PREDESTINATI 2.0 - Damn Destiny {Charles Leclerc} {Max Verstappen}

18 ~ Emotions

Blanco - Anima Tormentata

Il sole si addentra flebile tra le tende della sua stanza accarezzandole il viso ancora assonato. Sono le sette del mattino e la tempesta di neve della sera precedente sembra ormai un lontano ricordo. Ciò che invece non è assolutamente un lontano ricordo è la tempesta emotiva che aveva subito affrontando Charles. Ricorda perfettamente che lei e il monegasco la sera precedente avevano deciso di mettere la parola fine al loro rapporto.

Quella discussione l'aveva portata a prendere sonno a fatica e a non avere un riposo tranquillo. Purtroppo, per quanto le costasse ammetterlo, l'addio di Charles le faceva male e non avrebbe mai voluto che le cose tra loro andassero in quel modo. La mente le si affolla dei loro momenti felici passati assieme, che non erano tanti, ma tutti indiscutibilmente speciali. Tra tutti forse il momento che porterà per sempre con lei nel cuore è quello del giorno precedente quando aveva dato al pilota il suo regalo di Natale. Ricorderà per sempre il modo in cui lui sprizzava gioia da tutti i pori davanti a quel così speciale regalo. Ricorderà la luce nei suoi occhi. Ricorderà il modo in cui l'ha stretta a sé per trasmettergli tutta la sua gratitudine. E soprattutto, ricorderà il modo dolcissimo in cui si sono abbandonati l'uno all'altra subito dopo.

Quei ricordi scatenano in lei una strana reazione e deve sforzarsi di non piangere. È proprio mentre sta cercando qualcos'altro su cui concentrarsi che sente in lontananza una musica piuttosto familiare. È una canzone da discoteca con un ritmo forte e deciso. È sicura di averla già sentita, ma proprio non riesce a riconoscerla. Nel momento in cui parte il ritornello le parole della canzone le schiariscono le idee: <<Tu-tu-du-du! Max Verstappen! Tu-tu-du-du! Max Verstappen!>> ripetuto per diverse volte. Quella canzone che sente in lontananza altro non è che il personale inno d'incitamento dell'olandese.

Improvvisamente il suo umore cambia. La nostalgica tristezza lasciata dall'addio di Leclerc si trasforma in sana allegria dovuta a quella canzone. La diverte molto lo spiccato egocentrismo di Max che si sveglia mettendo a tutto volume una canzone a lui dedicata; in fondo, è consapevole che anche lei sarebbe capace di farlo se ne avesse una.

Senza pensarci due volte con un ritrovato entusiasmo in corpo si alza lasciando subito la stanza diretta a quella di Verstappen. Bussa decisa alla porta, ma non riceve risposta probabilmente a causa della musica alta. Sa che potrebbe rischiare di trovare il pilota in strane condizioni, ma muore dalla voglia di sfotterlo per quella canzone; perciò, senza indugio apre la porta.

Nella stanza trova l'olandese con addosso soltanto un asciugamano intorno alla vita. Il petto pallido ancora percorso da minuscole goccioline d'acqua. I capelli grondanti. Le labbra più rosse del solito. Ed un'espressione divertita e compiaciuta in volto. Sembra molto contento di vederla e lei ammette di essere felice di vedere lui. Il fascino magnetico dell'olandese la distrae facendole quasi dimenticare il motivo per cui si trova lì.

<<Ma buongiorno Ferrari! Che c'è non riuscivi più a stare senza di me?>> esordisce provocatorio risvegliandola dalla sua analisi del petto scolpito del pilota.

Lei scoppia a ridere facendo un passo dentro la stanza: <<Buongiorno! In realtà, sono qui perché sono stata brutalmente svegliata dal Festival dell'Egocentrismo di Max Verstappen!>> replica ad alta voce lei per sovrastare la musica forte.

Il pilota scoppia a ridere di gusto: <<No vabbè... Festival dell'Egocentrismo mi piace da morire, è proprio da me!>> esclama divertito venendole incontro e proseguendo: <<Ammetti che questa canzone è troppo bella per essere vera! Dà una carica che ti dura per tutta la giornata>> ribatte sicuro afferrandole i polsi ed alzando le braccia di Francesca in aria sbattendole a destra e a sinistra come a simulare un balletto. Quel gesto di Max fa particolarmente ridere la ferrarista che, invece di lamentarsi, si lascia muovere da lui sorridente.