Touch me with a kiss

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Io e Tom eravamo seduti sugli scalini della scuola da qualche ora. Tutti i nostri compagni se ne erano andati già da un bel po' di tempo. Sentì la mia pancia brontolare.

<<Ma quanto sta tuo fratello a prendere due cavolo di panini?!>> Esclamai guardando afflitta il rasta, che spostò il suo sguardo su di me.

<<E che ne so! Ti ho sempre detto che sono io il gemello venuto bene, ma tu non mi hai mai creduto!>> rispose a tono lui, scatenando una mia risata.

<<Questa è buona! Sei proprio bravo a fare battute, rasta-boy!>> lo canzonai dandogli delle pacche sulla spalla. Prima che pure lui potesse avere il tempo di controbattere ed iniziare un nuovo battibecco, la bella macchina appartenente a Gordon si fermò davanti al portone della scuola. Scese Bill correndo nella nostra direzione.

<<HO I PANINI!>> Gridò con il fiatone, sventolando per aria due panini coperti da un involucro di stagnola.

<<Finalmente! Pensavamo fossi morto!>> Urlò Tom andando in contro al gemello, seguito a ruota da me. Presi scattante il mio panino e iniziai a mangiarlo famelica.

<<Cavolo Billy, è buonissimo!>> esclamai fiondandomi come un animale selvatico su quel povero paninetto al prosciutto e formaggio spalmabile.

<<Lo so, lo so. Comunque se fossi in voi non tornerei a casa, la mamma è infuriata e Egle non è da meno. Sai quando il dottor Jekyll si trasforma in Mr. Hyde?>> annuì masticando.

<<Ecco, Egle è peggio>> Continuò facendomi capire più o meno il livello di nervoso di mia zia, di una cosa ero certa, era abbastanza elevato. Vidi dall'interno dell'auto una mano muoversi, sorrisi raggiante a Gordon che mi guardò con uno sguardo misto tra gioia e compassione.

<<Ora vi lascio, che devo tornare a casa, se no la mamma mi decapita pure me. Ciao ragazzi! Vi porterò i fiori ogni giorno, ve lo giuro!>> Esclamò il moro correndo verso l'auto in cui lo aspettava il suo patrigno.

<<I gigli! Ricordatelo!>> Gridai scherzosa, anche se forse, non era poi così tanto uno scherzo, avere a che fare con una zia Egle infuriata non era proprio un'esperienza magnifica, non era nemmeno garantita la sopravvivenza.

<<Ora che abbiamo mangiato, andiamo a lavorare! Ci aspettano dei giorni strazianti!>> Gridai incamminandomi verso l'entrata della palestra, pronta ad affrontare un pomeriggio straziante in compagnia del rasta.

.........

Guardai agnostica il lungo striscione con sopra disegnata la scritta "Ballo d'autunno 2005", e i contenitori di vernice.

<<Perciò noi dovremmo dipingere questa cosa?>> Domandò scettico Tom, indicando con disappunto le lettere bianche.

<<Penso proprio di si>> risposi rimboccandomi le maniche, e legando i capelli in una crocchia disordinata.

<<Ok...tu dipingi la parola ballo, io d'autunno, e chi finisce prima si prende l'anno>> constatai sicura, prendendo un pennello ed iniziando a fare delle belle passate di colore.

<<Io mi sono già rotto le scatole, ed è tutta colpa tua!>> Esclamò Tom fissandomi corrucciato.

<<Ehy, ehy! Nessuno aveva chiesto il tuo aiuto, ti sei offerto da solo! Ce l'avrei potuta fare anche sola!>> Risposi aggrottando la fronte e guardandolo di sbieco, anche se entrambi sapevamo che ero stata messa nel sacco da quel gesto inaspettato fatto dal biondino.

★Why'd you wanna leave me?★  [Tom Kaulitz]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora