Capitolo secondo

515 60 82
                                    

✷        ·  ˚ *

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

✷        ·
  ˚ * .
     *   * ⋆   .
·    ⋆     ˚ ˚    ✦
  ⋆ ·   *
     ⋆ ✧    ·   ✧ ✵
  · ✵ ✷        ·
  ˚ * .
     *   * ⋆   .

I watched you walk away and it felt like I spent all of that second day trying to figure out what it was that I should have said.

La pioggia batteva forte e incessante sulle alte vetrate del London Imperial College, una delle più prestigiose scuole della capitale inglese. Essere studenti lì poteva significare soltanto due cose: lo studente proveniva da una famiglia benestante e l'altra era che aveva un posto assicurato in una delle migliori università del paese; non che a Taehyung importasse più di tanto di entrambe le cose.

Kim Taehyung non era il classico ragazzo londinese, nato e cresciuto fra gli alti palazzi della capitale, dove tutto correva veloce e il tempo della vita sembrava essere scandito solo e soltanto dal desiderio di diventare qualcosa e qualcuno, di diventare "abbastanza" da essere notato in una città che non si fermava mai, tutt'altro.

Non era il solito ragazzo del quartiere ricco, quello che non perdeva un secondo per ostentare la propria ricchezza o che si vantava dell'ultimo acquisto dalla cifra esorbitante con i propri amici, anzi, era sempre stato quello "noioso" del gruppo, quello tranquillo che, se avesse potuto oscurarsi e restare anonimo, lo avrebbe fatto senza troppi sforzi.

Con il palmo della mano poggiato al mento, si perse ad osservare le piccole e trasparenti goccioline d'acqua correre e inseguirsi lungo lo spesso vetro che lo separava dalla tempesta in corso.

"l'ennesima giornata di pioggia!" pensò sbuffando.

Sebbene fosse nato lì, proprio nel più importante e famoso ospedale della città e vivesse in uno dei quartieri più ricchi, Taehyung era un tipo tranquillo. Un ragazzo alla mano, con il quale si poteva parlare di tutto, anche della più piccola sciocchezza, uno di quelli che non giudicava mai e a cui non importava il rango sociale o il conto in banca delle persone, ma solo della loro bontà. Doveva ringraziare i suoi genitori per averlo cresciuto con dei valori così solidi.

Taehyung era indubbiamente un bellissimo ragazzo. Era alto, longilineo e dalla pelle color del miele. Quando sorrideva, gli occhi gli si assottigliavano e un sorriso smagliante gli illuminava il volto, ma non era solamente bello, era anche infinitamente buono.

"Lui è Jungkook e rimarrà con noi per i prossimi mesi." Taehyung quelle parole le udì come un leggero sottofondo coperto dal picchiettare impetuoso della pioggia.

Taehyung non voltò nemmeno lo sguardo quando la professoressa chiese al nuovo studente di presentarsi.

"Mi chiamo Jungkook e vengo dal London South College e—"

Ci furono delle risatine soffocate, dei colpi tosse volontari e un "povero" sussurrato che fece risvegliare Taehyung. Non sopportava quei commenti denigratori, soprattutto se provenienti dal suo migliore amico è rivolto a qualcuno che nemmeno conoscevano.

Come un fiocco di neve || TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora