Erano passati esattamente due anni da quel spiacevole accaduto, il rossore lasciato dallo schiaffo se ne era andato, e insieme, noi eravamo cresciuti. Tom e Bill si erano alzati ancora di alcuni centimetri, invece io ero rimasta al mio metro e sessantuno scarso, i gemelli, l'anno prima, avevano deciso di farsi dei piercing, Bill uno al sopracciglio e uno alla lingua, invece Tom uno al labbro. Io ero cambiata molto rispetto a loro, il mio corpo da bambina dodicenne era sparito, diventando uno da ragazza quattordicenne, le mie curve erano più marcate, con un seno sodo e non molto abbondante, una vita stretta, un ventre piatto e un sedere pieno e alto. Anche io, come i gemelli, avrei desiderato farmi un piercing, al naso, ma ovviamente mia zia non me l'aveva permesso dicendomi che ero ancora troppo piccola per quelle cose.
Pochi mesi dopo l'avvenimento accaduto con Jeffrey, Tom e Bill, avevano messo su una piccola band insieme a due ragazzi conosciuti al corso di musica, Georg Listing e Gustav Schäfer, mi erano stati simpatici sin dal primo momento in cui li avevo incontrati, avevamo legato molto. E, stranamente, anche io avevo trovato una nuova amica, Isla Berger , l'avevo incontrata nel negozio di dolciumi in cui andavo sempre a fare un giretto per vedere i nuovi arrivi, già dal giorno in cui l'avevo presentata agli altri avevo notato gli sguardi intensi che si erano scambiati lei e Gustav, difatti il mese successivo si erano messi insieme, creando una coppia adorabile!
<<Mi volete spiegare chi ha dato questo nome al gruppo?>> chiesi guardando il garage di casa Listing addobbato alla perfezione, con un lungo striscione con scritto sopra con una vernice rossa sangue il nome del loro gruppo, Devillish.
<<Io, chi se no!>> esclamò Tom incrociando le braccia al petto, con un sorrisetto impertinente sul volto che mi faceva venire l'orticaria.
<<Allora capisco il motivo della sua stupidità!>> lo schernì canzonante, alzando un sopracciglio, sapendo di avere il coltello dalla parte del manico.
<<Parla Einstein>> borbottò il rasta girandosi verso il muro, facendo il finto offeso. Tra noi due era sempre così, botta e risposta, nessuno dei due riusciva a mordersi la lingua, se l'altro lo istigava l'altro rispondeva accendendo un battibecco che poteva durare all'infinito, ma per fortuna esisteva Bill, che riusciva sempre a calmare le acque, beccandosi anche qualche insulto.
<<Ragazzi vi andrebbe di raggiungerci a casa nostra sta sera per un pigiama party? Per festeggiare il nostro compleanno>> disse Bill senza badare al bisticcio tra me e il fratello, ancora rivolto verso il muro in cemento.
<<Scusaci ma noi due avevamo programmato una cenetta da soli>> risposero all'unisono Isla e Gustav, guardandosi complici.
<<Cavolo, mi farete venire il diabete per tutta la dolcezza che emanate>> borbottai sedendomi accanto alla mia amica, che mi guardò con sguardo severo con i suoi occhioni grigi tempesta.
<<Neanche io ragazzi, i miei hanno organizzato una cena con tutti i parenti, non posso mancare>> mormorò Georg guardando afflitto Bill.
<<Vabbè non fa niente, vuol dire che saremo solo noi tre>> continuò il moro spostando i suoi occhi cacao su di me, seduta a gambe incrociate sul divanetto arancio.
<<No saremo solamente noi due, Roxanne deve aiutare Egle a lucidare il pavimento>> urlò Tom, ricordandomi della sua fastidiosa presenza.
<<Ma che problemi hai? È ovvio che ci sarò>> replicai repentina guardandolo a braccia conserte, godendo dell'espressione infastidita che aveva assunto.
<<È ora di andare, ciao ragazzi, a lunedì!>> Esclamò Bill terminando il diverbio cominciato con Tom ancor prima che iniziasse del tutto.
STAI LEGGENDO
★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]
Romance- La guardavo mentre veniva trascinata, allontanata da me, dal mostro che ero diventato. Una lacrima salata inumidì la mia guancia, ancora dolente per i pugni ricevuti. Fu quella l'ultima volta che vidi Roxanne, la mia dolce Roxy.- [INIZIO: 14 otto...