Something bad is 'bout to happen to me

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Scrutai la maglia blu dell'adidas e i pantaloni di tuta grigi che indossavo, molto probabilmente i pantaloni appartenevano a Bill, dato che mi cadevano perfettamente sulle gambe, erano solamente un bel po' lunghi, e dall'odore e la taglia intuì che la maglietta fosse di Tom.

<<Buongiorno Roxy, dormito bene?>> Spostai il mio sguardo su Bill disteso affianco a me.

<<Emh, si>> mormorai guardando i capi indossati la sera prima, piegati con cura sulla scrivania in legno del mio amico.

<<Tranquilla, ti ho solamente dato un aiutino, ma ti sei vestita tutta da sola>> Disse rassicurante Bill, capendo la mia confusione, probabilmente dovuta alla bella sbronza presa la sera prima.

<<Andiamo a fare colazione?>> Mi chiese il moro, alzandosi dal letto, annuì seguendolo giù per le scale, anche se di fame non ne avevo molta.

<<Oh ecco la nostra alcolizzata preferita! Devo fare uno squillo all'alcolisti anonimi?>> Guardai il sorriso sornione stampato sul viso di Tom, l'unica persona che non avrei sicuramente voluto vedere appena sveglia e con un mal di testa lancinante.

<<Parla quello che abusa di ragazzine sedicenni ubriache, dovrei forse fare uno squillo alla polizia?>> Lo schernì bevendo un bicchiere d'acqua, gentilmente offerto da Bill, il gemello venuto bene.

<<No cara mia, tutte le ragazze di cui mi "approfitto" sono sempre d'accordo, a volte sono pure loro a propormelo>> rispose canzonante il rasta addentando una fetta di torta di mele preparata da Simone. Decisi di ignorare tutte le battutine di Tom, che si comportava come nulla fosse, come se non fosse stata colpa sua se, la sera prima, mi fossi scolata venti bicchierini di Vodka e liquori vari.

<<Rivoglio la mia maglia indietro, ci tengo alle mie cose!>> Esclamò il rasta indicando la maglietta che indossavo.

<<Tranquillo, rasta-boy, non ci tengo neanche a tenermela>> risposi con aria sufficiente, dando un morso alla torta fatta in casa.

<<Sono dreads locks! Te lo vuoi ficcare in quel cervellino?!>> Mi rimproverò Tom, maneggiando con cura e delicatezza i suoi lunghi dreads locks.

<<Si, si, accarezza quei furetti>> borbottai notando tutta la gentilezza con cui toccava i suoi adorati rasta color miele, ero sicura che fosse più manesco con le ragazze.

<<Comunque ieri sera ho trovato una ragazza fantastica. Si chiama Ann, ha la nostra stessa età, ed è una bomba in ambito sessuale. Mi ha dato pure il suo numero>> esclamò Tom sorridente, sentì il mio stomaco bloccarsi facendo sparire la fame che mi era appena venuta. Dopo la discussione fatta la sera prima pure mi veniva a sputare in faccia di aver trovato una ragazza?!

<<Penso che sia ora che io vada>> mormorai alzandomi dalla sedia e dirigendomi verso la stanza di Bill, per prendere le mie cose.

<<Ma Roxy! Che hai?>> Sentì gridare Bill dal piano inferiore, ma non gli diedi ascolto, presi tra le mie braccia gli abiti indossati la sera prima e mi diressi verso la porta d'ingresso.

<<Ve li riporto il prima possibile, ci vediamo>> dissi riferendomi ai vestiti appartenenti ai gemelli che avevo addosso, aprì la porta e mi misi in cammino verso casa mia. Avvertivo una strana sensazione, di spossatezza, afflizione e vuoto, ma non nello stomaco, nel cuore.

Entrai in casa sperando che mia zia fosse uscita a fare la spesa o stesse ancora dormendo, ma invece me la ritrovai seduta su una sedia lontana pochi metri da me, sembrava che mi stesse aspettando, pronta con la sua solita ramanzina.

<<Dove hai dormito?>> L'interrogatorio iniziò subito, appena misi un piede dentro casa.

<<Dai gemelli, ero troppo stanca per tornare fino a casa perciò ho deciso di dormire da loro>> mentì spudoratamente, in quel momento l'ultima cosa che volevo era sentire le urla di mia zia mentre mi sgridava per aver bevuto.

<<Mh, di chi sono i vestiti?>> Continuò iniziando a picchiettare l'indice sulla sua coscia.

<<Di mio nonno, ma di chi pensi possano essere?! Di Tom e Bill, ovvio! Non avevo un pigiama e loro me li hanno prestati, glieli ritornerò il prima possibile>> risposi acida, scappando verso la mia stanza, dove mi rinchiusi sentendo le urla di mia zia ripetermi di tornare giù. Mi buttai di peso sul letto, con un'unica domanda in testa, perché mi importa così tanto di Tom?

In realtà, nel profondo del mio cuore, sapevo il motivo, ma non lo volevo ammettere, a nessuno, e tanto meno a me stessa, io provavo qualcosa per Tom.

Quel giorno della prima settimana di settembre, non avevo idea che in quel anno sarebbe iniziato un nuovo capitolo della mia vita, formato da nuove esperienze, un amore troppo forte per sbocciare del tutto e lacrime, fiumi di lacrime.

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Lo so, questo capitolo è molto corto! Giuro che i prossimi cercherò di farli più lunghi.

★Why'd you wanna leave me?★  [Tom Kaulitz]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora