Capitolo sedicesimo

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"Sei come un fiocco di neve nel mese di Aprile. Sei inusuale e fuori luogo, ma passerei le mie giornate seduto davanti alla finestra per osservarti."

Taehyung era una delle persone più belle che Jungkook avesse mai avuto modo di conoscere anzi, era la più bella in assoluto. Era gentile, divertente, con un forte senso dell'umorismo e sapeva tenere testa a tutte le sue battute e alle frecciatine ma soprattutto, era paziente e rispettoso con lui e il corvino sapeva quanto potesse essere difficile far parte della sua vita, soprattutto per Taehyung che nemmeno sapeva tutto. Anzi, lui sapeva davvero ben poco.

Jungkook era stato cauto. Gli aveva raccontato che i suoi genitori non c'erano più, gli aveva fatto capire che la situazione a casa non fosse delle più rosee e che abitasse con suo zio Mok ma non era mai andato oltre per una serie infinita di motivi che aveva spiegato a Gunner, ma era stato proprio lui a consigliare a Jungkook di parlarne a Taehyung e non perché fosse obbligatorio farlo ma perché il moro gli aveva sempre dimostrato di esserci. Era stato in chiamata una notte intera con lui solo per assicurarsi che non gli succedesse nulla, lo aveva abbracciato sul ciglio della strada quando era caduto atterra in lacrime , aveva passato pomeriggi interi a studiare con lui, le serate dopo il lavoro, la serata assieme a casa sua e tutte quelle cose le aveva fatte senza mai chiedergli niente, senza mai voler sapere perché avesse dei lividi sul volto, perché fosse andato da Gunner e non lo avesse chiamato, perché quella notte avesse avuto così tanta paura da tremare come una foglia, perché il primo giorno di scuola si fosse paralizzato difronte al pugno di Joe ed era giunto il momento di parlargliene, di rendere Taehyung partecipe anche di quella grossa parte della sua vita, rischiando di perderlo per sempre perché Jungkook era ancora convinto che nessuno sarebbe rimasto nella sua vita dopo quei racconti e a quelle condizioni e Gunner non rientrava in quella categoria perché per quanto fosse presente nella vita del ragazzo, non era quel tipo di presenza che avrebbe voluto diventasse Taehyung e intraprendere una relazione importante con un ragazzo con così tante situazioni difficili, non era una decisione da prendere ad occhi chiusi ma andava fatto. Taehyung doveva sapere e Jungkook era pronto a correre il rischio sapendo che uno dei due possibili scenari consecutivi lo vedeva felice con lui e sua mamma glielo aveva sempre detto che per le cosa più belle, valeva sempre la pena rischiare; perciò, in un momento di quiete lavorativa, prese il telefono e scrisse un messaggio a Taehyung.

[bad cookie] Sei libero per quando finisco? Ci vediamo qualche ora?

La risposta di Taehyung non tardò ad arrivare. Si era chiesto durante la giornata se avessero avuto modo di vedersi anche la sera ma il ragazzo non aveva menzionato nulla durante le lezioni mattutine e Taehyung non voleva costringerlo a vederlo tutti i giorni anche oltre orario scolastico soprattutto perché lavorava quasi tutti i giorni fino a tardi.

Come un fiocco di neve || TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora