Capitolo quarto

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Had I known how to save a life?

Erano le dieci di sera quando Jungkook si soffermò a guardare l'orario illuminare flebilmente il piccolo display della cassa, poco dopo aver passato l'ennesima bottiglia della serata.

Ancora due ore e sarebbe potuto andare a casa a dormire in vista delle lezioni di domani. D'altronde, era domenica sera e la mattina dopo si sarebbe dovuto svegliare attorno alle 6 per prendere l'autobus alle 7 per poi essere a scuola e sarebbe stato bello riuscire a dormire almeno cinque ore prima delle lezioni ma siccome, spesso, troppo spesso, ci volevano delle ore affinché si addormentasse, non era molto speranzoso.

Non appena avrebbe rivisto il suo datore di lavoro, gli avrebbe chiesto di cambiare il suo giorno libero da venerdì a domenica, anche perché ora avrebbe dovuto passare più ore sui libri di quante già non ne passava prima. Ce l'avrebbe fatta. Aveva tutte le carte in regola per farcela e sua mamma glielo aveva sempre detto.

Ogni lavoro aveva i suoi pro e contro, Jungkook lo sapeva bene però gli risultava spesso difficile trovare anche solo un aspetto positivo del lavorare in un piccolo off-licence. Uno di quei negozioetti dall'insegna rossa e bianca, aperti dalle 6 del mattino fino a mezzanotte dove si poteva comprare pressoché qualsiasi tipo di alimentari, ma soprattutto erano noti per vendere alcolici senza chiedere documenti e questo comportava spesso, soprattutto nel fine settimana, gruppi di ragazzini a comprare quantità spropositate di bottiglie.

Jungkook lo odiava.

Odiava visceralmente quella sostanza del cazzo che gli stava distruggendo la vita.

Odiava vedere i ragazzini arrivare in massa e spendere tutti i loro pochi soldi per acquistare delle stupide bottiglie, odiava osservarli rovinarsi solo perché era una cosa da fighi, perché lo facevano tutti, perché erano loro gruppo e si sa, discostarsi dalle decisioni di un gruppo era sempre difficile; per non parlare di quanto detestava gli uomini adulti farlo. Andavano da lui nelle ultime ore di apertura e compravano una bottiglia, spesso rum e Jungkook doveva sempre mordersi la lingua per non inveirgli contro, immaginando in quali condizioni sarebbero tornati a casa dalla famiglia o dai figli, diventando magari violenti. O forse quella era solamente la sua esperienza e avrebbe dovuto smetterla di estenderla a qualsiasi situazione, ma era inevitabile. Lui aveva vissuto e stava vivendo quello.

Aveva imparato a odiare l'alcool col passare degli anni, soprattutto quando aveva iniziato a capire che gli stava togliendo più di quanto la vita gli avesse mai dato.

Il pensiero andò immediatamente a suo zio e si chiese dove fosse quella sera. Sperò fosse a casa nel suo letto, dopotutto sarebbe stato lunedì anche per lui e avrebbe dovuto lavorare.

Come un fiocco di neve || TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora