Mi rigiravo nel letto da ore, era dal giorno dell'intervista che faticavo ad addormentarmi. Milioni di pensieri mi frullavano in testa, impedendomi di fare un bel sonnellino rigenerante. Controllai la mia sveglia, erano appena le due di notte. Sbuffai alzandomi, andando ad affacciarmi alla finestra, la brezza fredda di novembre mi faceva rabbrividire le braccia, coperte da una semplice maglietta a maniche corte. Notai una figura, era proprio sotto la mia stanza, mosse un braccio, il mio telefono squillò.
<<Pronto?>> Borbottai continuando a fissare la figura, non poteva essere lui veramente.
<<Ti prego, scendi, ho una sorpresa per te>> Bofonchiò l'altro. La chiamata terminò lì, decisi di dargli una possibilità, indossai le scarpe da ginnastica, una felpa e sgattaiolai fuori da casa mia. Tom era posto proprio di fronte a me, dei pantaloni a quadri, probabilmente del pigiama, una felpona nera e le solite air force bianche.
<<Quindi, cosa vuoi?>> Chiesi schietta, senza alcun sentimento, anche se vedere i suoi occhi color cioccolato fissarmi in un modo così profondo stava facendo battere come un pazzo il mio cuore.
<<Scusarmi, sono stato un vero e proprio deficiente>> Mugugnò. Annuì, concordando con le sue parole.
<<E per farmi perdonare vorrei portarti in un posto a fare una cosa>> Mormorò facendomi notare solo in quel momento lo zaino che teneva sulle spalle. Alzai un sopracciglio, sapevo che Tom non era un maniaco che mi avrebbe portata in un vicolo per poi uccidermi, perciò decisi di seguirlo.
Mi guardai intorno, eravamo in una delle tante viuzze di Loitsche. Appoggiò con un tonfo secco lo zaino a terra. Iniziò a maneggiare i suoi lunghi dreads, cercando di raccoglierli in una crocchia. Ridacchiai vedendolo in difficoltà.
<<Mi potresti aiutare?>> Domandò porgendomi un elastico, ritornai seria. Presi l'elastico e iniziai a raccogliere i suoi folti dreads locks color miele. Tenerli tutti stretti tra le mie mani era una sensazione bellissima, mi faceva sentire bene, e avvertire gli occhi di Tom scrutare ogni mio movimento ancora di più. Mi allontanai ammirando quanto gli potesse donare pure una crocchia disordinata. Si alzò il cappuccio.
<<Meglio se te lo alzi pure tu, non stiamo facendo una cosa del tutto legale>> Sussurrò prendendo il mio cappuccio e alzandolo. Scostai alcuni ciuffi che erano andati a coprire i miei occhi.
<<In che senso?>> Bofonchiai guardandolo mentre tirava fuori dal suo zainetto delle bombolette spray e un quadernetto.
<<Faremo un graffito, Roxanne>> Annunciò mostrandomi uno schizzo disegnato sul piccolo quaderno. Due ragazzi di schiena, uno indossava il cappuccio e delle cuffie, la ragazza aveva i capelli biondi sciolti e una bella maglietta grigia. Si stavano tenendo per mano. Sotto spiccavano due lettere, T. - R.
<<Siamo noi, ma non potevo rendere troppo ovvio chi sono, non vorrei che mi venga a suonare il campanello la polizia>> Mi disse ridacchiando, lasciai andare un piccolo sorrisetto.
<<Io non so fare i graffiti>> Borbottai guardandolo negli occhi.
<<E' per questo che ci sono io>> Sussurrò porgendomi un paio di occhiali da sole. Li presi.
<<Ti informo che è piena notte, non c'è nessun sole dal quale ripararsi>> Borbottai guardandolo, quegli occhiali gli stavano divinamente.
<<Servono a farci passare più inosservati>> Rispose iniziando a tracciare qualche linea sul muro con la bomboletta nera.
<<Se lo dici tu...>> Soffiai indossandoli. Mi porse una bomboletta di un giallo chiaro.
<<Tom, non penso sia una buona idea, rovinerei tutto>> Cercai di convincerlo, porgendogli di nuovo la bomboletta.
<<Provaci, ci sono io qui, ti aiuto>> Sussurrò stringendola insieme a me. Arrossì violentemente, il corpo di Tom era a pochi centimetri, forse millimetri, dal mio. La vernice cominciò ad uscire e macchiare il muro, Tom mi guidava in ogni movimento, io lo seguivo. Tutto questo in silenzio, nessuno dei due osava fiatare.
..........
Dopo ore di lavoro era pronto, il mio primo graffito. Tom mi diede la bomboletta verde.
<<Scrivi la tua iniziale>> Disse indicando lo spazio vuoto affianco alla lettera T. Incerta iniziai a tracciare delle linee, scrivendo l'iniziale del mio nome. Ammirai il lavoro completo, era bellissimo.
<<Ti piace?>> Chiese titubante il rasta. Sorrisi lievemente, continuando a fissare il graffito.
<<Molto>> Risposi. Notai il sorrisetto comparso sul viso di Tom. Mi prese per mano, iniziandomi a trascinare lungo la strada.
<<E ora, dove mi porti?>> Gli domandai cercando di stare al suo passo. Mi guardò sorridente.
<<Andiamo a fare una sorta di picnic al parco>> Mi informò continuando a camminare a passo spedito. Camminammo così velocemente che riuscimmo ad arrivare a destinazione cinque, massimo dieci, minuti dopo.
Entrambi eravamo seduti a terra, sull'erba, una bottiglietta di Coca Cola in una mano e un sandwich nell'altra.
<<Bello il cielo di notte, vero?>> Chiese Tom, spostai lo sguardo su di lui. Gli occhi puntati sul cielo, un sorriso genuino sul viso e la punta del naso che rifletteva la debole luce della luna.
<<Si>> Risposi tornando a fissare il cielo stellato. Diedi un altro morso al sandwich, e un sorso alla Coca Cola.
<<Roxanne, mi dispiace tantissimo. Ma ti prego cerca di capire, io ho questo personaggio da interpretare, e rischierei di perdere tutti i fan che ho se smettessi di recitare la mia parte>> Lo guardai e sospirai, in mezzo alla nostra relazione c'erano sempre i fan. Doveva sempre pensare all'apparenza, mai ai suoi reali sentimenti.
<<Lo so Tom, me lo hai già ripetuto milioni di volte, ma tutta questa situazione continua a ferire i miei sentimenti>> Soffiai a testa bassa. <<Potevi evitare almeno la frase sulle new entry>> Aggiunsi guardandolo a braccia conserte.
<<Lo so, ne sono consapevole, ho esagerato>> Rispose guardandomi con sguardo supplichevole. <<Ma io ti scongiuro, sei tu l'unica che voglio, l'unica che mi fa stare veramente bene>> Saettai il mio sguardo su di lui, inginocchiato vicino a me, le mani congiunte come a pregarmi di non lasciarlo.
<<Me lo giuri?>> Chiesi titubante.
<<Si te lo giuro!>> Disse annuendo. Sorrisi leggermente e mi avvicinai di più a lui. Notai il sorriso che si stava estendendo sul suo viso, la sua mano andò ad appoggiarsi sulla mia guancia.
<<Non sai quanto felice mi stai rendendo>> Mormorò prima di far scontrare le nostre labbra in un dolce bacio. Ci lasciammo cadere distesi a terra, Tom sopra di me, mentre le nostre labbra continuavano a giocare tra di loro.
<<Sei bellissima Roxy>> Sussurrò carezzando i miei folti capelli biondi cenere. Sorrisi e portai la sua bocca di nuovo sulla mia.
Avevo pensato che da quella sera qualcosa nel nostro rapporto sarebbe potuto cambiare, ma no. Nulla era cambiato, anzi, era pure peggiorato.
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Ecco un altro capitolo, questo però è più dolce. Spero che la storia vi stia piacendo.
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Bacioniiii💋💋💋
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★Why'd you wanna leave me?★ [Tom Kaulitz]
Romance- La guardavo mentre veniva trascinata, allontanata da me, dal mostro che ero diventato. Una lacrima salata inumidì la mia guancia, ancora dolente per i pugni ricevuti. Fu quella l'ultima volta che vidi Roxanne, la mia dolce Roxy.- [INIZIO: 14 otto...
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