˚ * .
* * ⋆ .
· ⋆ ˚ ˚ ✦
⋆ · *
⋆ ✧ · ✧ ✵
· ✵ ✷ ·
˚ * .
* * ⋆ .Jungkook era nel bel mezzo di un noioso sabato sera al lavoro. Dopo due settimane di vacanza passate quasi sempre assieme a Taehyung, era strano ritrovarsi al lavoro a parlargli solo via messaggio per riempire la noia ma la sera tornava ancora a casa da lui e quello rendeva l'attesa e la pesantezza nella sua testa, vivibili. Il rientro alla vita di tutti i giorni era stato molto difficile. Le situazioni di malessere che aveva messo in pausa andando via e godendosi il tempo col suo ragazzo, erano tornate a soccomberlo più pesanti che mai e Jungkook era sicuro che non fossero davvero peggiorate, ma il non averci pensato per un po' di tempo gli aveva quasi fatto scordare come fosse preoccuparsene ogni secondo della giornata. Tutto gli sembrava così incerto, instabile e la prospettiva del futuro era ciò che lo terrorizzava più di tutte perché non sapeva se fosse o meno quello giusto per lui.
Era davvero corretto seguire i propri desideri a discapito di quelli del padre? Non che glielo avesse mai imposto quando erano una vita ma si era sempre sentito di doverlo fare per onorare la sua memoria e gli sforzi che avevano fatto.
Avrebbe tanto voluto essere rassicurato sulla sua scelta ma l'unica persona – assolutamente non scelta volontariamente – ad esserne a conoscenza era Joe e trovare conforto da lui era fuori discussione.
Non aveva avuto il coraggio di dirlo nemmeno a Gunner per la paura di sentirsi dire di aver preso la scelta sbagliata e dirlo a Taehyung era ugualmente fuori discussione per le stesse ragioni. Per questo aveva evitato il suo migliore amico subito dopo l'accaduto, minimizzando i contatti telefonici e le uscite assieme, usando la scusa di essere occupato e Gunner aveva lasciato perdere perché, conoscendo Jungkook, sapeva ci fosse qualcosa che non andasse. Taehyung aveva organizzato una sorpresa per l'ultimo dell'anno invitando Hae e Gunner in montagna e Jungkook si era trovato assieme a loro, a lui soprattutto che però non aveva insistito. Si era limitato a chiedergli se fosse tutto okay e che se avesse avuto bisogno di parlare di qualcosa, avrebbe potuto farlo. Jungkook gli aveva accennato solo della discussione avvenuta con Taehyung, spiegandogli cosa avesse fatto per lui e come si fosse sentito a riguardo, cercando in tutti i modi fargli capire cosa si fosse scatenato in lui e quando aveva accennato al sentirsi sbagliato per aver provato determinate cose, Gunner lo bloccò immediatamente.
"Ciò che provi non è sbagliato. Non lo era sul momento e non lo è nemmeno oggi mentre cerchi di spiegarmelo. Non lo pensa nemmeno Taehyung e sai che non lo penserei nemmeno io. Ti sei sentito come quel momento, quelle azioni e il tuo vissuto ti hanno fatto sentire e non c'è niente di sbagliato in questo perché ti rendono ciò che sei. Ti sei sentito sopraffatto, schiacciato e sei andato nel panico. È okay Kook, più che okay. È normale. Normale che tu ti sia sentito così e che Taehyung abbia invece voluto rendere tutto perfetto. Siete normali nel vostro essere voi due assieme e tu sei normale anche da solo."
STAI LEGGENDO
Come un fiocco di neve || TaeKook
FanfictionLondra, 2018. Jungkook e Taehyung hanno 18 anni e vivono in due parti opposte della città. Jungkook abita in una delle zone più malfamate della capitale inglese. La sua vita è lontana dall'essere definita semplice; vive con lo zio, vittima dell'alc...