12 Capitolo

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" Chi cerchi di evitare?"
Lily era salita in cima all' edificio. Aveva sempre amato quel posto e Scorpius lo sapeva per quello gli era stato così semplice trovarla.
Sapeva che quando aveva bisogno di pensare o di stare sola andava a rifugiarsi là in cima.
La tranquillità di quella terrazza verandata dove nessuno poteva vederla, ma che non impediva a lei di vedere cosa accadeva in strada l' aveva sempre affascinata.
" Non evito nessuno" affermò Lily anche se non era vero.
Evitava Albus, perché sapeva che sarebbe stata costretta a parlare con lui.
Evitava Alice, perché solo guardarla in viso e vedere la sua espressione così delusa, la feriva.
Evitava suo padre, perché l' idea che l' avesse punita così duramente e le avesse tolto la possibilità di diventare Auror, sembrava la ciliegina che completava la torta.
Ed evitava Scorpius perché aveva paura di averlo perso per sempre, ma il suo dannato orgoglio le impediva di guardare quegli occhi grigi come una mattina piovosa e di dirgli che lo amava.
Perché era davvero così, lo sapeva e l' aveva sempre saputo, era solo stata troppo stupida per ammetterlo con se stessa; non che ammetterlo avrebbe cambiato la cosa, anzi, sarebbe stato solo un motivo in più per non metterlo in pericolo, ma mentire anche con se stessa le sembrava davvero una cosa stupida.
E di cose stupide ne aveva fatto la collezione ormai.
" Io credo che tu fugga..."
" Io credo che dovresti tornare a casa come ha detto mio padre"
Scorpius sollevò un labbro " giusto, perché tu fai tutto quello che ti dice tuo padre, no?" le chiese e Lily si voltò verso di lui " che vorresti dire?" gli domandò.
" Voglio dire che tuo padre ti aveva chiesto di parlare con Albus e tu te ne sei andata, lasciando tutti a chiedersi dove fossi, anche se era palese che tu volessi restare da sola"
" E allora che ci fai qua?" gli chiese portandosi una mano dietro la testa e sciogliendosi la coda alta che teneva sempre per gli allenamenti.
Scorpius s' irrigidì sentendo il suo profumo arrivargli fino alle narici e maledicendo se stesso per le sue reazioni.
" Volevo vedere che tu stessi bene" confessò e Lily quasi rise " non mi hai detto che non ti importava di me e che ti saresti arreso?"
Glielo chiese tutto d' un fiato, ma subito si pentì della sua impulsività. Non voleva sapere la risposta.
" Ci ho provato...ma a quanto pare non ce la faccio" affermò senza alcun imbarazzo, semplicemente come se le stesse esponendo una cosa evidente.
" Forse perché dopo aver saputo cosa ha fatto tuo padre mi sono messo nei tuoi panni, io so che cosa significa essere Auror per te" le spiegò Scorpius " so che il non poter partecipare alla ricerca di tua madre ti sta distruggendo dentro".
Le mani di Lily appoggiate sul pavimento si contrassero lentamente fino a formare due pugni.
La conosceva così bene? Perché per lui era così evidente quello che provava mentre non era la stessa cosa per lei?
" Forse è meglio tornare a casa, hai detto che mi stanno cercando" affermò alzandosi inpiedi.
" Se ne sono andati, Lily" le disse alzandosi a sua volta " se ne sono andati perché tu li mandi via, lo fai con Albus..."
" Albus mi ha trattato come una pezza da piedi, ha pensato che fossi una maledetta assassina come quegli stronzi degli Apocalittici"
" Alice? E lei, perché l' allontani?" domandò Scorpius avvicinandosi a lei.
" E' lei che allontana me" si oppose Lily con rabbia e Scorpius alzò gli occhi al cielo " certo" affermò " e tuo padre?"
" Io...io...no, mio padre non lo allontano"
Lily sentì il cuore stretto in una morsa, forse era vero, forse era divenuta davvero così e la cosa le faceva paura.
Lei non era mai stata così. Per lei la sua famiglia era la cosa più importante.
" Me ne vado" affermò dirigendosi alla porta " e me?" chiese Scorpius, facendola fermare poco prima dell' uscita.
" Perché mi allontani?"
Lily sentì il cuore balzarle direttamente nella gola per la dolcezza del tono che aveva usato.
Avrebbe voluto disperatamente buttarsi tra le sue braccia e farsi stringere; se chiudeva gli occhi le sembrava quasi di poter sentire le sue labbra sul suo collo e sul suo petto.
Si voltò verso di lui " Non ti allontano" disse con un filo di voce.
Perché le risultava così difficile mentire?
" Sei sempre stata una frana con le bugie" affermò Scorpius, avvicinandosi lentamente.
Lily avrebbe voluto dirgli di fermarsi o avrebbe voluto indietreggiare fino ad uscire, la verità era che si sentiva incredibilmente e totalmente ipnotizzata da lui. Dai suoi occhi.
Non riusciva a lasciarli, era come se avessero l' immenso potere di calamitarla a lui e lei non fosse che la preda immobile da catturare.
" Non puoi allontanarmi perché ti conosco ed ho conosciuto la vera Lily, il tuo cuore immenso, la tua voglia di esserci sempre e per tutti"
Lily si morse il labbro nervosamente, le sue mani tremavano e la voce dolce di Scorpius era come una cura, come un qualcosa che le entrava direttamente dentro, nelle sue vene, e le percorreva tutto il corpo facendole capire che era viva.
Lui le mise una mano sulla guancia, poi la richiuse lasciando che fosse solo il pollice ad accarezzarla " ti avevo promesso che non mi sarei mai arreso" le disse e Lily chiuse gli occhi sentendo il suo fiato solleticarle la pelle e il suo tocco darle i brividi scuotendola dall' interno.
" Ma dimmi che non mi ami ed io lo farò" le disse " dimmelo e ti lascerò in pace"
Lily aprì gli occhi di scatto e si ritrovò quelli di Scorpius abbassati nei suoi.
Voleva mentire. Doveva mentire. Dirgli che non l' amava, ma ogni volta che cercava di aprire le labbra per dire quella bugia, le sembrava di soffocare e non riusciva a farcela.
" Giuralo" le disse facendo scorrere il polpastrello sulle sue labbra e Lily scosse la testa sempre più confusa per tutte le sensazioni che stava provando.
Perché con lui doveva essere così? Perché aveva la capacità di sollevarla e farla sentire come se fosse in un' altra dimensione.
Non le era mai successo e non era neanche una ragazzina senza esperienza, ormai aveva quasi vent' anni ed era un po' grandicella per i brividi e le farfalle nello stomaco, eppure quello che sentiva quando lui la guardava era davvero molto simile: il suo stomaco sembrava fare le capriole dentro di lei e il suo cuore accelerava fino a farle chiedere se la sua gabbia toracica sarebbe stato in grado di contenerlo ancora.
" Lo sapevo" affermò Scorpius con un sorriso di trionfo e le prese la nuca con le mani traendola a sé con passione e baciandola delicatamente, assaporando le sue labbra.
I pensieri di Lily si azzerarono completamente, quel poco di lucidità che era riuscita a conservare se ne andò, come se Scorpius avesse premuto un interruttore e spento la sua testa.
Si sentiva una stupida a lasciarsi andare, si sentiva una stupida a permettere al desiderio e all' amore di mettere in pericolo Scorpius, ma era la prima volta che si sentiva amata dopo tanto tempo, era la prima volta che si sentiva amata da Scorpius e lui...lui era l' amore della sua vita.
Poggiò le mani sul suo petto facendole scorrere fino alle sue spalle e lasciò che lui l' avvicinasse di più a sé, lasciò che i loro corpi combaciassero e che i loro baci si facessero più ardenti.
Lily sentì le mani di Scorpius sulla sua pelle e l' eccitazione salì lasciandola senza respiro.
Le sue gambe cominciarono a cedere e Scorpius la fece sdraiare.
" Me ne pentirò"
" No, non lo farai, te lo prometto " il sussurro di Scorpius contro la sua pelle, le fece capire che lo aveva detto ad alta voce, ma non riusciva a fermarlo, non riusciva a rendere concreto il suo pensiero.
S' irrigidì quando Scorpius sfiorò il suo Triskel sulla clavicola e lui alzò gli occhi velati di passione per guardarla negli occhi in uno sguardo intenso e contemporaneamente comprensivo.
Vi poggiò le labbra sopra, a lui non importava, come non importava delle tante cicatrici che rovinavano la sua pelle, a lui importava di lei. Solo di lei.
Proprio come Lily che riusciva solo a pensare alle labbra di Scorpius sulla sua pelle, alle proprie mani sulla sua schiena, sul suo petto, sul suo viso; e al calore del suo corpo sopra al suo, dentro al suo. Fino alla fine. Fino a perdersi l' uno dentro l' altro.
Con il raggiungimento del piacere ritornò anche la lucidità. Prima ancora che Scorpius potesse abbracciarla e attirarla a sé, Lily scattò seduta.
" Non ci credo...non ci credo...non ci credo" disse sollevandosi i capelli e con la voce sempre più stridula ogni volta che lo ripeteva.
Non poteva essersi lasciata andare. Perché? Perché era così stupida?
Scorpius si passò una mano tra i capelli esasperato.
" Non ci credi...nel senso che è stato troppo bello?" le chiese sarcastico e Lily gli lanciò un' occhiataccia.
Aveva una mano sopra al seno e l' altra appoggiata sopra la fronte, il suo respiro era ancora leggermente accelerato, e le gambe erano rannicchiate al petto di modo da nascondere la sua nudità.
" Non ci credo, non posso essere stata così stupida da aver di nuovo fatto sesso con te" chiarì e Scorpius alzò un sopracciglio sospirando.
" Sai, credo che tu sia la donna meno romantica che conosca" la prese in giro alzandosi in piedi e rinfilandosi i boxer davanti a lei e Lily abbassò lo sguardo.
Scorpius sorrise scuotendo la testa, abbassava lo sguardo? Era la seconda volta che facevano l' amore, pochi minuti prima le sue mani lo avevano esplorato dandogli un piacere infinito e adesso abbassava lo sguardo come se quelle cose non le avesse fatte lei?
S' inginocchiò e le prese il viso tra le mani di modo che i loro occhi tornassero a guardarsi.
" Non sei stata stupida semplicemente perché noi non abbiamo fatto sesso. Abbiamo fatto l' amore" ribatté prima di poggiare di nuovo le labbra sulle sue con dolcezza.
" Lo so che mi ami" ripeté Scorpius.
" Non sarai un po' troppo sicuro di te, Malfoy?" lo sfidò Lily e Scorpius rise " sono sicuro di me perché so di essere bellissimo e che tu non puoi resistermi" scherzò e Lily scosse la testa " illuso" commentò.
Scorpius rise guardandola con negli occhi un' espressione che era un misto di divertimento e di lussuria " dici che puoi resistermi?" le chiese.
Gli occhi di Lily luccicarono all' idea di raccogliere una sfida " decisamente" disse imperativa e Scorpius la prese tra le braccia dimostrandole che quella volta avrebbe perso.
" Devo smetterla" disse Lily, ma questa volta non accennò neanche ad alzarsi e si lasciò cullare dal calore delle braccia di Scorpius.
" Devi smetterla? Sono felice che tu abbia smesso di farmi sentire come un approfittatore di povere ragazze indifese" scherzò con voce divertita.
Lily si alzò leggermente puntellandosi su un gomito " indifese?" chiese inarcando un sopracciglio " ma se agli allenamenti ti faccio sempre il..."
Scorpius la interruppe prendendola per le braccia e zittendola con un bacio.
La prese quasi di peso e la fece scorrere sotto di lui " vedi? Sei indifesa" disse in un sussurro prima di tornare a baciarla.
Lily rise e si lasciò baciare, ma questa volta il suo cervello riuscì a restare abbastanza lucido per imporle di smettere.
" No, Scorp, dicevo sul serio. Devo smetterla" affermò.
" Perché ?" le chiese lui sollevandosi da lei e tornando disteso, ma senza smettere di tenerla tra le braccia.
" Non posso, non posso e basta. Io non sono come le altre...tu...tu hai bisogno di qualcuna...senza tutto il bagaglio che mi porto dietro io...qualcuna non lo so... forse... come Kathrine" confessò, anche se la sua voce si era fatta sempre più bassa ad ogni parola, fino a divenire un sussurro sul nome della loro compagna di corso.
Trattenne il fiato ed anche il suo cuore parve fermarsi come in attesa.
Nonostante le sue parole, in fondo al suo cuore, lei voleva che lui negasse; aveva così bisogno che lui le dicesse che non sarebbe mai stato possibile.
La mano di Scorpius si arrestò nella carezza " vuoi decidere tu chi devo frequentare? Vuoi decidere anche chi devo amare, sposare o con quale donna devo avere dei figli?" le chiese con voce irata.
Lily scosse la testa sentendo il fiato ricominciare ad affluire nei suoi polmoni e appoggiò la fronte e una mano contro il petto di Scorpius solleticandoglielo con i suoi capelli " no" mormorò non riuscendo più a mentire.
Scorpius le sollevò di nuovo il viso " io ti amo, Lily" le confessò e dai suoi occhi poté vedere che era la verità.
Lily inspirò bruscamente, era la prima volta che glielo diceva e le sembrava, bè le pareva quasi impossibile.
Scorpius non era il tipo da esternare i sentimenti, anzi, di solito tendeva a lasciare che le persone capissero quello che provava, quindi le sembrava così irreale sentire quelle parole da lui, ma contemporaneamente più lo osservava e più le sembrava sincero.
Per la prima volta le sembrava quasi che la sua espressione fosse meno enigmatica, quasi decifrabile" qualsiasi sia il tuo problema, il motivo per il quale non vuoi lasciarti andare, quello per cui continui a negarti la possibilità di essere felice a me non importa. Io ti amo e quando tu vorrai raccontarmelo io sarò qua e ti ascolterò, per adesso mi accontenterò di amarti" aggiunse.
Lily sentì le lacrime premerle sugli occhi, ma per la prima volta dopo tanto tempo non era la disperazione.
Era qualcosa...era come la felicità, ma forse era ancora più intenso, quasi come se lui potesse salvarla, se lui potesse farla tornare ad essere quella di prima, potesse farle dimenticare buona parte degli orrori che aveva vissuto.
Istintivamente, obbedendo semplicemente ad un impulso che lo guidava verso di lui, seguendo solo il suo cuore, gli prese il viso tra le mani e premette forte le labbra sulle sue, lasciando che si trasformasse, subito dopo, in un bacio pieno di amore e passione.
Scorpius la prese per le braccia e l' allontanò da sé " E questo cos'era?" le chiese e Lily sorrise " era un grazie" confessò e Scorpius sorrise riportandola su di sé per baciarla, ma si staccò quasi subito, come se un pensiero lo stesse ossessionando
" Devi dare una possibilità ad Al " le disse, guardandola in viso per studiare la sua reazione.
Lily scosse la testa oscurandosi immediatamente in volto e si alzò a sedere infilandosi il reggiseno.
Perfetto, serata finita, fu il pensiero di Scorpius vedendola infilarsi anche la maglietta.
Accidenti alla sua boccaccia lunga. Doveva immaginare che toccare il tasto di suo fratello sarebbe stato pericoloso, ma non riusciva a vederli in quella maniera ed Harry aveva ragione erano un pericolo per se stessi e dovevano risolvere la cosa, prima di rischiare di farsi male davvero.
Lily finì di aggiustarsi i pantaloni e si alzò in piedi " Credi che solo perché abbiamo fatto sesso, tu possa dirmi cosa fare?" gli chiese arrabbiata e Scorpius si sollevò raggiungendola e prendendole il mento " amore" la corresse, prima di chinarsi a riprendere i suoi pantaloni.
" Amore come ti pare" commentò acida Lily e Scorpius roteò gli occhi " dico solo che mi pare che un anno e mezzo di odio sia più che sufficiente" affermò.
" Certo, perché è una cosa che ho cercato io. L' ho allontanato io, giusto?"
Scorpius infilò i pantaloni sollevandosi sulle punte per agganciare i bottoni e chinando il viso lasciando che alcune ciocche di capelli gli ricadessero sul viso.
" Ti vuole bene" affermò subito dopo.
" Così bene che mi ha ignorato per tutto questo tempo".
" Tu hai solo paura".
Le mani di Lily tremarono di rabbia. Colpita e affondata.
" Smettila di parlare come se tu sapessi cosa stai dicendo, non sai niente" si arrabbiò e Scorpius rimase bloccato nell' atto di rimettersi la maglietta.
" Hai ragione" ribatté " e te l' ho detto non voglio saperlo fino a quando non ti sentirai pronta a dirmelo, ma credo lo stesso che tu abbia paura, credo che tu non lo affronti per paura di perderlo di nuovo"
Lily serrò i pugni e cercò di respingere le lacrime.
Aveva ragione e come sempre le aveva letto in viso quello che provava.
" Io non ho paura" borbottò legandosi i capelli in maniera nervosa.
Ma non era vero. Lo sapeva lei, lo sapeva la sua coscienza e a quanto pare lo sapeva anche Scorpius.
" Perché devi sempre rovinare tutto?" gli disse guardandolo con ira, ma avrebbe voluto chiedergli perché doveva avere ragione.
Lo guardò con rabbia e poi uscì dalla stanza ignorando i suoi richiami.
***
Lily non riusciva a dormire.
Appena aveva lasciato Scorpius era scesa in strada e si era smaterializzata velocemente per paura che lui potesse raggiungerla.
Sapeva di essere stata una vigliacca, ma non riusciva a pensare con lui vicino, non riusciva ad essere obbiettiva.
Ricordava la sensazione che aveva provato, quando tutto le era sembrato superabile con lui accanto, ma doveva combatterla perché non era semplicemente impossibile.
Sapeva che era la contropartita dell' essere innamorata, quando tutto sembra possibile con la persona che ami accanto, ma non era sicuramente il suo caso ed era il momento di riportare i piedi per terra.
Per quello aveva lasciato Scorpius da solo dopo che lui le aveva aperto il suo cuore, perché lei si era lasciata andare e non solo con il corpo, ma anche con la mente, gli aveva permesso di toccarle l' anima e la mente, di capirla e di amarla, dopo che si era ripromessa di non permetterlo mai più a nessuno.
Eppure, ancora, se pensava a lui e a quello che avevano condiviso le sembrava d' impazzire, le sembrava come se delle fiamme le percossero la pelle seguendo la scia delle sue mani e delle sue labbra.
Lo amava e, a quanto diceva, l' amava anche lui, ma quello non doveva bastarle, anzi, doveva essere un deterrente, invece si era buttata letteralmente tra le sue braccia appena lui le si era avvicinato.
In fondo lui aveva ragione lei non riusciva a resistergli; il suo amore, il suo calore erano energia vitale per lei.
Quel momento era stato quasi un risveglio per lei.
Scosse la testa, non doveva e non poteva. Non aveva bisogno di altri pensieri e la paura di metterlo in pericolo era troppo forte, la paura di essere inadeguata ancora di più.
Si chiese dove fosse finito il suo leggendario coraggio Grifondoro, quello che aveva sempre fatto impazzire Scorpius e Albus e che aveva sempre reso orgogliosi James ed i suoi genitori.
Forse era finito sotto le sue scarpe, o forse era semplicemente in attesa che rimettesse ordine nella sua testa, anche se le sembrava impossibile, anche se in quel momento tutto nella sua vita era incasinato e le sembrava proprio di aver toccato il fondo.
Si sedette sul bordo della finestra, aveva bisogno d' aria e le era sempre piaciuto farlo, le ricordava quei telefilm che vedeva da bambina insieme ai suoi fratelli. Il pensiero le andò per l' ennesima volta a James, al fratello che aveva perso, ricordava come si arrabbiava ogni volta che la vedeva in quella posizione.
" Sai, dovresti davvero scendere di lì"
Lily respirò e si prese un attimo per guardare la luna nel cielo: aveva quasi completato il suo giro e con il gioco di nubi, sembrava quasi ridesse di lei.
Sembrava che la prendesse in giro per tutti gli eventi di quel giorno, prima Scorpius e poi Albus, e pensare che aveva cercato di evitarli entrambi...era davvero una pessima Auror.
Si girò verso suo fratello e vide la sua espressione preoccupata. L' impulso fu di andarsene, era ancora troppo disgustata per parlare con lui, anche se sapeva che prima o poi avrebbe dovuto farlo, ma le parole di Scorpius le tornarono in mente: hai paura.
" Non credo che darmi ordini sia il modo migliore per scusarti"
" E' pericoloso" ribatté lui e Lily scese dal bordo con un piccolo salto " uhm, interessante, adesso ti preoccupi per me?" gli chiese guardandolo negli occhi e sedendosi sul letto.
Albus si sedette accanto a lei e Lily si mosse istintivamente per allontanarsi da lui.
Non sapeva neanche perché aveva reagito così, non aveva paura di lui, ma della sua vicinanza.
Forse Scorpius aveva ragione, aveva paura di perdonarlo, di tornare a volergli bene liberamente e poi perderlo di nuovo.
" Siamo arrivati a questo?" domandò Albus " adesso ti allontani da me?" chiese ancora con una smorfia incredula.
Lily strinse il copriletto con una mano, era così difficile aprirsi con lui, eppure per la prima volta le fu davvero chiaro che doveva farlo, se non per lui, per se stessa, per suo padre.
Scosse la testa " è un anno e mezzo che passo dopo passo mi allontano da te e tu te ne accorgi solo adesso?"
Il suo tono non era cattivo, ma nonostante questo, Lily vide Albus abbassare gli occhi " mi sono già scusato più e più volte, ma sembri non capire..."
" No, tu sembri non capire" lo interruppe Lily alzandosi in piedi.
" Tu sei mio fratello, io e te siamo cresciuti assieme, mi sono appoggiata a te per una vita, forse più a te che a James, ti ho ascoltato ogni volta che mi parlavi di Alice, mi sei sempre stato vicino e ti sono sempre stata accanto, poi nel momento in cui avevo più bisogno di te, nel momento in cui tutto mi cadeva addosso...puf, mio fratello non c' era più, sembrava fossi morto insieme a James e potevo anche accettarlo, avrei potuto capire lo shock e la negazione se fossi stato così con tutti e non fosse stato un trattamento che riservavi solo a me..." si rese conto di avere il fiatone per lo sfogo e face un passo indietro riprendendo fiato.
Albus era ancora immobile, seduto sul letto, le labbra strette ed in continuo movimento, come a segnalare il suo disagio, ed i suoi occhi verdi pieni di lacrime e puntati su di lei.
" Poi..." prese un altro respiro, non voleva piangere, non voleva assolutamente piangere " poi, dopo un anno e mezzo che mi ignori, che fingi che io non esista, che ti disinteressi totalmente di me...a quel punto scatti, ti sfoghi – cosa che avresti dovuto fare subito - e mi dici che sono un' assassina, che ho ucciso James, che ho torturato nostra madre..." sentì la rabbia ribollirle di nuovo " ti rendi conto di quello che mi hai detto? Hai idea di come mi sono sentita?" gli chiese e Albus poté solo abbassare nuovamente lo sguardo.
Cosa poteva dire?
Lily scosse la testa " lo sguardo che ho visto nei tuoi occhi un mese fa, lo sguardo che avevi quando mi parlavi, era di uno che finalmente era riuscito a dire ciò che si teneva dentro da tanto, troppo tempo ed io...io non credo che riuscirò mai a dimenticare i tuoi occhi, quegli occhi che ho sempre amato tanto che mi guardavano come se fossi un escremento, un rifiuto da gettare; come se non potessero mai perdonarmi" la voce le tremò e Lily chiuse gli occhi.
" Tu cosa avresti fatto se nei tuoi ricordi ci fosse stata la mia immagine che uccideva James e torturava nostra madre?" domandò Albus, parlando dopo aver ascoltato tutto il suo sfogo.
Lily emise una mezza risata amara " me lo chiedi davvero?" domandò con un sorriso pieno di tensione " credevo che mi conoscessi. Io non ci avrei mai creduto, io sarei andata da papà e gli avrei chiesto cosa non funzionava nella mia testa, cosa mi avevano fatto..."
Si fermò innervosita. Forse non era del tutto vero, o meglio, era sicuramente vero che non avrebbe creduto ai suoi ricordi, come lo era il fatto che si sarebbe opposta e avrebbe cercato di sapere la verità, su quello non aveva dubbi, conosceva il suo carattere, infatti la sua delusione, in parte, era dovuta anche al fatto che non avrebbe mai pensato che invece Albus sarebbe stato così vigliacco da credere a tutto e non dirle niente; ma al contempo non sapeva se si sarebbe rivolta a qualcuno, perché...perché la verità era che lei aveva un problema, ma non l' aveva mai detto a nessuno e per una volta fu contenta di non essersi sfogata neanche con Alice.
" Mi dispiace, Lily, mi dispiace davvero...devi credermi" Albus interruppe i suoi pensieri, probabilmente credendo che la sua esitazione di poco prima fosse dovuta alla rabbia o la disperazione.
Lily si sedette sulla sedia accanto alla scrivania e giocherellò con le piume poste dentro al suo portamatite a forma di boccino d' oro; fece scorrere un dito sul contorno dell' ala e lo fermò sul bordo " sai, forse non è neanche questa la cosa che non riesco a perdonarti" confessò e prese una piuma solleticandosi la guancia, come se la tenerezza della piuma potesse darle il calore di una carezza e automaticamente il pensiero le andò a Scorpius e alle sue carezze.
Pensiero che scacciò scuotendo la testa vigorosamente " è solo che..." commentò tornando a pensare a suo fratello " io avevo davvero bisogno di te, Al" confessò alzando gli occhi su di lui.
Albus sentì il suo cuore fare un tuffo, l' aveva chiamato Al, forse stava iniziando a perdonarlo.
" Tu non sai cosa mi è successo, io avrei voluto parlartene, eri l' unico con cui potevo farlo; per non sobbarcare papà che era già abbastanza distrutto, per non dare fastidio a nessuno, io potevo parlare solo con te..." s' interruppe portandosi una mano a coprire le labbra, non voleva che le vedesse tremare.
" Alice ti è sempre stata vicina" si giustificò Albus e Lily sorrise di un sorriso triste " amo Alice, anche adesso, anche dopo che si è allontanata da me, anche dopo che ha preso le tue parti così palesemente e non mi ha spiegato le sue ragioni...sicuramente appena lo farà capirò che lei aveva ragione ed io torto " poi chiuse gli occhi come per riordinare le idee " non so come fa, ma è l' unica a farmi sempre ricredere" Albus sorrise della confessione, ma Lily riprese subito.
" Però, fondamentalmente, non sono mai riuscita a parlare con nessuno di quel giorno" lo guardò dritto nelle sue iridi verdi che sembravano risplendere alla luce della luna " tu ne hai parlato con Scorpius? Non mi sembra che anche lui sappia molto" aggiunse e Albus storse la bocca " non posso" disse soltanto.
" Già " ammise Lily.
Non poteva lei e non poteva lui.
Come potevano raccontare la complessità di quello che avevano passato, visto o subito, senza fare la figura dei patetici che volevano farsi compatire?
Sicuramente i loro amici li avrebbero capiti ed avrebbero scelto di star loro vicini, ma il loro orgoglio, quel lato ereditato sia da Harry che da Ginny, glielo aveva semplicemente impedito.
" Io ho sbagliato, potessi tornare indietro nel tempo non farei niente di quello che ho fatto..."
" No, invece lo faresti" lo riprese Lily stancamente e Albus la guardò a bocca aperta " no, che non lo farei, adesso sei tu che pensi il peggio di me"
Lily sorrise, il primo sorriso sincero. Albus, per un attimo, sembrava tornato a quando erano bambini, quando cercava d' impuntarsi per spuntarla con lei e James.
" No" si oppose Lily " non penso il peggio di te, ma so che adesso dici così per la tua consapevolezza di aver sbagliato, se tornassi indietro nel tempo, con gli stessi elementi che avevi un anno e mezzo fa, mi accuseresti di nuovo"
Albus non riuscì a dire niente, era come se il fiato gli fosse stato prelevato con la forza dai suoi polmoni.
Sapeva che aveva ragione, sapeva che era il suo carattere. Essere Serpeverde non è una scusante, la voce di Alice fu un eco nella sua testa.
" Io ti voglio bene" disse soltanto e Lily poté notare i suoi occhi pieni di lacrime non versate.
Era impaurito, gli sembrava quasi che sua sorella gli stesse dicendo che non sarebbe mai riuscito a perdonarla e lui...fondamentalmente lui non sapeva se sarebbe riuscito mai a perdonarsi se l' avesse persa.
" Anche io" rispose Lily, era inutile negarlo, era inutile continuare a fare del male a lui e a se stessa.
Quella punizione non serviva a nessuno se non a far soffrire tutti e a impedir loro di poter divenire Auror e fare una strage di quegli assassini.
Albus si alzò dal letto e si diresse verso di lei, probabilmente per prenderla tra le braccia e Lily dovette far appello a tutta la sua forza di volontà per impedirsi di cedere e anzi, mettere una mano davanti a sé per bloccarlo; non c' era niente che avrebbe desiderato di più che un abbraccio di Albus, ma non sarebbe riuscita a sentirsi davvero bene e non voleva che fosse così.
" Per favore, ricominciamo piano piano" disse con voce così bassa che Albus si chiese se non se lo fosse immaginato.
Invece sua sorella alzò di nuovo il viso su di lui e vide le lacrime che cominciavano a rigare il suo volto.
" Non posso pulire un anno e mezzo con un colpo di spugna. Ho bisogno di tempo per potermi di nuovo fidare di te, per poter credere che tu mi voglia bene davvero" disse cercando di tenere la voce ferma.
" Per poter essere di nuovo fratelli" concluse e vide Albus chiudere gli occhi, sicuramente non era quello che si era aspettato.
" Cerchiamo solo di tenere un comportamento civile e rilassato, di mettere da parte tutta la rabbia che ci ha diviso per troppo tempo, papà ha ragione dobbiamo smettere di attaccarci e cercare di proteggerci...anche per lui, ha solo noi"
Albus annuì sapeva di non potersi aspettare molto di più.
Sapeva che lei non si sarebbe potuta dimenticare tutto il male che lui le aveva fatto, non subito almeno.
Si chinò sui talloni per essere all' altezza del suo viso, Lily si mosse sulla sedia ,sembrava quasi che stesse per abbracciarla lo stesso, ma probabilmente la sentì irrigidirsi perché alzò gli occhi su di lei e mise una mano sopra la sua.
" Ok" le disse alzandosi " cominciamo piano piano, esattamente l' opposto di te e Scorpius..."
Lily alzò lo sguardo incredula: se n' era accorto? Lo vide sorridere divertito " dovrò avvertirlo di tenere giù le zampe dalla mia sorellina" le comunicò e Lily non poté trattenersi dall' incupirsi di nuovo " non credo ce ne sia più bisogno" disse con amarezza, ma Albus sorprendentemente sorrise " tu dici?" le chiese " un ragazzo di ventun anni pieno di ormoni che non riesce a toglierti gli occhi di dosso? Per non parlare di Alexander o di Karl, ti stanno attaccati come la colla"
Lily si morse un labbro pensierosa e Albus scosse la testa " quando sarai pronta ad essere di nuovo fratello e sorella, dovrò spiegarti un paio di cose" disse ridendo e avviandosi alla porta.
Harry si staccò dal muro e sorrise – finalmente orgoglioso dei suoi figli - prima di scendere le scale per andare in cucina.
Quando entrambi un paio d' ore dopo scesero le scale, assonnati e con il viso sconvolto, Harry gli mise davanti qualche frittella e riempì ad entrambi il bicchiere di succo di succo di zucca.
Lily e Albus si guardarono aggrottando le sopracciglia, leggermente sorpresi " non sei arrabbiato?" chiese Lily, esponendo il dubbio di entrambi.
Harry sorrise prendendo anche il suo piatto e sedendosi davanti a loro, ma non disse niente, anzi prese il coltello e la forchetta e cominciò a spezzettare la sua frittella.
Albus guardò di nuovo Lily e lei alzò le spalle facendogli capire che ne sapeva quanto lui " papà?" chiese Albus spazientito.
Harry alzò finalmente lo sguardo su di loro e lo passò dall' uno all' altra " mangiate o farete tardi in Accademia" disse ed entrambi spalancarono gli occhi.
" Ma...Ma..." Albus sembrava senza parole dalla felicità e invece Lily si alzò e si buttò tra le braccia di suo padre rischiando quasi di farlo cadere " sei il papà migliore del mondo" gli disse circondandogli il collo con le braccia.
Harry le baciò la testa tenendola stretta a sé e contemporaneamente alzò gli occhi su Albus " no, non lo sono" disse tristemente " sono stato troppo concentrato sul mio dolore per pensare a quello che stava accadendo tra di voi, ma adesso non voglio più che sia così".
Staccò Lily da sé e guardò entrambi i suoi figli " voglio che mi diciate ogni cosa, ogni volta che avete paura, siete tristi o arrabbiati, voglio che ricominciate a poter contare su di me, voglio che torniamo ad essere una famiglia" confessò e Albus e Lily annuirono, nonostante le lacrime che appannavano i loro occhi.
***
" Sei Cristel, giusto?"
Lei alzò gli occhi dal lavabo dove si stava lavando e guardò il ragazzo davanti a lei.
Le bastò guardare i suoi occhi grigi piombo, così scuri da sembrare quasi neri ed i suoi lineamenti così perfetti da sembrare irreali e fastidiosi per capire chi si trovava davanti e finalmente dopo più di un mese sorrise.
Quando aveva bussato da Madama Mclan ed aveva detto la parola d' ordine proprio come le aveva spiegato Aaron Corner, Cris era stata bendata e condotta in un cunicolo stretto e circondato di vestiti, o almeno così aveva dedotto, visto che aveva sentito più volte la consistenza di un tessuto sfiorarle le braccia nude.
Era stata tenuta sotto stretta osservazione per più di due settimane e poi, finalmente, le avevano ridato la bacchetta e avevano cominciato a darle qualche compito seppur mediocre e di poca importanza, ma almeno con la bacchetta era riuscita a ricominciare ad inviare qualche messaggio a Zoe e J.J.
Adesso, erano passate altre due settimane e finalmente qualcuno che nel gruppo aveva una minima importanza l' avvicinava e, notando la somiglianza, doveva essere il fratello di Aaron.
" Ho parlato con mio fratello...non è stato facile, sai mi tengono fastidiosamente d' occhio" commentò e Cris annuì.
Non le stava dicendo niente di nuovo, nelle ultime due settimane, quando era stata più libera di muoversi, aveva capito che in quel posto ci stavano ben poche persone e che, sicuramente le persone che erano al vertice dell' organizzazione, non erano lì.
" Pare che tu gli abbia promesso di liberarlo in cambio dell' entrata nel nostro gruppo" le disse e Cris provò un moto di fastidio, sembrava che la stesse studiando molto attentamente.
Prese automaticamente la bacchetta dalla mensola accanto al lavandino, dove l' aveva appoggiata, e riportò lo sguardo sul ragazzo davanti a lei sperando che il messaggio fosse chiaro.
Lui sorrise " non ti devi preoccupare, non ti voglio far niente" commentò agitando le mani davanti al suo viso, ma i suoi occhi non convincevano affatto Cris, sembravano così gentili e così inappropriati in una persona come lui che lei fu sicura fossero anche falsi.
" Vorrei solo sapere come mai ti interessava tanto il nostro gruppo".
Cris si rilassò impercettibilmente e cominciò a raccontargli la menzogna che si era preparata, ovvero che condivideva le loro idee, che voleva far qualcosa e non stare a guardare.
Il ragazzo la guardò ancora un secondo come se volesse leggerle dentro, poi annuì e il suo volto si aprì in un sorriso facendo capire a Cris che aveva passato le selezioni.
" Bene" disse alzandosi " io sono Leary" si presentò tendendole la mano e Cris la strinse cercando di apparire felice per la sua decisione.
" Una bella ragazza che appoggia la nostra causa è una cosa davvero piacevole" affermò guardandola negli occhi e Cris dovette lottare con se stessa per non trasformare il sorriso in una smorfia.
Chissà se Aaron aveva detto le stesse cose alla madre di Pegasus.
" Aaron mi ha detto che conosci Harry Potter e la mia idea sarebbe di usarti come spia" le disse e Cris si morse una guancia a disagio e se Pegasus l' avesse vista?
Sarebbe davvero stato capace di smuovere mari e monti per prenderla per un orecchio e riportarla a casa.
Era sempre stato molto protettivo, saperla poi nella tana degli Apocalittici, delle persone che odiava di più al mondo l' avrebbe mandato fuori di testa.
" Per adesso però vorrei che ti occupassi di una cosa" le disse uscendo dalla stanza.
Cris rilasciò il respiro e seguì Leary per delle scale che conducevano in un sotterraneo buio e con un forte odore di muffa.
" Eccoci" disse facendo scorrere una porta di metallo che produsse un fortissimo clangore.
Cris guardò dentro e l' odore di putrefazione e sporco le arrivò subito alle narici, fece vagare lo sguardo per tutta la stanza fino a quando quello che vide non le fece sgranare gli occhi incredula.
" Oddio" sussurrò portandosi una mano alla bocca.

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