Capitolo diciannovesimo

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questo capitolo è prezioso

Wherever you are, is my home

Jungkook amava dormire da solo.

Non gli era mai pesato svegliarsi nel letto e non aver nessuno accanto, perché non aveva mai avuto qualcuno con cui dormire. Era figlio unico, non aveva cugini e non aveva avuto tante occasioni per fare dei pigiama party con gli amici; quindi, risvegliarsi da solo avvolto dalla sua coperta, non gli  era mai pesato. Quando era piccolo, e fino a che i suoi genitori erano in vita, era capitato che si svegliasse accanto a sua madre perché la notte era stato vittima di un incubo, ma poi quelle situazioni erano terminate e gli incubi aveva dovuto imparare a gestirli.

Aveva poi conosciuto Gunner e risvegliarsi accanto a lui dopo le giornate buie, era piacevole ma erano spesso scomodi perché, per quanto intimi, si risvegliavano distanti nel letto e invece, dormire con Taehyung era tutta un'altra cosa.

Si erano addormentati baciandosi. Jungkook gli aveva chiesto se avesse potuto baciarlo fino a che non si fosse addormentato e Taehyung era andato avanti a farlo per mezz'ora senza mai staccarsi da lui. Lo aveva abbracciato e tenuto stretto tutta la notte e il corvino ogni tanto si era svegliato a controllare che fosse ancora lì, che stesse bene e che non fosse solo un sogno. Non lo era. Niente della notte precedente lo era stato. Si erano baciati sotto la pioggia incessante e si erano confessati i loro sentimenti abbracciati a letto.

Quando Jungkook aprì gli occhi, Taehyung era fra le sue braccia. Il suo corpo era messo un fianco e il moro aveva il viso nell'incavo del suo collo e le braccia strette attorno alla sua vita sottile, mentre il braccio destro di Jungkook era avvolto al suo fianco. Non appena realizzò di essere sveglio, baciò la fronte a Taehyung e prese a carezzargli le ciocche scure. Erano cresciuti tanto i suoi capelli dalla prima volta in cui lo aveva visto. Pioveva quel giorno, anche quel giorno aveva piovuto un sacco e Taehyung osservava lo scorrere delle gocce di pioggia sulle immense vetrate della loro aula e Jungkook lo aveva visto subito. Era l'unico ragazzo che  non lo aveva fatto sentire strano, era l'unico a non essere interessato al suo arrivo e per Jungkook era stato un colpo di fulmine. Quella chioma riccioluta era stata sua dall'inizio.

"Buongiorno splendore," fu la prima cosa che disse quando Taehyung strinse i suoi fianchi, svegliandosi.

Il moro mormorò qualcosa di non comprensibile e con uno sbadiglio, strofinò il naso contro la spalla dell'altro "Non sono più la tua bambolina?" mormorò alzando lo sguardo.

I loro occhi si incontrarono. Non si erano mai visti appena svegli e completamente vulnerabili. I capelli del moro erano scompigliati ma il fatto che fossero ricci, rendeva l'acconciatura meno disordinata mentre quelli di Jungkook erano un casino. Li aveva slegati perché probabilmente aveva perso l'elastico nella notte ed erano stupendi. Era bellissimo e Taehyung lo sapeva. Lo aveva sempre visto come un ragazzo di una bellezza unica ma vederlo ora, così da vicino, rendeva le cose più reali. Era bello e lo era stato dal primo giorno.

Come un fiocco di neve || TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora