Capitolo decimo

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you can fly away with me tonight

Quello che si trovò davanti Taehyung una volta rimosso il telo fu una moto nera e, dalla sua scarsa conoscenza in materia, poteva semplicemente definirla una normalissima moto nera con alcune particolari rifiniture in argento ma l'unica cosa alla quale riuscì a pensare era che Jungkook avesse una moto e lui lo avesse sempre saputo.

"Hai una moto? Cazzo! Lo sapevo!" esultò saltando a piedi uniti e Jungkook rise perché non c'era nessuna ragione al mondo per reagire in quel modo. Era solamente una moto.

"Perché mi hai mentito?!?!" domandò seguendo il corvino con lo sguardo, per poi vederlo avvicinarsi di nuovo a lui con un casco nero fra le mani. Si posizionò difronte a Taehyung e gli sorrise "E perdermi questa reazione? Mai, baby."

Taehyung si lasciò infilare il casco rimanendo a osservare Jungkook a pochissimi centimetri dal suo viso e non mancò di notare come gli spostò dolcemente un ciuffo di capelli "E poi, non volevo apparire come un cliché ai tuoi occhi." disse, lasciandogli un bacio sul naso.

Quello era un punto che Jungkook non aveva mai esplorato e che non aveva nemmeno preso in considerazione, ma baciare Taehyung gli stava piacendo davvero tanto. Ogni centimetro del suo viso era estremamente baciabile e il moro avrebbe voluto commentare quel tocco leggero e delicato ma la sua mente era troppo occupata a pensare a quanto Jungkook fosse tutto meno che un cliché.

Lui gli appariva sempre e solo come l'essere più affascinante della terra e anche se la moto calzava alla perfezione con l'idea da cattivo ragazzo che sprigionava, Taehyung lo sapeva che era dolce e carino, che di quell'etichetta aveva solo l'abbigliamento. Aveva scoperto mille qualità sul di lui che non lo facevano nemmeno avvicinare alla definizione di bad boy.

"Non sei un cliché, Kook. Sei un insieme di caratteristiche che mi fa urlare e impazzire." disse, osservando il corvino portare fuori la moto dal garage, sedervisi sopra e indossare il casco subito dopo. Porse la mano poi a Taehyung "Poggia i piedi su queste due sporgenze. Non c'è il poggia schiena dietro quindi tieniti a me e non lasciarmi mai."

Taehyung strinse la sua mano per la seconda volta quella sera, ma quella volta la stretta fu veloce e priva delle attenzioni della precedente. Il moro salì e poggiò la sciarpa in più che aveva preso dalla sua auto, immaginando che Jungkook avrebbe potuto avere freddo con solo la giacca in pelle, ma non glielo disse subito perché non voleva rovinare la sua immagine da duro che cercava di avere.

Il ragazzo, una volta in sella alla moto, non si fece ripetere due volte di tenersi a lui e di non lasciarlo mai; difatti, lo abbracciò fortissimo e poggiò il mento sulla sua spalla. Jungkook gli strinse una mano e poi, con un colpo di tacco, alzò il cavalletto e mise in moto, sfrecciando fuori dal cancello.

Come un fiocco di neve || TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora