Capitolo diciassettesimo

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"Thought that I was going crazy
Just havin' one those days, yeah
Didn't know what to do
Then there was you"

Taehyung aveva solo un'ora di tempo per uscire di casa, passare da Jungkook e poi andare a casa di Scott per la cena assieme. Ne aveva a sufficienza di tempo, tenendo conto che per andare e tornare da Jungkook ci avrebbe impiegato solo mezz'ora e sarebbe così arrivato con enorme anticipo dai suoi amici, ma sicuramente solo la fermata da Jungkook sarebbe durata quaranta minuti fra continui sguardi, abbracci, baci e un'infinità di cose sdolcinate che facevano ogni volta che si vedevano, che fosse a scuola, a casa di Taehyung o al lavoro dal corvino.

Si erano visti tanto quella settimana, quasi tutti i giorni dopo scuola erano assieme a casa di Taehyung a studiare sul divano nelle posizioni più scomode in assoluto ma a Jungkook andava tutto bene finché il moro si sdraiava fra le sue gambe mentre Cleo gironzolava sul divano con loro e si sedeva sempre sotto al suo braccio. Non aveva ancora mai visto i genitori di Taehyung perché erano sempre al lavoro e quando loro ritornavano, lui era già sulla strada dell'off-licence però un pomeriggio sua mamma lo aveva chiamato e il moro le aveva raccontato che Jungkook era lì e lei si era premurata di invitarlo a cena ma Taehyung le aveva detto che non poteva per il lavoro e la donna allora aveva detto che alla prima sera libera, avrebbe tanto voluto conoscerlo. Taehyung aveva chiuso la chiamata e aveva detto a Jungkook che non era necessario farlo, che lei era così. Cercava di essere più presente possibile nella sua vita anche se il lavoro la teneva molto lontana da casa e poi Jungkook lo aveva abbracciato e gli aveva detto che non era un problema, anzi, gli avrebbe fatto molto piacere.

Il giovedì Taehyung aveva avuto un forte mal di testa e aveva chiesto a Jungkook di restare ugualmente perché non voleva rimanere da solo; quindi, mentre lui si rimetteva in pari con lo studio, il moro si era assopito sul divano accanto a lui, mentre lo abbracciava. Jungkook si era poi reso conto che avesse la febbre e si era premurato di cercare dove avesse le medicine e il termometro e, una volta trovati, aveva messo a bollire l'acqua per la borsa dell'acqua calda, lo aveva preso in braccio e lo aveva messo a letto. Taehyung si era svegliato e lo aveva ringraziato con un filo di voce per poi ricevere un bacio sulla fronte e un "ti chiamo più tardi per sapere se stai bene. Qualsiasi cosa, ci metto quindici minuti." E il moro era riuscito a sorridergli nonostante ogni singolo osso del corpo gli dolesse.

Alla fine lo aveva chiamato, lo chiamava quasi ogni sera dopo il lavoro e si scrivevano durante il turno ma da quando Jungkook gli aveva raccontato ogni singola cosa della sua vita, Taehyung aveva drizzato le antenne e stava sempre allerta. Difatti, a meno che potesse passare a prenderlo al lavoro e tornare assieme a lui, lo aspettava sveglio e rimanevano i chiamata fino a che non fosse al sicuro dentro camera sua oppure aspetta semplicemente che Jungkook gli scrivesse che fosse tutto okay.

Come un fiocco di neve || TaeKookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora