice di farti ridere, Lupin" la rimproverò e Zoe si mise a ridere.
" Chi siete?" chiese uno dei due ragazzini arrivando accanto a loro.
J.J. notò che l' altro si teneva un po' più indietro, quasi fosse un po' intimorito, o forse, pensò J.J. poteva semplicemente essere meno curioso.
Osservò il ragazzino accanto a lui: sembrava non avere più di quindici anni, i suoi capelli erano biondi e disordinati, gli ricordavano quelli di Pegasus, sia nella forma che nel colore, i suoi occhi invece erano diversi, con un taglio più ampio e con l' iride color nocciola.
" Per Silente, tu sei figlio di Scorpius e Lily" affermò, poi aggrottò le sopracciglia e si voltò verso Zoe " ma Pegasus non ha fratelli" aggiunse stupito.
Zoe scosse la testa con un sorriso in volto " avrai anche un futuro in Divinazione, ma sicuramente non in qualcosa dove si deve applicare la testa" lo prese in giro e J.J. assottigliò gli occhi.
" Rifletti, il futuro è cambiato e Lily" si fermò lanciando un' occhiata ai due ragazzini che sembravano molto interessati ai loro discorsi e abbassò la voce di modo che solo J.J. potesse sentirla " non è più la regina del male e anzi, è rimasta insieme al padre di Pegasus e quindi...non è così strano che abbiano avuto un altro figlio" concluse e J.J. riportò automaticamente gli occhi sul cugino.
" Vorrei vedere la reazione di Pegasus" affermò con un sorriso.
Il ragazzino spalancò gli occhi e fece un movimento per allontanarsi da lui " Pegasus?" chiese con un filo di voce.
L' altro ragazzino gli toccò la spalla " andiamo, A.J., c' è davvero qualcosa di strano, hanno ragione i nostri genitori" gli spiegò.
" A.J... oh no, ti prego, dimmi che non hanno avuto la splendida idea di darti il nome di mio padre defunto".
Possibile che i fratelli Potter fossero tutti uguali. Tre entità distinte e lo stesso cervello?
Ma d' altronde perché si stupiva? Erano degni figli di loro padre, tutti e tre i fratelli Potter avevano nomi di defunti.
Suo malgrado un sorriso gli affiorò sulle labbra " se riusciamo a cambiare ulteriormente il futuro e salvare anche i miei genitori, io e questo ragazzino ci troveremo senza nome" scherzò.
" Sì, direi che in questo momento, quando, tu non sei neanche nato ed io...bò, non so neanche cosa sia successo a me...il nome è davvero il particolare più importante" lo schernì.
J.J. mormorò un simpatica tra le labbra, ma riportò il suo sguardo sul ragazzino.
" Quanti anni hai?" gli chiese, sembrava molto più giovane di Pegasus.
A.J. aprì anche le labbra per rispondere, ma l' altro ragazzino, moro e con due occhi blu mare, sospirò esasperato " A.J., ti metterai nei guai" si lamentò " Stai zitto, Nath, guai è il tuo secondo nome" lo prese in giro " veramente sarebbe Samuel" ribatté stando allo scherzo e A.J. sorrise prima di riportare lo sguardo su quella coppia di stranieri.
" Ho quindici anni" rispose, guardando J.J. negli occhi e lui si stupì come nonostante l' espressione fosse la solita, gli occhi di A.J. e di Pegasus risultassero diversi e non solo nel colore.
C' era qualcosa che non gli sovveniva, ma che li differenziava in modo palese.
" Come vi chiamate?" chiese lui incuriosito e J.J. mise da parte i suoi pensieri e si presentò.
" Sai, ti stringerei anche la mano, ma..." mosse le mani per mostrare che erano legate e vide suo cugino sorridere ed anche Nath sollevò il labbro superiore, nonostante cercasse di rimanere serio.
Entrambi i ragazzini spostarono lo sguardo su Zoe come se la notassero per la prima volta " sei una Metamorfmaga" affermò Nath e Zoe alzò gli occhi al cielo innervosita " però che occhio" ribatté innervosita.
In fondo era ormai qualche ora che si trovavano lì, legati come salami e con nessuna possibilità di uscita e, oltretutto senza nessuno che li considerasse, a parte due ragazzini curiosi.
Stavano perdendo tempo prezioso. Tempo che Cris poteva non avere.
" Che c' è?" chiese guardando il viso dei tre ragazzi che la guardavano stupita " mi sembrava evidente, no?" chiese e dopo un' ultima occhiata a J.J. riportò il suo sguardo in avanti.
J.J. scosse la testa " scusatela" disse " credo sia sindrome premestruale".
Zoe girò la testa verso di lui ad una velocità impressionante ed i suoi capelli divennero rossi fuoco il che non era mai buon segno, J.J. si fece piccolo piccolo sotto il suo sguardo furioso e gli altri due ragazzini risero apertamente.
" Siete meglio di un buon film" affermò Nath, sedendosi finalmente accanto al cugino.
J.J. prese un respiro e si concentrò di nuovo sui ragazzini " sì, vabbè, diciamo che non le posso dar torto, è colpa mia se siamo in questo casino" si giustificò e guardò di sottecchi Zoe, ma lei non lo guardava un' altra volta.
" Sentite, pensate di riuscire a farmi parlare con Harry Potter?"
I due ragazzini lo guardarono di nuovo seri " il nonno?" chiese Nath e si scambiò uno sguardo con A.J.
" Nonno?" chiese J.J.
Ecco chi era Nath, doveva essere il figlio di James, vide che anche Zoe doveva essere giunta alla stessa conclusione, visto che i suoi occhi erano pieni di comprensione.
" Quindi James non solo è vivo, ma ha anche avuto un figlio" mormorò Zoe e J.J. annuì.
" Ok, adesso dobbiamo assolutamente parlare con qualcuno".
Se fossero riusciti a tornare nel passato, sarebbero riusciti ad aiutare gli altri a ritrovare James e sarebbero riusciti anche a salvare suo padre e sua madre.
" Va bene chiunque: tuo padre, tuo nonno, tua madre...anche tuo padre" concluse guardando Nath.
" Non possiamo" si giustificò A.J. " stanno ancora parlando di voi, della tua somiglianza con il nonno" disse osservandolo meglio.
" Per forza sono suo nipote, anche Pegasus è uguale a Draco..."
I due ragazzini si scambiarono di nuovo un' occhiata terrorizzata " che succede?" chiese Zoe, non le era sfuggito che era la seconda volta che reagivano così al nome di Pegasus.
" Che cosa c' è che non va con Pegasus?" domandò ancora assottigliando gli occhi.
A.J. guardò suo cugino negli occhi " davvero conosci mio fratello?" chiese con un filo di voce.
J.J. annuì un po' indeciso. E adesso che cos' era successo.
" Vorrei tanto conoscerlo anche io" confessò amaramente e J.J. capì che cosa c' era di diverso con Pegasus.
A.J. era un ragazzino spontaneo, vivace e, soprattutto innocente. Tutte cose che Pegasus, non per propria volontà, non aveva mai avuto.
" Dov' è ora?" si sentiva tanto stupido a fare questa domanda. Era chiaro dove fosse, nel passato insieme a Cris e loro dovevano tornare al più presto.
A.J. guardò lontano e Nath si morse un labbro nervoso.
" E'...E'...morto?" chiese Zoe, e la parola morto fu poco più di un sussurro.
I due ragazzini scossero la testa " non possono ucciderlo" spiegò " A.J." lo interruppe Nath scuotendo la testa vigorosamente.
" Potrebbero essere spie" gli disse " hanno detto di stargli lontani..."
" Smettila, Nath, è chiaro che non sono spie e poi lui assomiglia davvero troppo al nonno"
Nath incrociò le braccia al petto " tua la decisione, tua la responsabilità" affermò e J.J. lo guardò.
Sembrava una frase da uscita e quindi si aspettava che se ne andasse da un momento all' altro, ma non lo fece e a J.J. ricordò molto il suo rapporto con Pegasus, potevano anche arrabbiarsi l' uno con l' altro, ma non si sarebbero mai abbandonati.
Il cuore gli si strinse al pensiero di averlo lasciato nel passato, ma la voce di A.J. lo distolse di nuovo dai suoi pensieri.
" Non possono ucciderlo, altrimenti il loro gruppo vedrebbe la fine..."
" Tanto vale che gli dici tutta la profezia" si lamentò Nath, guardandolo con ammonimento.
" Sappiamo della profezia".
Se avesse tirato una bomba J.J. avrebbe fatto meno danni.
I due ragazzini si alzarono in piedi di scatto e Zoe si voltò verso di lui stupita, nei loro accordi c' era il fatto che nessuno avrebbe mai parlato della profezia, ed ora invece...
" Nessuno sa della profezia..." disse A.J. in un sussurro " solo la mamma, papà e pochissimi altri...loro non l' hanno mai detta a nessuno"
J.J. sospirò " ascoltami bene, io so della profezia perché Pegasus mi ha detto della profezia, perché ho passato, giorni, mesi, anni a pensare con lui come risolvere quello che la profezia dice..." s' interruppe valutando in pochi secondi se fosse il caso di parlarne con due quindicenni " secondo te, tuo fratello può aver accettato a pacchetto chiuso che l' unico modo per sconfiggere quei maledetti Apocalittici è la sua morte?"
A.J. lo guardò " io non lo so...io non lo conosco".
J.J. alzò gli occhi. Aveva ragione: uno a zero per il biondino.
Zoe scosse la testa, ma gli venne in soccorso " noi siamo davvero molto amici di Pegasus e vorremo tornare da lui, per quello abbiamo bisogno di Harry...non vi disturberemo più, ma abbiamo davvero bisogno di lui."
A.J. e Nath valutarono i due ragazzi " non potete essere amici di Pegasus" affermò il ragazzo dai capelli corvini " lui è prigioniero da anni in quel castello".
J.J. inarcò le sopracciglia " ma se tua madre è qua..."
A.J. lo guardò sorpreso " che c' entra mia madre?" chiese irritato " chi lo sta tenendo prigioniero?" domandò J.J. a sua volta.
Adesso i due ragazzini sembravano davvero sorpresi " non avevate detto che sapevate della profezia".
J.J. non capì se le parole di Nath erano una domanda od un' affermazione, per cui si limitò a restare in silenzio.
" Pegasus è prigioniero e non riusciamo a liberarlo...mamma e papà ci hanno provato così tanto, ma non riescono ad avvicinarsi, l' unica cosa che li consola e che li fa andare avanti..."
Si fermò e guardò dritto gli occhi di J.J. " è che non possono ucciderlo, perché se lui muore, moriranno anche loro" li informò con voce amareggiata.
" Sì, ma non è una gran consolazione" affermò di rimando J.J.
Porca Morgana, aggiunse dentro di sé. Lui non era nato, Pegasus era in mano agli Apocalittici e non era mai stato liberato.
Era sempre più un gran casino.
***
Lily si chiuse la porta alle spalle lasciando fuori Scorpius e Draco e sperando di riuscire a chiudere fuori anche il suo senso di colpa, ma scoprì di non esserci affatto riuscita.
Più guardava Alexander e più il cuore le si stringeva come fosse incastrato dentro una morsa.
Era ancora incosciente e, nonostante il corpo fosse parzialmente nascosto dal lenzuolo, poteva vedere i grossi lividi sulla parte superiore del petto.
Ne era quasi completamente ricoperto. Sembrava che qualche pittore distratto avesse alternato il viola al rosa carne.
Si aggrappò con rabbia alla sponda del letto e lo guardò.
Perché le sembrava di aver fallito in qualcosa? Perché sentiva di non averlo protetto abbastanza?
Sentì le lacrime salirle agli occhi e si chiese che cosa fosse quello che stava sentendo in fondo al suo cuore.
Sembrava le si stesse spezzando e non ne capiva il motivo.
Si avvicinò a lui e gli poggiò una mano sopra al polso.
Chiuse gli occhi come delle immagini le arrivarono nitide nella mente: un bambino biondo, con gli stessi occhi grigi e la stessa tristezza che c' erano in quelli di Alexander, le stava correndo incontro, o almeno credeva che fosse lei, perché non si vedeva, era come se stesse guardando la scena con i propri occhi.
Il bambino sorrideva e stava già tendendo le sue braccia verso di lei, quando una figura lo afferrò.
Non riusciva a vederlo. Lily strizzò gli occhi cercando di combattere il fatto che sembrasse solo un' ombra.
Li strinse ancora di più e cercò di avvicinarsi di un passo, ma le gambe sembravano troppo pesanti, provò a chiamare Alexander, ma lui piangeva e non la sentiva.
Lei lo vedeva, poteva sentire tutta la sua sofferenza, tutta la sua paura, ma non poteva fare niente.
No. No. Alexander, voleva aiutarlo, era solo un bambino, non poteva soffrire.
Aprì gli occhi, il fiato grosso ed il viso che andava in fiamme.
La sua mano si staccò di colpo dal braccio di Pegasus come se si fosse scottata e guardò il suo volto.
A parte il colore dei capelli, per il resto il bambino poteva benissimo essere lui.
Ma perché lei era riuscita a vedere quel suo ricordo? E se fosse stato Alexander : che cosa voleva che lei notasse?
Sentì la nausea salirle di nuovo e corse verso il bagno, senza neanche premurarsi di chiudere la porta.
Dopo qualche minuto si sollevò e prese un respiro dirigendosi al lavandino.
Si lavò e rinfrescò il viso e poi se lo asciugò con una salvietta guardandosi allo specchio della toilette: era molto pallida e i suoi occhi castani sembravano scavati nel suo volto.
Negli ultimi mesi la situazione per lei era ulteriormente peggiorata e gli effetti si cominciavano a vedere anche sul suo fisico.
Era sempre stanca e provata e sinceramente anche la sua testa aveva cominciato a protestare sonoramente: non vi era giorno che non avesse mal di testa, o forti capogiri che la destabilizzavano.
Davanti ai suoi occhi apparvero di nuovo quelli di quel bambino: sembrava sofferente, triste, mal nutrito e, soprattutto, nel suo sguardo sembrava non esserci più speranza.
" Va bene, Lily, ora esci e vai a vedere come sta Alex" s' incoraggiò, passandosi un' ultima volta l' asciugamano sul viso.
" Addirittura t' incoraggi?" domandò Scorpius e Lily si chiese come avesse fatto a comparirle dietro all' improvviso, eppure dentro il San Mungo non ci si poteva smaterializzare.
Lo ignorò intenzionata a superarlo, ma lui la fermò " allora? Come ti senti?" chiese e Lily non si mosse e non mosse neanche il braccio per liberarsi, rimase lì, ferma, immobile, come se non lo vedesse e non lo sentisse.
" Non fare la bambina" la rimproverò, ma Lily ancora rimase ferma senza guardarlo " credo che dovresti farti controllare, magari l' attacco di Alexander..."
Lily lo interruppe con una sola occhiata e Scorpius sospirò " al di là di quello che penso di lui, non ho mai voluto fargli del male e tu lo sai".
" Certo è per quello che si ritrova qua" ribatté Lily, senza riuscire più a controllare le sue emozioni.
" Non si trova qua per colpa mia..." si giustificò Scorpius guardandola incredulo, davvero credeva questo di lui?
Si passò nervosamente una mano tra i capelli " ti rendi conto che aveva un letto compresso sopra di lui, vero? E ti rendi conto che c' era un buco sul soffitto e che quindi probabilmente era caduto dal piano superiore?"
Lily prese un respiro. Sapeva che non era tutta colpa di Scorpius, probabilmente ce l' aveva con lui per tutto quello che le aveva detto e stava afferrando la prima scusa per prendersela con lui.
" Scusami, devo andare dal mio amante" lo schernì e Scorpius alzò gli occhi al cielo " Merlino, Lily, lascerai mai perdere?" le chiese seguendola dentro la stanza.
Lily lo guardò negli occhi e Scorpius lesse la risposta nelle sue iridi castane.
" Che vuoi che ti dica? Che mi sono sbagliato? Che sono sicuro che tra te e lui non ci sia niente?"
" Se lo pensassi, sì" ribatté, Lily spostando una ciocca di capelli di Pegasus.
Scorpius trattenne il fiato e la sua gelosia a bada " quando tu fai così mi fai impazzire" ammise in un sussurro e Lily alzò gli occhi su di lui, la sua mano ancora tra i capelli di Pegasus.
" Sei così diversa con lui rispetto che con me, è come se con Alexander ti sentissi libera e non sai quanto vorrei che ti sentissi alla stessa maniera con me".
La guardò come se non credesse di averlo detto davvero e poi alzò gli occhi al cielo e si appoggiò allo schienale della sedia " benissimo, ormai non si torna indietro" sospirò, stendendo le lunghe gambe davanti a sé.
" Io non so cosa mi fai, ti giuro, se un paio di anni fa mi avessero detto che sarebbe arrivata una donna per la quale avrei fatto follie, avrei pensato che fosse un pazzo..."
" Follie?" lo interruppe Lily con un mezzo sorriso, ma lui riprese " Sì, follie. Credi che sia normale per me parlare di..." agitò lievemente le mani davanti a sé indicando la stanza " di tutto questo?"
Lily rispose solo dentro di sé, ma sapeva che non era normale.
" Io ti...no, senti, non ti dirò cosa provo. E' evidente in tutto quello che faccio" e Lily spalancò gli occhi " come cerco il tuo sguardo, come cerco la tua voce e il tuo viso" continuò " solo che vorrei che tu ti fidassi di me così tanto da dirmi quello che hai passato, così tanto da permettermi di aiutarti..."
Lily non riusciva a staccare gli occhi da lui, sembrava che le sue parole stessero fluttuando nell' aria e vi restassero sospese.
" Invece, ogni volta che mi sembra di aver trovato un varco, di essermi riuscito ad avvicinare a te, mi accorgo di essermi sbagliato e che tu mi spingi via..." sospirò " poi vedo come ti comporti con lui, vedo che gli permetti di avvicinarsi senza fatica, vedo che sorridi e sei felice con lui e per me è come se mi perforassero con un coltello... mi chiedo che cosa tu trovi in lui che non trovi in me..."
Lily pensava che gli occhi le sarebbero usciti dalle orbite. Davvero Scorpius Malfoy stava ammettendo di essere geloso e insicuro?
Si alzò in piedi guardando i suoi occhi ancora fissi nei propri e le sue labbra aperte " bene" la sua voce era tornata fredda come se si fosse appena reso conto di essersi scoperto troppo.
" Adesso sai tutto" concluse e si stava già avvicinando alla porta quando sentì la voce di Lily.
" Hai mai visto i suoi occhi?" gli chiese e Scorpius strusciò le labbra nervosamente " siamo stati in Accademia insieme per tre mesi, senza contare che vive con me...sì, direi che ho visto i suoi occhi" le disse irritato.
Lui le aveva aperto il suo cuore e lei gli chiedeva se aveva visto i suoi occhi?
Ci mancava solo che adesso cominciasse a chiederle se i suoi capelli erano morbidi come sembravano, invece Lily sorrise " non intendo i suoi occhi, nel senso di colore o forma, intendo la sua espressione" chiarì e Scorpius rilasciò le dita dalla maniglia.
" Dentro di lui c' è tutta la tristezza e la disperazione che a volte provo io, dai suoi occhi puoi capire che lui ha provato qualcosa di orrendo e che sta cercando di uscirne..." sospirò " capisci perché mi sento vicina a lui?" gli chiese alzando gli occhi su Scorpius.
Lui si avvicinò a lei e Lily riprese " io non so cosa provo per te" confessò e Scorpius si fermò sul posto " ci sono troppe cose nella mia testa: James, mia madre, mio padre, Albus e adesso anche la profezia..."
" Però Alex riesci a farcelo entrare" Scorpius non riuscì a trattenersi dal dire, la gelosia che ricominciava a pungolarlo.
" Anche te ci sei...ma non so quale ruolo ricopri..." si allontanò da Pegasus, ma non smise di guardare Scorpius " mi confondi" ammise " ma forse è un mio problema"
" E comunque non devi essere geloso di Alex, lui mi è stato molto vicino quando tutti mi avevate girato le spalle, ma ti assicuro che non ha mai preteso niente...anzi, sembrava facesse il tifo per te" gli disse con un sorriso.
Scorpius si avvicinò al letto di Alexander e lo guardò, anche mentre dormiva non sembrava rilassato.
Ripensò a tutte le volta che aveva parlato con lui, a quando si era trovato faccia a faccia con lui.
Non gli aveva mai mostrato amicizia, non gli aveva mai teso una mano.
E' che tutto in lui sembrava una menzogna, ma forse per scoprire la verità doveva scavare a fondo e provare a conoscerlo.
Forse era vero il detto delle verità dietro alle bugie.
Vide Lily mettere la propria mano sopra al braccio di Alexander, ma prima che potesse anche solo sentirsi infastidito, la vide chiudere gli occhi e intirizzirsi come se fosse stata folgorata.
Il corpo di lei si muoveva a scatti, ma senza lasciare il braccio di Alexander.
La sua voce era un misto tra un gorgoglio ed un gemito e anche le parole erano interrotte e sconnesse.
Che cosa stava succedendo?
Scorpius sentì il panico invaderlo e tutto divenne nero, vedeva solo Lily e la sua sofferenza.
Corse verso di lei e la prese per le spalle provando ad allontanarla da lui, ma sembravano collegati; per quanta forza facesse non riusciva a dividerli.
Se la situazione non fosse stata così tragica, si sarebbe messo a ridere pensando che adesso Lily non avrebbe potuto negare che qualcosa la univa ad Alexander.
" Papà" urlò.
Prese la bacchetta dalla tasca, ma in realtà non sapeva quale incantesimo pronunciare.
Non esisteva un incantesimo per una cosa del genere.
Non sapeva neanche se era mai esistita una cosa del genere.
" Finite incantatem" enunciò mirando il punto d' incontro tra la mano di Lily e il braccio di Alexander.
L' unica cosa che accadde fu che i capelli di Alexander divennero biondi. Scorpius sbatté le palpebre, ma non si diede tempo per pensare, si puntò la bacchetta alla gola e pronunciò " Sonorus" prima di cominciare ad urlare il nome di suo padre.
Non riusciva più a vederla così, non riusciva più ad udire quel misto tra grida e dolore.
Sembrava che gli stessero perforando le orecchie.
Dopo pochi minuti, che a Scorpius parvero ore, Lily fu come espulsa dal corpo di Alexander, la mano si rilasciò spontaneamente e, nel momento in cui sentì suo padre aprire la porta ed urlare il suo nome, lei gli si accasciò tra le braccia senza conoscenza.
Sembrava che la mano che aveva appoggiato sul braccio di Alexander fosse completamente bruciata, tanto era piena di piaghe e galle " che succede, papà?" chiese Scorpius senza neanche guardare suo padre.
Le voltò la mano e sul dorso era apparso un simbolo, piccolissimo, della stessa grandezza di un bottone, ma era lo stesso simbolo che già aveva sulla clavicola " papà?" la voce di Scorpius era ormai piena di panico.
Draco si riscosse, era rimasto talmente basito per la scena che aveva appena visto che non era riuscito a smuoversi di un millimetro ed i suoi occhi erano rimasti fissi sulla mano di Lily Potter, cercò di far funzionare il suo cervello e fece scorrere velocemente gli occhi da Lily a Pegasus e viceversa.
Quando era entrato dentro la stanza e aveva visto la scena quasi non credeva ai suoi occhi, eppure era proprio così.
Lily Potter era rimasta attaccata al braccio di suo figlio, come una persona che prende la scossa, non riusciva a rilasciarlo e non ne era cosciente.
Cosa significava? E perché aveva il Triskel sulla mano?
Aveva qualcosa a che fare con la gravidanza?
Doveva venirne a capo e per farlo c' era solo un modo.

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E se domani...
FanfictionE se un giorno un giovane ragazzo di vent'anni arrivasse e preannunciasse una nuova guerra magica? e se nessuno conoscesse davvero quel ragazzo? e se le cose non fossero esattamente come appaiono? Ennesima Lily / Scorpius che mi è balzata in testa :...