PREDESTINATI 2.0 - Damn Destiny {Charles Leclerc} {Max Verstappen}

50 ~ It Ends With Us

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Montecarlo, mercoledì 25 maggio 2023

La settimana del Gran Premio di Montecarlo è per Charles Leclerc il periodo più controverso della stagione di Formula 1. Quella settimana ha la strana capacità di essere la più bella e contemporaneamente anche la più brutta dell'anno per lui. È la settimana più bella perché l'atmosfera che avvolge il Principato ha un'energia unica capace di farlo sentire un vero Re per le vie del suo regno infondendogli una sicurezza che non ha mai sugli altri circuiti. Purtroppo, però, quella gara è anche sempre stata maledetta rendendogli quella settimana ogni anno più brutta e tesa rispetto a quello precedente. L'ansia per quel Gran Premio gli avvolgeva lo stomaco dal lunedì fino alla bandiera a scacchi della domenica rendendo però in quel modo assolutamente speciale quella settimana che nonostante tutto attendeva con ansia ogni anno.

Alla tensione di quelle giornate doveva poi aggiungere il nervosismo e l'inquietudine dovuti alla chiusura con Francesca. Gli ultimi giorni erano stati uno strazio che non avrebbe mai pensato di provare e che nemmeno l'emozione del suo Gran Premio preferito riusciva a placare. Aveva la costante sensazione di avere un nodo alla gola come se gli mancasse l'aria. Nonostante si sforzasse di non pensarla, aveva la testa affollata costantemente dal pensiero della ferrarista. Nessuna compagnia. Nessun passatempo. Nessuna condizione. Niente poteva spegnere la sua mente dal cercarla in ogni cosa, in ogni gesto, in ogni parola, in ogni persona. Tutto gli faceva pensare a lei e cominciava a pensare sempre più che sarebbe impazzito. 

Percepiva la presenza di Francesca anche nella sua assenza. Come se avesse lasciato dentro di lui un'impronta troppo profonda per essere annullata con la distanza. Una parte di lei risiedeva dentro di lui al punto da poterla sentire nelle parti più profonde del suo essere. Nelle ossa. Nello stomaco. Nella testa. Nell'anima. Nel cuore. 

Francesca viveva dentro di lui. Sarebbe riuscito ad imparare a vivere senza di lei fisicamente vicino?

Per stemperare la tensione e cercare di spegnere i suoi pensieri quel mercoledì Charles aveva chiesto all'amico Pierre di andare a correre insieme al tramonto al solito posto lontano dal caos cittadino. Un luogo che, inevitabilmente, lo riportava con la mente indietro all'inizio della sua storia con Francesca, in particolare a quando l'aveva trovata bloccata lì perché incapace di alzarsi in piedi da sola dopo una brutta caduta. Ricorda perfettamente come si era evoluta quella giornata con la mora e come l'avesse poi trattata a pesci in faccia ferendola. 

Maledice la sua mente che, nonostante tutto, lo riporta sempre a pensare a lei, anche quando l'unica cosa che vorrebbe fare lui è dimenticarla. Così, spera che l'amico possa sviarlo dagli innumerevoli nervosismi e pensieri che caratterizzavano le sue giornate da diverse settimane. D'altra parte, il francese aveva accettato senza esitazioni l'invito del monegasco consapevole che in quella particolare settimana avesse bisogno di sviarsi il più possibile. Infatti, nonostante Charles non gli avesse direttamente raccontato nulla in merito alla sua trasferta a Dubai a riprendersi Francesca e la conseguente chiusura con lei, Pierre sapeva perfettamente quanto accaduto perché i loro amici in comune non avevano esitato a raccontargli tutto; soprattutto del pessimo umore del pilota e del fatto che non l'avesse presa proprio bene quella rottura. Perciò, si sentiva in dovere di stargli accanto.

Gasly si era offerto di passare a prendere l'amico a casa e poi insieme sarebbero andati a correre al lungomare. Il pilota francese sta attraversando il porto di Fontvielle diretto verso casa di Leclerc, quando la sua attenzione viene attratta da una persona che mai si sarebbe aspettato di vedere a Montecarlo quella settimana. In quell'istante con tutta la sua sfacciata bellezza, come una visione, Francesca Ferrari sta uscendo dal portone di un edificio evidentemente attenta a non farsi riconoscere da nessuno dei presenti, ma non riuscendo a sfuggire all'occhio attento del pilota dell'Alpine chiuso dentro l'abitacolo della sua vettura.